Hanno poco tempo libero nel fine settimana e circa una su dieci dichiara di non averne affatto. Va molto meglio per le giovani che in casa possono contare su un maggiore contributo dei loro compagni. Non a caso l’uomo più “volenteroso” ha un’età tra i 26 e i 35 anni e vive nel Nord-Ovest, mentre nel Sud e Isole, il 7,7% nella fascia 56-65 anni dichiara zero ore di collaborazione domestica.
Più si va avanti con gli anni e più aumentano le incombenze famigliari per le donne che hanno superato la soglia degli “anta”. Questo è il dato principale che emerge dal sondaggio realizzato da 50&Più, associazione di ultracinquantenni, dal titolo “Donne e uomini “alleati” in famiglia? Donne della “generazione sandwich”, divise tra il lavoro, il proprio nucleo familiare, quello di origine, con genitori e suoceri spesso da assistere, e gli amati nipotini da accudire per alleviare il carico dei figli.
Donne con poco tempo libero per lo svago nel fine settimana anzi circa una su dieci dichiara di non averne proprio. E gli uomini? Risultano sempre meno collaborativi andando avanti negli anni, sarà per una questione di tipo culturale, fatto sta che la mole di lavoro dentro e fuori casa per le donne in età matura è davvero grande. Va molto meglio per le giovani che possono contare su un maggiore contributo in casa dei loro compagni.
“Che gli uomini più anziani siano meno collaborativi – dichiara il sociologo Giovanni Battista Sgritta alla Rivista 50&Più nell’ampio servizio sul tema – si spiega con il fatto che sono cresciuti in anni in cui la cultura giustificava una netta divisione di genere delle attività domestiche e dei compiti di cura. Tra i giovani oggi le cose sono, per fortuna, cambiate; magari non in tutte le fasce sociali e non con la stessa intensità con cui sono cambiate nei Paesi del Nord-Europa, ma stanno comunque cambiando, dove più dove meno, nelle nuove generazioni. Il che lascia ben sperare per il futuro”.
Il sondaggio 50&Più ha preso in esame coniugi o conviventi entrambi con un impiego, divisi per fasce d’età dai 26 ai 65 anni. L’impegno lavorativo sia per gli uomini sia per le donne e per tutte le fasce d’età si concentra nella stragrande maggioranza dei casi nelle canoniche 5 giornate settimanali, per una media di otto ore giornaliere di lavoro.