Rassegna stampa: Haiti come Atlantide?

Pubblicato il 15 Gennaio 2010 in , da Vitalba Paesano

Le aperture

Su Haiti anche oggi i titoli di apertura dei principali quotidiani. La Repubblica: “Haiti nel caos, arrivano i marines. Si teme che le vittime possano arrivare a mezzo milione. Già in azione gli sciacalli. Obama promette 100 milioni di dollari e invia 3500 soldati. ‘Camminiamo su un tappeto di morti’. Paura per i cento italiani dispersi”. In evidenza anche le notizie sulla visita del Papa in Sinagoga, sulla quale “gli ebrei si dividono”. Il presidente della assemblea rabbinica Giuseppe Laras ha infatti annunciato che diserterà l’incontro. In prima il quotidiano approfondisce anche la notizia su documenti che dimostrerebbero un contributo concreto di Pio XI nella protezione degli ebrei perseguitati durante la guerra. “Le SS: “Pio XII li aiuta a fuggire”. Sulla prima del quotidiano anche un piccolo richiamo per la politica interna, dopo l’incontro ieri tra il Presidente della Camera e il Presidente del consiglio: “Berlusconi-Fini, soltanto una tregua”.

Il Corriere della Sera: “L’urlo di Haiti: ‘Venite a salvarci’. Catastrofe con migliaia di morti e 3 milioni di sfollati. Obama invia 5000 soldati: mostriamo la nostra leadership. Strage di bambini nell’isola di macerie. Paura pe rdecine di italiani dispersi”. In prima anche la “tregua armata” tra Berlusconi e Fini.

La Stampa: “Haiti, migliaia in fuga dall’inferno. Cresce il numero dei morti, saccheggi nella capitale. Più di cento italiani ancora dispersi”. Maurizio Molinari, inviato a Port au Prince, racconta di bande di giovani armati di machete che spdroneggiano nel cuore dell’ex centro commerciale ridotto ad un cumulo di macerie. “Chi ha il machete lo usa per impossessarsi di ciò che serve o vale: acqua, cibo, carburante, televisori, sedie, danaro”. In prima anche il richiamo di un articolo del geologo Mario Tozzi: “Catastrofe innaturale. Sono una ventina all’anno i sismi così violenti, ma mai con tante vittime”. Le vittime dipendono soprattutto dal fatto che le case sono costruite senza alcun criterio antisismico, in legno o muratura povera, in modo troppo affastellato, lasciando strade troppo strette per i soccorsi. “E’ la regola delle aree metropolitane del sud del mondo”.

Le stesse considerazioni si trovano sul Corriere della Sera, che intervista Gianmichele Salvi, direttore del centro europeo di rischio sismico e docente a Pavia: “Che rabbia vedere quei crolli”. Sul Messaggero interviene Guido Bertolaso, con un articolo dal titolo: “Governare l’emergenza dove lo Stato non c’è”.

Per tornare a La Stampa, il quotidiano torinese offre un contributo di Gordon Brown: “Uniti per fermare la maledizione dei Paesi poveri”, il titolo dell’articolo.

Il Foglio: “Il soccorso mondiale è l’ultimo rito per scongiurare che Haiti scompaia come Atlantide”.

Sulla prima del quotidiano di Ferrara da segnalare una conversazione sulle tasse con Antonio Martino: “Soltanto riducendo le tasse ci sarà la ripresa. Parla Martino. Per l’economisto è delittuoso non abbassare le aliquote e non è un dramma un po’ di deficit in più”.

Il Giornale: “Fini Berlusconi, prove di dialogo. Pdl e agenda di governo. Dopo mesi di gelo, ieri l’incontro. Le distanze restano ma intanto si torna a lavorare insieme. Per ora si tratta di buoni propositi. Ma il tempo stringe. Ora servirebbero fatti”. A centro pagina con grande evidenza la notizia della assoluzione definitiva di Calogero Mannino: “Sedici anni di processo: il ministro era innocente”, il titolo dell’articolo di Vittorio Sgarbi.

Secondo Il Riformista “Silvio ingoia tasse e Udc”. La tentazione di rompere tutte le alleanze con il partito di Casini sono state frenate da Fini, secondo il quotidiano di Antonio Polito.

Il Sole 24 Ore apre con un annuncio formale del Presidente Obama di ieri: “Obama tassa le grandi banche. Il presidente: rivogliamo 117 miliardi di dollari in 12 anni”. Si tratta di una tassa che si applica principalmente alle passività di bilancio dei 50 maggiori istituti finanziari del paese. “I bonus dei banchieri sono osceni”, ha detto il Presidente, che ha ribadito che Washington vuole la restituzione dei fondi pubblici erogati come sostegno. “E riavremo i nostri soldi fino all’ultimo centesimo”. In evidenza in prima pagina anche un richiamo per la contesa tra Google e la Cina, dopo che il gigante di Mountain View ha annunciato che non accetterà più censure da Pechino: “La Cina a Google: Internet è aperto, ma ci sono regole”. “Le imprese straniere sono benvenute, ma devono rispettare le nostre leggi”, ha affermato il governo cinese. “La Casa Bianca ha appoggiato la decisione della società americana di lasciare il mercato cinese se non verranno tolti i filtri al suo motore di ricerca”.

“La Coop spia, Bersani sapeva” titola Libero, che continua con la sua inchiesta sui dipendenti delle coop intercettati e filmati. Il quotidiano oggi promette la “storia degli incontri segreti” che incastrerebbero il segretario del Pd.

Politica

Un articolo de La Stampa racconta la “tregua sulla giustizia” tra Fini e Berlusconi, che ieri hanno pranzato insieme. “Lo scambio di promesse per ora è il seguente: Fini non farà scherzi sulla giustizia, tanto meno sulle leggi ‘ad personam’, processo breve compreso. D’ora in avanti, però, basta con Berlusconi che se la canta e se la suona da solo con l’avvocato Ghedini, senza discuterne in anticipo. E non è che basti una telefonata all’ultimo momento, come sul decreto ‘blocca processi’. Urge un cambio metodologico. Silvio lo garantisce. Ogni martedì, giura, si vedranno da Fini. Oppure si sentiranno via telefono. E se non fosse possibile di persona si consulteranno tramite Letta, presente al colloquio insieme con Bocchino”.

Nelle pagine della politica del Corriere della Sera si trova una intervista a Franca Chiaromonte, parlamentare del Pd, che propone la reintroduzione della immunità parlamentare: “Solo sull’immunitò può partire il dialogo. ‘La proposta mia e del Pdl Compagna piace a Marini e De Mita”. Alla domanda se abbia chiesto pareri al suo partito risponde “non mi sono consultata con nessuno. Su certi temi sono sempre andata avanti per la mia strada. Da tempo ne discutevo con Compagna, siamo entrambi campani e uniti contro il giustizialismo”, spiega la Chiaromonte.

E poi

Su La Repubblica si parla della visita del Papa alla Sinagoga di Roma domenica prossima. “Lite tra i rabbini. Il presidente Laras: non ci sarò”. Laras non condivide il processo di beatificazione di Pio XII, e neppure la decisione del rabbino Di Segni di aver “unilateralmente” deciso di confermare l’invito al Papa nonostante i dissensi manifestati da parte degli ebrei. “Anche il ghetto ora si divide. Meglio vedersi la partita in tv”, titola un altro articolo sul quotidiano romano.

Anche la pagina della cultura del Corriere della Sera è dedicata alla visita del Papa domenica in Sinagoga. “Ratzinger, dopo Giovanni Paolo II, rende omaggio agli ebrei”. Armando Torno parla della storia “di radici comuni” di ebrei e cristiani, Andrea Riccardi scrive del “muro caduto” e invita a “costruire i ponti”, Amos Luzzatto dice che non sa se in questa occasione si parlerà dei “silenzi di Pio XII, ma credo oramai sia meglio tacerne, dato che questo tema a mio parere ha perso di attualità”. Nelle pagine del quotidiano milanese anche una intervista a Elie Wiesel, che sottolinea come la grande occasione storica che si è persa è quella del convolgimento dei musulmani, visto che l’islam è “l’altra grande religione monoteista”.

Luzzatto viene intervistato da Il Riformista: “Un invito imbarazzante, dalla Chiesa solo silenzi su Pio XII”. “Il rabbino Di Segni è un amico ma ha sbagliato”.

Si vota domenica in Ucraina. “Domenica le elezioni presidenziali. Favorito il filo-russo Yanukoich. Ucraina, la rivoluzione dimenticata”, scrive La Repubblica.

La Repubblica si occupa anche di Germania, parlando di una “svolta della Merkel” e di una Bad Godesberg della CDU per conquistare sinistra e stranieri.

E sullo stesso quotidiano, attenzione anche per la scalata di Martine Aubry ai vertici del Partito socialista francese. La sinistra sembrerebbe puntare su di lei per tornare nel 2012 all’Eliseo: “Una donna contro Sarkozy”.

E’ il Corriere della Sera ad occuparsi delle audizioni dei nuovi Commissari della squadra Barroso davanti al Parlamento Europeo. Socialisti e popolari si stanno affrontando sui candidati. Protagonisti dell’ultimo scontro andato in onda il capogruppo dei socialisti e democratici Schulz, che ha duramente attaccato la bulgara Jeleva, candidata al posto di Commissario alla cooperazione e agli aiuti umanitari. Schulz ha rilanciato le accuse su di lei ricordando che il suo sponsor è il premier bulgaro Borisov, qualificandolo come “l’ex guardia del corpo dell’ex dittatore comunista della Bulgaria”. Schulz ha preannunciato che il suo gruppo voterà contro la Jeleva, che ritiene incompetente e poco preparata. Il settimanale Welt aveva definito la Jeleva come la moglie di un gangster, riferendosi al consorte banchiere, chiacchierato in patria per presunti episodi di corruzione e contatti con la mafia, ed aveva sollevato possibili conflitti di interesse.

Se ne occupa anche La Stampa: “Il tedesco Schulz contro la Bulgaria, ‘pupe e gangster’. Lite sulla nuova Commissaria di Sofia. ‘Mandata da un premier body guard’”. L’audizione al Parlamento, secondo La Stampa, è stata un disastro, e il Barroso bis rischia di affondare sulla Jeleva.

Si occupano del Cile, su versanti diversi, tanto il Corriere della Sera che La Stampa. Il primo riferisce del ritrovamento negli archivi di un documento Usa del 1972 sul Cile, 17 mesi prima del colpo di Stato, in cui si preannunciava un golpe contro “quel comunista di Salvador Allende”. La Cia invitava però la Casa Bianca ad attendere gli eventi, senza esporsi troppo.

La Stampa invece parla di un documentario di Luca Josi presentato ieri a Roma: “Spunta il Craxi anti-Pinochet”, in cui si racconta di come il leader socialista diede soldi ai militanti cileni.

 (fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo, Paolo Martini)