Ciao Marina & Rebecca,
ho quarant’anni, un buon lavoro e una famiglia che mi sento di definire felice, ma da qualche mese sono alle prese con un piccolo dilemma che vi vorrei raccontare.
Mia madre, P., settantenne di una bellezza importante, vedova ormai da dieci anni, si è invaghita di un suo coetaneo, durante un viaggio in Terrasanta organizzato dalla parrocchia. Un amore del tutto corrisposto, a quanto ho appreso qualche mese fa quando – durante un pranzo della domenica e davanti a un’ottima torta – mia madre mi ha mostrato il suo nuovo anello di fidanzamento e mi ha comunicato le sue imminenti nozze con quest’uomo. All’inizio sono rimasto scioccato, anche se non l’ho dato a vedere. Poi, quando ormai cominciavo ad abituarmi all‘idea, lei se ne è uscita chiedendomi di fare il suo testimone di nozze, e qui sono entrato davvero in crisi. Ho voluto un bene incommensurabile a mio padre, ancora piango a volte quando penso a lui, e non mi sento di testimoniare la fine di questo amore e l’inizio di uno nuovo. L’ho detto a mia madre, e lei mi ha risposto che capisce perfettamente le mie ragioni, ma non vuole nessun altro come testimone. Proprio perché io ho voluto così bene a mio padre, dice che sono l’unico a poter testimoniare l’inizio di una nuova fase della sua vita. Come se fossi io a dover dare l’iniziazione a questa sua nuova fase sentimentale, o niente. Io sono in crisi e non so che fare.
Grazie per un consiglio.
Il testimone
Risponde Rebecca:
Caro Testimone,
certo questa non è una situazione facile, per te, figlio di tuo padre, né tanto meno è stata una richiesta da poco da parte di tua madre. Anzi, se posso esser franca, la trovo una preghiera che denota un notevole egoismo, seppure sano e sintomo di una inequivocabile ripresa sentimentale. Tua madre è felice e, si sa, quando si è felici a volte si diventa un po’ egoisti e, accecati dalla propria felicità, si rischia di badare poco ai sentimenti altrui. Ciò detto, resta il fatto che il passato è passato, e bisogna vivere il presente, proiettandosi verso il futuro. Ora tua madre è felice con un altro uomo e il rispetto che tu nutri per il ricordo di tuo padre è nobile e commovente, ma non può e non deve diventare un alibi per non vivere il presente. Perciò, se tua madre è entusiasta, se ha deciso serenamente di voltare pagina e con vitalità proiettarsi verso il futuro, non ti consiglio di metterle i bastoni tra le ruote, né tantomeno di addolorarla con un rifiuto. Tua madre ti sta chiedendo la tua amorevole approvazione. E tu dagliela.Consideralo un dono di nozze speciale. Auguri!
Risponde Marina:
Gentile amico, dinnanzi alla sua lettera, ho provato un’istintiva comprensione per le sue considerazioni e qualche perplessità, invece, per l’atteggiamento di sua madre. Riflettendo meglio, non posso che riconfermarle l’impressione e offrirle solidarietà per i suoi sentimenti e per il disagio che sta vivendo. Non è tanto il ricordo incancellabile di suo padre a trattenerla dal testimoniare il nuovo amore di sua madre, quanto, piuttosto, almeno così mi pare, la scarsa conoscenza che lei ha di questo nuovo compagno, che non conosce bene e che non è quindi ancora in grado di stimare. Essere testimone di cosa? Lei si domanda, e ha ragione, perché è come se lei fosse richiesto di avallare un rapporto che non conosce, perché le mancano sentimenti verso questo signore. Lei ha anche avuto la sincerità di farlo presente a sua madre e questo le fa onore, ma rende ancora più prepotente ed egoistica la richiesta insistente di lei, che sembra chiederle di avallare il suo nuovo status, di confermare la validità di questo nuovo rapporto. Davvero troppo, sono d’accordo con lei. Lei, d’altra parte, non ci dice se ci sono altri fratelli o sorelle che potrebbero sostituirla. Temo di no, dalle sue parole. Non posso darle un consiglio deciso, posso solo aiutarla a riflettere su queste considerazioni. La richiesta di sua madre è prepotente. Come sarebbe prepotente lei se dicesse “Mamma aspetta a sposarti finché imparo a conoscere e a stimare questo signore”! Auguri.