Ciao Marina e Rebecca,
Ho ventisette anni, vivo a Milano da nove anni e da sei amo una persona. Ci siamo conosciuti quando ero all’Università. Tutto è cominciato con una rosa.
E’ stata una storia fuori dalle righe. Una storia d’amore forte, tra due persone agli antipodi che si amavano alla follia. Ci addormentavamo ogni notte, bocca a bocca, e in quel momento tutte le diversità si azzeravano perché i nostri respiri erano perfettamente sincronizzati. Ho vissuto quattro anni intensamente, tanto da non accorgermi che ogni giorno mettevo via una parte di me. Ero giovane, eppure sono certa che i sentimenti che ho provato quando ho scoperto che lui era stato con un’altra, sono gli stessi a ogni età
Poi, un po’ alla volta si cresce e si capisce che cosa si vuole e che cosa ci manca. A me mancava lui. Può sembrare paradossale ma è così. Mi mancava nei momenti più delicati. Mi mancava nelle piccole dimostrazioni di affetto e amore.
Un bel giorno mi sono svegliata e ho realizzato che parte di me era finita chissà dove. Avevo perso sicurezza, determinazione e grinta. Amavo una persona che in quattro anni non era riuscita a dirmi Ti Amo e nonostante sapessi bene che quelle parole non dimostrano l’amore che si prova, iniziavo a non avere più certezze. Quel giorno l’ho guardato in faccia e gli ho detto che non ero più felice e che ognuno doveva prendere la propria strada. Cosa ho provato? Come se una parte di me si staccasse. Doloroso? Molto, incredibilmente doloroso. Poi cosa è successo?
Ho ripreso la mia vita in mano, buttandomi a capofitto in qualsiasi cosa. Avete presente la centrifuga a 1600 giri? Ecco, esattamente così. Ero convinta di non essere più innamorata e, anzi, che l’amore fosse terminato già da prima e che fosse l’abitudine a mantenermi legata a lui. Dopo sei mesi, i giri della centrifuga sono finiti e io ho accusato il colpo. Non mi sono mai pentita della scelta che ho fatto, tuttavia sono trascorsi due anni e mezzo dalla fine di quella storia e ancora oggi, lui è con me sempre.
In questi mesi ognuno ha preso davvero una strada diversa. Lui oggi vive con la sua ragazza. Ci siamo visti, sentiti, amati ancora. Una sera mi ha chiesto di vederci e mi ha chiesto scusa per non avermi mai detto Ti amo e per non avermi mai dimostrato l’amore che aveva per me. Tuttavia non vuole chiudere la sua relazione attuale.
Ho iniziato il 2018 dicendo a me stessa che questa persona non mi ha mai amata e voglio convincermi di questo. Sarò sempre innamorata di lui e quella rosa la conservo ancora… anzi, la conserva mia mamma.
Per Sempre Romantica
“Cara Per Sempre Romantica, la storia che racconti con tanto sentimento mi ricorda un libro che sto leggendo e che mi sta piacendo molto. Si intitola “Accendimi” e l’ha scritto Marco Presta, il conduttore radiofonico, hai presente? Ecco, il romanzo in questione è la storia di una donna, una pasticcera, che non è felice della sua vita e un giorno comincia a sentire una voce in radio che non proviene da nessuna trasmissione e che sembra parlare a lei. Soltanto a lei. Nessun altro la può udire e, quella voce di uomo, calda e appassionata, le dice cose bellissime perché la ama. Ecco, il tuo amore per l’“Uomo Che Non Sa Dire Ti amo” mi ricorda tanto l’infatuazione della pasticcera per la sua radio…e sai perché? Perché ha tutto il fascino di ciò che non è tangibile perché in gran parte immaginato, di ciò che è sublimato dalla fantasia e dal ricordo perché nella realtà non basta a se stesso. Perdonami se posso sembrarti indelicata, voglio soltanto scuoterti affinché tu non perda altri anni preziosi dietro a un’effimera Chimera. Siamo tutti abituati a pensare che l’amore siano le farfalle nello stomaco, e non è colpa nostra: ci abituano a questo concetto fin da piccoli. Ma, se ci pensi bene, dopo la scossa iniziale che ne è dell’amore? Si trasforma in affetto, in tenerezza, nel pensare all’altro in tutti quei piccoli gesti quotidiani che, in fin dei conti, compongono le nostre vite. Tu scrivi che lui “Ti mancava nei momenti più delicati”, giusto? E’ proprio questo che intendo. Un innamorato che non è in grado di starti vicino quando ne hai bisogno non è un vero innamorato; è come una voce che gracchia in radio e, per quanto armoniose possano essere le sue parole, lui non ci sarà ad abbracciarti quando ne avrai bisogno. Alla luce di queste riflessioni, io dico che hai fatto bene a lasciarlo. Che valore hanno le sue parole, se non sono supportate da vere scelte? Nei fatti, il tuo grande amore sta con un’altra e non vuole lasciarla. Nei fatti non è mai pronto per starti accanto. Sono certa che un giorno quella rosa diventerà per te soltanto un cimelio del passato, un ricordo sbiadito, e forse sarai tu stessa a chiedere a tua mamma di non fartela più vedere”.
Rebecca
Risponde Marina
La fantasia in amore aiuta, ma non deve trasformarsi in illusione. Altrimenti si tratta di un film girato da soli. Cara amica, per staccarsi da questa storia (e non c’è dubbio che questa sia l’unica strada percorribile) pensi che in fondo non ha perduto molto. Quest’uomo forse sarà capace di dare in amore, ma non lo ha fatto con lei. Lei troverà qualcuno che sarà felice di esserci e di starle accanto. Butti la rosa. La butti lei e non dia delega alla mamma. Auguri