Bruno Munari, che insegnava ai bambini a guardare il futuro con creatività

Pubblicato il 9 Giugno 2024 in , , da Laura Bolgeri
Munari

Bruno Munari era un artista poliedrico, quanto a creatività: dall’arte, al design, alla grafica. Fu soprattutto un pedagogista raffinato e intuitivo: il suo metodo, basato sul fare, continua a essere applicato in molte scuole materne, elementari e persino medie

(In apertura: Laboratorio con genitori e bambini sul tema della sperimentazione del colore verde ( Foto Remo di Gennaro ) .
Bruno Munari è nato nel 1908 a Milano ed è morto nella sua città nel 1998; ha avuto una vita molto operosa, ricca di creatività: artista, designer, inventore di oggetti, scrittore, grafico, ma soprattutto maestro e stimolatore della creatività infantile. Tanto che ancora oggi, il metodo di Bruno Munari, basato sul fare, continua a essere applicato in molte scuole materne, elementari e in diversi casi anche nei primi anni delle scuole medie.
Chi ha figli o nipoti ricorda il lavoro e le opere di Bruno Munari, esponente di primo piano del design e dell’arte del Novecento, un maestro di creatività, amico dei bambini, che guardava al futuro, con grandi capacità inventive. La sua creatività era conosciuta anche negli Stati Uniti e in Giappone: aveva, infatti, ricevuto il Premio della città di Osaka, che per i giapponesi equivale a essere dichiarato monumento nazionale.
Munari sosteneva con convinzione che “un bambino creativo è un bambino felice”. I suoi laboratori per i più piccoli, che ha portato in luoghi diversi e in molte parti del mondo, nei musei e all’interno di grandi mostre, sono stati attivi per diversi anni, e in molte scuole, anche all’estero, sono sperimentati ancora oggi.
Munari era convinto che fosse essenziale investire sul futuro – i bambini, appunto, ne sono la base – e che, come molti insegnanti, sia importante stimolare la creatività infantile, le curiosità e le fantasie. Proprio oggi, specie in Europa, dove l’indice di natalità è diminuito,  e dove spesso giovani e adulti, tormentati dalla mancanza di lavoro, rinunciano alla genitorialità, il messaggio di Bruno Munari è un invito a ricredere nel futuro, nell’infanzia e nella creatività.
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Bruno Munari, Alfabeto Lucini, 1984, sculture a tecnica mista © Bruno Munari. Tutti i diritti riservati alla Maurizio Corraini s.r.l.

Bruno Munari giocava con l’arte

I laboratori per bambini “Giocare con l’Arte” , con molte varianti, largamente diffusi non solo in Italia, ma anche in altri Paesi, sono stati la prima realizzazione del suo progetto educativo  per cui l’artista si è battuto per tutta la vita. Sulla copertina di un libro-catalogo di una mostra a lui dedicata, Munari  è definito “inventore, artista, scrittore, designer, architetto, grafico, gioca con i bambini”. A Mamiano di Traversetolo, in provincia di Parma, nella Villa dei Capolavori sede della Fondazione Magnani Rocca è aperta al pubblico, fino al 30 giugno,“Bruno Munari. Tutto, la più grande e importante mostra mai realizzata su di lui. L’esposizione, curata da Marco Meneguzzo, docente all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, presenta 250 opere che sintetizzano il lavoro di una vita . Oltre ai suoi particolari oggetti di design, gli studi di pedagogia realizzati nelle scuole, si possono vedere le grafiche per l’editoria, i diversi scritti ricchi di illustrazioni e gli oggetti realizzati con materiali innovativi.
Per sottolineare il pensiero di Munari, serve ricordare un suo pensiero, che è stato la base del suo metodo di lavoro: “conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita, vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, e anche la voglia di comunicare”.

Nel 2001 è stata fondata l’Associazione Bruno Munari, diretta da Silvana Sperati che aveva lavorato con lui, e ha l’obiettivo di promuovere la diffusione dell’opera di Munari e sopratutto il suo metodo creativo nelle scuole. La metodologia didattica è basata sul “fare per capire”, sul “dire come fare e non cosa fare”.

Bruno Munari sosteneva negli anni Ottanta, che “il lavoro che considero, per ora, il più importante come progetto di design è quella della messa a punto continua di un metodo didattico per la stimolazione della creatività infantile. Per la realizzazione di sempre nuovi laboratori per bambini in varie parti del mondo, nei musei e nelle grandi mostre. Adesso sto mettendo a punto un laboratorio per i bambini sul design, su come si fa a progettare, cominciando dalla scuola materna, con la conoscenza dei materiali e delle loro possibilità. Questi laboratori per bambini sono diventati in certi casi , un servizio sociale per le scuole e a volte sono utili anche agli anziani, oltre che ai bambini”.

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Bruno Munari e Silvana Sperati  (oggi Presidente dell’Associazione Bruno Munari) realizzano con i bambini un’esperienza sui vari suoni che si possono ottenere da un microfono ( immagine di proprietà di Silvana Sperati, per gentile autorizzazione della stessa)

Picasso disse di Munari: “E’ una personalità leonardesca”

Munari aveva una personalità poliedrica, non era solo un artista e designer tra i più grandi in Europa. Fu definito da Pablo Picasso una personalità “leonardesca”: il pittore spagolo l’aveva incontrato a Roma per ragioni di lavoro e aveva avuto modo di constatare la sua poliedrica capacità di usare diversi materiali nel creare oggetti. Oltre ai lavori di design, come ad esempio l‘intelligente lampada a sospensione Falkland del 1964 (prodotta da Danese) la cui forma nasce dalla tensione di un tubo di filanca (materiale elastico con il quale venivano realizzate le calze delle donne) con alcuni anelli metallici, Munari ha creato numerosi oggetti per la casa e per i bambini e ha scritto e illustrato diversi libri per Einaudi e altri editori. Fra le sue idee realizzate ricordiamo anche le  “macchine inutili”, che rappresentano un oggetto apparentemente senza un perché, un “congegno ideale”, in realtà,” grazie al quale possiamo far nascere e sollecitare la nostra fantasia che è quotidianamente afflitta dalle macchine utili”.