Edoardo Nesi – Storia della mia gente
È la testimonianza di un imprenditore che ha gettato la spugna, messo alle corde da una concorrenza sleale che può vendere a prezzi incredibilmente bassi grazie a produzioni delocalizzate in Paesi dove la manodopera è sottopagata (Cina). Ed è il lamento di un imprenditore scrittore che sta dedicando, in più libri, attenzione coinvolta ad una città come Prato, in cui la sua famiglia da generazioni ha un’impresa tessile. Prato è una delle città che – una volta ideali per viverci e produrre – in pochi anni sono state costrette a subire la globalizzazione. Un libro che si può leggere come un segno per le tante Prato d’Italia, dove fiorivano le medie imprese che sono state costrette a chiudere per costi di produzione diventati insostenibili. Nel libro non mancano prevedibili accuse ai politici, ed anche agli economisti-opinionisti del grande giornalismo (divertente il tormentone dedicato agli articoli di Giavazzi, che bastonano gli imprenditori perché incapaci di affrontare la globalizzazione). Ecco, Nesi alla fine appare rassegnato – anche se non del tutto – di fronte alla valanga della globalizzazione. Che fare? Nessuno è riuscito a cogliere in anticipo la minaccia incombente ? Il libro è la testimonianza di come le imprese – soprattutto le medie e le piccole – non debbano agire. I cambiamenti dovuti alla globalizzazione possono essere previsti ed anche affrontati, e gli imprenditori possono venire educati al cambiamento. Esempi anche recenti, di cui parliamo nell’articolo di questo numero di Cinqueminuti, dicono che la globalizzazione può essere anche un’opportunità.
Editore : Bompiani Overlook- € 14- Pp 161
(da “Cinqueminuti”- GfK Eurisko- settembre 2010)