Giornata della memoria: “testimoniare oggi”

Pubblicato il 10 Gennaio 2012 in , da redazione grey-panthers

A tutti i grey-panthers milanesi segnaliamo che, venerdì 27 gennaio alle ore 21, il Centro Milanese di Psicoanalisi Cesare Musatti organizza un incontro in occasione della Giornata della Memoria, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, presso la Casa della Cultura, via Borgogna 3, Milano.

“Hanna Arendt in un saggio del 1956, parla della lacuna tra passato e presente….tra ciò che è irrevocabilmente accaduto e ciò che inevitabilmente esiste”, per comprendere la quale è necessario analizzare il senso del passato, gli slittamenti di significato inconsapevoli che caratterizzano il processo storico e che costituiscono un oscuramento dei significati originari. Per la Arendt il passato esercita sul presente un’autorità a doppio taglio: da un lato consegna alle generazioni che si succedono un’eredità indissolubile, dall’altro proprio questa eredità si snatura attraverso i numerosi capovolgimenti del pensiero e le sue stratificazioni successive.

Il Baal Shem Tov (fondatore del movimento Chassidico) disse una volta: “L’Oblio è l’esilio, la Memoria è la salvezza”. Ma chi permette di tornare dall’esilio, chi garantisce la salvezza data dalla Memoria? Come si ricostruisce la memoria storica, fattuale, degli eventi del passato, come si affida ad altri l’irrevocabilità dell’accaduto, nell’oscuro desiderio che possa non ripetersi mai più, ma anche nell’inconscio bisogno di trovare, infine, non solo ascolto, ma anche risposte che permettano di ritornare dall’esilio perpetuo?

La figura del Testimone e la funzione della Testimonianza si è in questi ultimi anni ispessita. Il Testimone, e la sua Testimonianza, sono diventati, man mano che le persone scomparivano e che il tempo inesorabile faceva calare l’oblio sulle loro vite e sulle loro terribili vicende, ciò a cui ci aggrappiamo, una chiave di accesso e di comprensione di un presente intessuto coi fili del passato.

Sappiamo adesso, con una chiarezza che pareva impossibile anche pochi anni fa, che non è possibile trasmettere direttamente l’esperienza della Shoah. Chi testimonia lo sa, e conosce dolorosamente la parzialità del suo racconto, fatto appunto di dati, memorie, episodi, ma incapace di trasmettere la quotidianità infinita dell’orrore, la mostruosa disumanità imposta a chi ancora desiderava restare umano, mantenere la propria dignità, i propri affetti, anche i propri principi morali. Il Testimone teme la trasformazione della sua Memoria in una sorta di disco rotto, che ripete sempre gli stessi fatti, teme una Memoria Dovere, astratta e retorica. La Memoria del Trauma quotidiano dell’Orrore, sempre presente nella sua immodificabilità di ricordo, non può trovare una rappresentazione credibile e trasformabile.

Allora noi, come psicoanalisti dobbiamo avere coraggio, per ascoltare ciò che non può venire detto, ma che non riesce mai a essere dimenticato, per afferrare quegli “slittamenti di significato” di cui parla la Harendt e sottrarre la realtà dell’accaduto, la dolorosa, insopportabile quotidiana disperazione dell’orrore,  all’esilio perenne dell’Oblio.

Ascoltiamo quindi alcune di queste testimonianze, e cerchiamo di capire cosa possono rappresentare tutte insieme, quale messaggio ricavare per il nostro lavoro dalla consapevolezza della nostra ignoranza nell’ascolto di vicende che non ci hanno visto presenti in prima persona.

Quest’anno come Centro Milanese di Psicoanalisi abbiamo pensato potesse essere importante organizzare, in occasione della Giornata della Memoria, un incontro su “Il significato della testimonianza oggi”.

Ospite d’onore è la dott.ssa Micaela Procaccia, Responsabile dell’Archivio Italiano di USC Shoah Foundation Institute, sovraintendente dell’Archivio di Stato del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Nel 1994, ispirato dall’esperienza vissuta durante le riprese di Schindler’s List, Steven Spielberg fondò la Survivors of the Shoah Visual History Foundation – divenuta USC Shoah Foundation Institute nel 2006 – con lo scopo di raccogliere video-testimonianze di sopravvissuti e di altri testimoni della Shoah, raccolte con criteri rigorosi e comparabili, che forma uno straordinario archivio utilizzabile per ricerche approfondite. Oggi essa rappresenta una delle più grandi collezioni video-digitali al mondo. Dal 1994 al 1999 la Fondazione ha raccolto circa 52.000 video-testimonianze in 32 lingue e in 56 paesi nel mondo.  La dottoressa Procaccia racconterà la lunga e complessa esperienza della raccolta delle testimonianze in Italia.”

di Simonetta Diena, Psicoanalista SPI