“Per quieto vivere”, di Massimiliano Smeriglio
Fazi Editore
pag. 221 – 16,00 euro
4 giugno 1944. Una donna si getta dal decimo piano di un grande caseggiato popolare situato nel quartiere di Garbatella a Roma per sfuggire al linciaggio della folla inferocita. Si tratta della portiera del palazzo che, fedelissima al regime fascista, ha denunciato alcuni giovani partigiani causandone la condanna a morte. Inizia così l’ultimo romanzo di Massimiliano Smeriglio che, ispirandosi a vicende di cronaca realmente accadute, intreccia con grande abilità passato e presente attraverso una narrazione ad effetto in cui si alternano i fatti del 1944 e del 2015. Alla vicenda della portiera che dà l’avvio alla storia, si intreccia immediatamente quella del nipote della donna che a distanza di settant’anni ha ereditato il ruolo di portiere proprio in quello stesso stabile in cui la nonna visse e morì. L’uomo, malevolo e opportunista, conosce da sempre l’atroce storia familiare che ha squassato l’esistenza di suo padre – il ragazzino che assiste impotente allo scempio della mamma nelle primissime pagine del romanzo – e intende vendicare tutto il dolore e la vergogna che hanno rovinato la vita della sua famiglia e indirettamente anche la sua. Con quest’obiettivo, il portiere si dedica inesorabile all’ossessiva ricerca dei responsabili del suicidio della nonna, spiando senza sosta la vita di tutti i condomini. Con sguardo apparentemente attento e servizievole – come quello di ogni portiere che si rispetti, a cui non sfugge nulla di quello che succede nel suo regno – , ma in realtà malignamente torvo al limite della patologia, l’uomo passa le sue giornate a spiare le vite dei condomini, animato solo dalla speranza di riuscire a cogliere, prima o poi, un qualche elemento che lo faccia risalire al “colpevole”: un brandello di conversazione, un particolare nell’abbigliamento, un documento recapitato per posta…
In particolare, la sua attenzione si concentra su alcuni degli abitanti del condominio, di cui l’autore ci descrive la vita, offrendoci piccoli spaccati di realismo letterario dal forte impatto emotivo: un giornalista colpito da una malattia degenerativa accudito amorevolmente dal figlio; una povera donna considerata matta, che nasconde un terribile passato; uno spacciatore pregiudicato ma al tempo stesso padre amorevole di una ragazzina enigmatica e solitaria; un padre in fin di vita e un figlio che lo assiste con gelida indifferenza. Il portiere dal buio della sua guardiola solitaria osserva i tormenti di queste persone, quasi a volersene nutrire per trarne una macabra forma di risarcimento per tutto lo squallido orrore che ha inesorabilmente marchiato la sua esistenza. Come ha lucidamente affermato l’autore in un’intervista, “Il senso di negatività in cui siamo immersi è rappresentato molto bene dal portiere. La logica del capro espiatorio, della non assunzione di responsabilità e dell’indifferenza sono elementi diffusi. Come il rancore e l’odio che scarichiamo su chi sta sul gradino più basso.”
Massimiliano Smeriglio, che abita a Garbatella e conosce la vera storia della donna e del caseggiato, offre al lettore l’opportunità di conoscere uno spicchio di storia “vera” attraverso la descrizione di un pugno di povere vite comuni che vengono tratteggiate con realismo e umanità, ma senza tuttavia fare sconti a nessuno. Alla fine il colpevole sarà individuato, ma la resa dei conti finale lascerà tutti con l’amaro in bocca, come è giusto che sia trattandosi di un romanzo che intende denunciare le contraddizioni profonde di una società che ha fatto della mancanza di senso di responsabilità il suo sciagurato modus vivendi.
L’autore: Massimiliano Smeriglio
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo, “Garbatella Combat Zone” (Voland), ottenendo le prime attenzioni di critica e di pubblico. Due anni dopo esce “Suk Ovest, banditi a Roma” (Fazi Editore), finalista al premio Scerbanenco 2012. Il book trailer del libro vince il premio Rai Vinema della IV edizione di Cortinametraggio. Docente universitario e giornalista, Smeriglio ricopre attualmente la carica di vicepresidente della Regione Lazio. Ha inoltre pubblicato vari saggi sulle relazioni che legano politica, istituzioni e società. “Per quieto vivere” è il suo terzo romanzo.