A completare i suggerimenti
dello scorso numero, per un regalo di Natale ad amici e parenti musicofili più o meno convinti, più o meno evoluti, un’altra lista di cd più o meno nuovi, ma che contano tutti tra le registrazioni memorabili di un anno particolarmente ricco.
Jean-Baptiste Lully
Amadis – Cyril Auvity, Judith van Wanroij, Ingrid Perruche, Edwin Crossley-Mercer, Bénédicte Tauran, Hasnaa Bennani, Benoît Arnould, Choeur de Chambre de Namur, Les Talens Lyriques, Christophe Rousset – Aparté (42’46 + 64’58 + 56’21)
Ecco, per cominciare, un evento sensazionale – per gli appassionate dell’opera barocca, almeno – una nuova registrazione di Amadis (sulla quale spero di poter tornare in futuro con un commento più completo).
Se non vado errato, è questo il quarto capolavoro del fiorentino Lulli – ormai divenuto Lully e trionfante come compositore alla moda, a Versailles ed a Parigi – ad esser registrata dai Talens Lyriques diretti da Christophe Rousset (dopo Bellérophon, Phaéton e Roland). Già lo scorso anno avevo consigliato Phaéton, non esito ad reiterare. L’esecuzione è preziosa, e particolarmente impressionante per la vivacità dell’interpretazione (non per nulla Amadis è stata registrata in pubblico, all’Opera di Versailles, prezioso scrigno della sua gloria), mai congelata nell’artificiosa vocalità che per molti è sinonimo di barocco, e animata della tonica coesione de Talens Lyriques diretti da Christophe Rousset.
I tre cd sono inseriti in un prezioso cofanetto, che, oltre che del testo, è ricco di illustrazioni ed interessanti commenti. Un regalo sontuoso.
ascoltate gli estratti di Amadis; su YouTube, peraltro, potrete visionare delle lunghe scene, registrate all’Opera di Versailles, come, ad esempio questa fantastica Scena dei prigionieri.
Ludwig van Beethoven
The complete string quartets – Belcea Quartet – Zig-Zag Territoires (8 cd)
Una integrale che farà la gioia di tutti gli appassionati di musica da camera, anche se i Quartetti per archi di Beethoven son già nella loro discoteca. Il Quartetto Belcea ne dà un’interpretazione rinnovata da una giovinezza ai limiti della tracotanza, che al primo ascolto può lasciar perplessi per talune accelerazioni folgoranti e le frenate corrispondenti. Ma questo slancio irrefrenabile rappresenta con una grande umanità e coerenza l’insopprimibile aspirazione di Beethoven a una libertà che non accetta limiti nell’affermazione della verità.
Splendida la registrazione (ascoltate, per esempio, tra gli estratti, il secondo movimento Adagio affettuoso ed appassionato del Quartetto no.1 in Fa maggiore, op.18 no.1). Inoltre – e non guasta – il cofanetto di 8 cd è un’edizione economica.
ascoltate gli estratti dei Quartetti per archi di Beethoven
Hélène Tysman e Chopin
Hélène Tysman, è stata per me una delle scoperte più sensazionali di questo anno discografico: due cd con le Ballate di Chopin di cui ho parlato in gennaio, ed un altro, sempre per il label Oehms Classics, con la Sonata n°2 op.35 «Funebre» ed i 24 Preludi dell’op.24. Inevitabilmente ritorno a questa sensibile virtuosa per consigliare le sue registrazione come un regalo di sicuro successo destinato agli appassionati del pianoforte romantico; da integrare, eventualmente, con il disco della Musica da camera con strumenti a fiato di Schumann di cui ho parlato in novembre.
Sulla pagina internet di Hélène Tysman troverete qualche estratto dei suoi dischi.
Invitation au voyage
Mélodies françaises – Stephanie d’Oustrac: mezzo soprano, Pascal Jourdan: pianoforte – Ambronay (71’10)
Non sono né uno specialista, né particolarmente appassionato, di musica vocale, e, per giunta, la melodia francese – questo genere veramente particolare, che non rassomiglia a nessun altro – è ormai divenuta sempre più «confidenziale», riservata ad un’élite di un numero ristretto di iniziati. Devo, tuttavia, immaginare che qualcuno dei miei lettori faccia parte di questa raffinata élite, quindi la segnalazione di Invitation au voyage è doverosa. Il mezzo soprano Stephanie d’Oustrac accompagnata al pianoforte da Pascal Jourdan, ha scelto un programma particolarmente ben strutturato per rappresentare la profonda frivolezza di questo repertorio, alternando le melodie celebri – Duparc e Debussy – a gioielli meno conosciuti, come le Clairières dans le ciel (Radure in cielo) di Lili Boulanger ed altri brani di Reynaldo Hahn e Jacques de la Presle.
Il timbro caldo ed affascinante della voce di Stephanie d’Oustrac illumina voluttuosamente la scena di questo salon, più sovente animato da voci maschili. Un regalo prezioso per suscitare sogni proustiani.
ascoltate gli estratti delle Mélodies françaises
Les musiciens et la Grande Guerre
IV – Mélodies
Prescience – Conscience – Marc Mauillon: baryton, Anne Le Bozec: piano Bechstein
V – La naissance d’un Nouveau Monde
Thomas Duran: violoncello, Nicolas Mallarte: pianoforte – Hortus (80’50)
VI – Métamorphose
Thomas Monnet: organo – Hortus (78’50)
VII – Les altistes engagés
Vaughan Williams, Hindemit, Schmitt, Koechlin – Vincent Roth: viola, Sébastien Beck: pianoforte – Hortus (60’53)
VIII – Célébrations
Nadia Bolanger, Hindemit, Kriéger, Gaul, Stanford, Devaere, Howells, Kelly, Dupré, Widor – Philippe Brandeis: organo, Ottoni della Garde Républicaine, Sébastien Billard – Hortus (85’38)
Ho già dedicato una lunga cronaca ai primi tre cd di questa collezione, e certamente ritornerò su qualcuno dei cinque cd che hanno seguito e che ora, rapidamente, vi segnalo, e sugli altri che – già registrati o in corso di registrazione – usciranno l’anno venturo (sono in programma una trentina di dischi, che verranno pubblicati entro il 2018, l’anno, appunto, della fine della prima Guerra mondiale). Li includo, oggi, in questa lista, anche se non ne parlo a lungo ed in dettaglio quanto meritano, poiché penso che questo sia l’evento discografico maggiore dell’anno che sta per terminare.
Sappiamo molte cose, molti documenti ed immagini sono stati ritrovati su questi anni di fuoco, così importanti per l’evoluzione sociale e politica dell’Europa, ma ben poco della creazione musicale tra il 1914 ed il 1918, sopratutto delle opere di compositori che, morti in guerra o in prigionia, non ebbero il tempo di farsi conoscere. Obiettivo principale de I musicisti e la Grande Guerra è, appunto, reinserirli nel contesto del panorama musicale di quegli anni, assieme alle opere che i compositori più noti scrissero – spesso in trincea o nei campi di concentramento -, ispirati dal conflitto e dai suoi drammi quotidiani, ed agli omaggi musicali scritti nell’immediato dopoguerra (come il volume V – La nascita di un Nuovo Mondo ed il volume VIII – Celebrazioni).
Una preziosa antologia, quindi, che include compositori ben noti – come Ravel, Casella o Hindemith – o a noi italiani ben poco conosciuti – come Boulnois o Migot -, morti in combattimento – Farrar, Vierne, Devaere -, feriti – Caplet, Labey, Delvincourt – o rimasti lontani dal fronte come Debussy, Reger, Nadia et Lili Boulanger. Erano francesi – Magnard, Hahn, de La Presle, Koechlin -, belgi – Antoine, Jongen -, tedeschi o austriaci – quindi «nemici», anche se detestarono il conflitto, come Stefan, Schulhoff, Korngold -, inglesi – Butterworth, Vaughan Williams -, italiani, americani, australiani: tutti, ognuno a suo modo, hanno nutrito questo immenso affresco musicale, un documento unico, ricco di inediti, che potrete offrire nella sua integralità (un regalo che potrete completare negli anni futuri), o scegliendo in funzione del genere di musica che il destinatario preferisce (strumentale, da camera, vocale …).
troverete tutte le informazioni sulla colleziona sul sito di Hortus
Carl Orff
Carmina Burana – Y. Suh, Y. Saelens, T. Bauer, Anima Eterna Brugge, Collegium Vocale Gent, Cantate Domino, Jos van Immerseel – Zig-Zag Territoires (63’40)
Sin troppo (mal)conosciuti, sopratutto biecamente usati per sonorizzare, a proposito e a sproposito, i più svariati spot pubblicitari, i Carmina Burana attendevano una nuova rilettura, liberata da tutti i luoghi comuni e le arbitrarie associazioni che, ormai incrostati, lo privavano di quella vitalità che è grandissima parte del fascino di questa partitura, e che la rende accessibile ad un pubblico anche ignaro di tutti i suoi legami con le musiche ed i testi del passato.
Jos van Immerseel rivoluziona profondamente l’immagine sonora e l’interpretazione di quest’opera, grazie all’eccezionale livello delle voci e alla singolarità degli strumenti e dei timbri della sua orchestra che abbiamo sopratutto apprezzato nelle sue registrazioni dei capolavori del barocco, ma anche – ultimamente – di musiche romantiche e post-romantiche.
Un regalo, quindi, che propone una visione gioiosa, ma senza concessioni o facili seduzioni, della musica di Carl Orff.
ascoltate gli estratti dei Carmina Burana
Tango
Ensemble Astoria, Quatuor Caliente, Ensemble Contraste, F. Salque & V. Peirani – Zig-Zag Territoires (72’28 + 62’35 + 51’41 + 63’01)
In un viaggio in quattro cd nel cuore del tango, questa antologia traccia il vastissimo panorama di una musica che, nonostante la singolarità del suo linguaggio, risuona profondamente attraverso i suoi vari stili anche in chi non sia particolarmente sedotto dalla sua versione danzata.
L’Ensemble Astoria, il Quartetto Caliente, l’Ensemble Contraste sono i protagonisti di questo viaggio lungo gli affascinanti itinerari percorsi in una complessa storia fatta di tradizioni radicate e di apporti imprevedibili attraverso gli scambi con l’Europa. E con loro il violoncellista François Salque (un virtuoso ben noto per le sue registrazioni del repertorio classico romantico) e l’accordeonista Vincent Peirani ne illustrano i tracciati trasversali e le evoluzioni del linguaggio del tango attraverso le musiche di Astor Piazzolla e Gustavo Beytelmann.