L’amore, il desiderio, la presenza della donna, la forza della natura. Erano questi i temi che nell’Ottocento prevalevano nelle opere dei Preraffaelliti
L’amore, il desiderio, la presenza della donna, la forza della natura. E la ferma intenzione di godere della bellezza della vita. Erano questi i temi che tra la metà e la fine dell’Ottocento prevalevano nelle opere dei pittori Preraffaelliti. In quegli anni, in molti paesi europei, si erano accese rivoluzioni politiche e sociali, ma nell’Inghilterra Vittoriana, alcuni studenti della Royal Academy di Londra e alcuni artisti rinnovatori organizzavano una sorta di rivoluzione artistica e ideale per liberare l’arte e la pittura dalle vecchie convenzioni ottocentesche.
Ed è nata così la confraternita dei Preraffaelliti che diede vita a un movimento artistico e alla creazione di opere d’arte che si ispiravano liberamente alla natura e ai sentimenti, con uno sguardo nuovo sulla vita reale. I Preraffaelliti furono precorritori e sostenitori di idee nuove e inaudite in piena epoca Vittoriana. E sperimentarono anche nuove convinzioni ideali, con conseguenti nuovi stili di vita. Anche nelle relazioni personali furono spesso molto più liberi e spregiudicati dei pittori tradizionali ottocenteschi.
I Preraffaelliti e l’arte che cambia il mondo
I Preraffaelliti credevano anche di individuare una auspicata naturalezza e spontaneità nella pittura degli artisti del passato, fino al tempo di Raffaello. Nasceva da qui il nome di Preraffaelliti. Coloro che abbracciarono queste tesi innovative erano in genere anti-individualisti, anti-capitalisti ed estremi nei loro comportamenti, quanto la loro arte. Spesso credevano con passione e speravano che l’arte potesse cambiare il mondo.
La fine dell’Ottocento era certamente un’epoca di notevoli cambiamenti sociali e industriali in cui molte cose venivano ridefinite: il lavoro, l’arte e la sua funzione, l’amore, i ruoli sociali, la concezione della morale e della religiosità. Cambiamenti che coinvolgevano, oltre gli artisti Preraffaelliti, anche diversi letterati e nuovi movimenti artistici di diverse culture, che sarebbero nati in molti paesi europei.
Fra i tanti maestri e personaggi del Movimento Preraffaellita spiccava il pittore e poeta inglese Dante Gabriel Rossetti (1828-1882 -Londra) che aveva una origine italiana. Era un uomo colto e pieno di entusiasmo che dipingeva e componeva sonetti. Ed era un grande conoscitore e ammiratore della Divina Commedia di Dante. E fu anche il fondatore e teorico della Confraternita. Sono di Gabriel Rossetti le immagini che rappresentano in alcuni acquarelli su carta l’abbraccio e il bacio tra Paolo e Francesca così come sono raccontati da Dante nella Divina Commedia. (“Inferno”, V canto).
La modella per rappresentare Francesca e le donne di molti dei quadri di Gabriel Rossetti, era Elisabeth Siddal, una donna a cui l’artista resterà legato per diversi anni e che, dopo una vita tormentata e insicura, diventerà sua moglie, ma morirà molto presto . Elisabeth era una donna molto bella, ma fragile e di salute cagionevole. La sua evanescenza e delicatezza erano le caratteristiche della donna angelicata preraffaellita. E in effetti, con i suoi lunghi capelli rossi e il corpo delicato e armonioso, divenne anche la modella molto richiesta da altri autori preraffaelliti, e incarnò altri personaggi leggendari fra cui l’Ofelia di Amleto.
I Preraffaelliti: John Everett Millais
John Everett Millais (1829-1896 ) è l’ autore della commovente tela intitolata a l’Ofelia di Amleto, così come è raccontata in una scena da William Shakespeare. La modella di Ofelia è stata Elisabeth Siddal e l’opera, che la rappresenta, un olio su tela di grandi dimensioni, è ora esposta e visibile nella grande mostra sui PreRaffaelliti aperta a Milano fino al 6 ottobre a Palazzo Reale.
Una mostra esauriente, che rappresenta 18 pittori ed è ricca di documenti, tele e disegni, realizzata con la collaborazione della Tate Gallery e con un’ampia introduzione storica. Io ne ho raccolto alcune emozioni, perché avevo già visto alcuni quadri dei Preraffaelliti alla Tate Gallery di Londra, e cito solo le tele che più mi hanno commosso.
La tela di John Everett Milais che rappresenta la morte di Ofelia è conservata generalmente alla Tate Gallery di Londra ed è molto famosa ed amata dal pubblico, perché rappresenta e descrive il personaggio così come è raccontato nell’atto quarto de “L’Amleto” di Shakespeare (atto IV, scena VII)
“Sopraffatta dal dolore allorché Amleto la respinge e uccide suo padre, Ofelia cade in un ruscello e affoga : “C’è sul ruscello un salice che si protende. Là venne Ofelia a intrecciare fantasiose ghirlande di ranuncoli, di margherite… qui volle arrampicarsi per appendere le fronde …ma si spezzò l’invidioso ramo. Ed ella cadde, con tutti i suoi serti di fiori, nel ruscello che piange… le sue vesti fatte pesanti dall’acqua assorbita, trassero la povera Ofelia dal suo melodioso canto al fango della morte”.
La modella per la rappresentazione di l’Ofelia nella tela di John Everett Milais fu, anche in questo caso, Elisabeth Siddal, allora diciannovenne. Con i suoi lunghi capelli rossi e il pallore che in certe occasioni la rendeva più evanescente e spirituale, Elisabeth dovette certamente passare molto tempo con il pittore Everett Milais a posare per il quadro di Ofelia, prima nelle acque sulle rive del fiume Hogsmill – nel Surrey- perchè l’artista voleva catturare i dettagli della natura. E poi sdraiata per lungo tempo in una vasca da bagno, sia pure riscaldata da candele, per rappresentare nei dettagli figurativi la morte del personaggio di Shakespeare. La sua resistenza fu notevole, anche quando una folata di vento spense le candele e l’acqua si raffreddò. Tuttavia la fedele modella Elisabeth – si racconta- fu colpita da una bronchite che le minò la salute.
I Preraffaelliti: John William Watherhouse
Un altro quadro molto ammirato e molto famoso, catalogato tra le opere dei pittori Preraffaelliti è quello di John William Watherhouse che rappresenta “La dama di Shalott”. La grande tela del 1888 risale alla romantica storia di un poema medioevale, la “Morte d’Arthur”. Il poema racconta la storia di una bellissima donna che vive in solitudine in una torre sull’isola di Shalott e, nonostante una maledizione che le impedisce di uscire dalla rocca, si cimenta in un viaggio su una barca, alla ricerca dell’amato Lancillotto. La donna della leggenda morirà di dolore, non potendo essere corrisposta da Lancillotto. Nella tela la natura è rappresentata nei dettagli, con le rondini che volano basso, le piante e i cespugli circondano la barca, mentre il vento agita i capelli della donna. Una immagine romantica e appassionante in cui una donna sola si cimenta con passione in un viaggio nella natura alla ricerca dell’amore.
I Preraffaelliti: Arthur Hughes
“Amore d’aprile” del pittore britannico Arthur Hughes rappresenta una storia fra due amanti, e i tormenti del loro amore. Il quadro, un olio su tela, fu presentato dall’artista nel 1853 alla Confraternita dei Preraffaelliti, accompagnato da alcuni versi del poeta britannico Alfred Tennyson:
”Amor diventa un vago rimpianto /si bagnano gli occhi di vano pianto / da versi futili legati siamo /ancor“.
La fanciulla che si nasconde trepidante in un angolo di un giardino, sotto un pergolato e una pianta d’edera, è la protagonista. L’amante è in ombra sullo sfondo. Si intravvedono appena le mani dei due amanti che si stringono. A terra i petali sfioriti di una rosa. Il pittore Arthur Hughes attribuisce un ruolo di primo piano alla giovane donna dagli occhi azzurri, oltre che soffermarsi sulla descrizione dell’insolito ambiente e della natura.
Anche in questo caso, è in primo piano una donna, una giovane fanciulla che vive una storia speciale. Così come avviene in tante opere dei maestri Preraffaelliti, in cui è la donna protagonista.
Erano gli anni in cui il ruolo della donna iniziava a suscitare una certa attenzione. E molto spesso le donne venivano prese in considerazione non solo per la loro bellezza, e il loro protagonismo, ma anche per il loro desiderio di indipendenza e di emancipazione. Sono temi che trapelano anche dai quadri dei Preraffaelliti e dalla storia delle loro modelle e compagne.
Il titolo di questo piccolo quadro (cm. 43×37) è tratto da una canzone del poeta trecentesco Fazio degli Uberti, tradotta dallo stesso pittore. I versi citano con amore i biondi e crespi capelli intrecciati della donna amata. La modella del quadro, ha tratti sensuali, ed è Fanny Confort, una donna dalla vita complessa, anch’essa amata dal pittore Gabriel Rossetti, che gli fu compagna negli ultimi anni della sua vita.