Le aperture
Il Corriere della Sera: “Berlusconi convince Bossi: no al voto. ‘Soddisfazione’ del Cavaliere dopo il vertice della Lega. Bersani: sono solo chiacchiere sul lago. Il Senatur: ma Casini resta fuori. I finiani: non possono sostituirci”. Editoriale firmato da Paolo Franchi, titolo “La scommessa”, dove la scommessa è quella che la legislatura riprenda vigore e riprenda vigore il bipolarismo dato per finito fino a qualche giorno fa. A centro pagina: “Marcegaglia difende la Fiat. Epifani: dialogo sui contratti”. Il segretario della Cgil, intervistato dal quotidiano, apre alla discussione sulla contrattazione ma chiede un segnale di apertura ai vertici Fiat. Oggi Marchionne parla al Meeting di Rimini.
Il Sole 24 Ore: “Marcegaglia difende Fiat. ‘Azie nda in linea con prassi e legge’. Un altro ricorso Fiom”. E poi: “Confindustria contro il voto. Vertice Berlusconi-Bossi, avanti senza Udc. Oggi a Rimini parla Marchionne”. In prima pagina da segnalare un articolo dello storico dell’industria Giuseppe Berta, dedicata alle evoluzioni del sindacato dell’automobile americano (“Economia globale, sindacato locale”), e una rifllessione sull’economia e le tasse di Carlo De Benedetti (“Una riforma fiscale contro il mostro deflazione”)
La Repubblica: “Berlusconi e Bossi: no al voto. Il Senatur dopo il vertice: ‘Per adesso avanti così, ma Casini sta fuori’. I finiani: non possono sostituirci. L’Udc: finito il teatrino d’agosto”. In prima anche un richiamo ad una lunga lettera di Pierluigi Bersani, ideale risposta a quella di Veltroni: “Alla sinistra serve un nuovo Ulivo”. Da segnalare anche la notizia di un assalto ad un comizio del ministro Maroni ad opera di tifosi di calcio: “Ultrà contro Maroni, guerriglia a Bergamo”. Si tratta di proteste contro la tessera del tifoso. In prima il quotidiano di Ezio Mauro offre anche un reportage di Bernardo Valli dall’Iraq: “Tra le bombe, senza luce né acqua. E’ la guerra infinita di Baghdad”. E poi, nelle pagine R2, un articolo di Alessandro Baricco, che torna ad usare la categoria dei “barbari”, in un articolo che porta la data 2026.
La notizia delle contestazioni a Maroni campeggia, con foto, sulla prima de La Stampa: “Rabbia ultrà, fiamme e feriti. Bergamo, protesta alla festa della Lega contro la tessera del tifoso”. Il titolo di apertura è per la politica: “No al voto, avanti senza Udc. Bocchino: la maggioranza è la stessa, c’è solo un soggetto in più. Casini: sconfitti quelli delle elezioni subito. Bossi dopo il vertice con Berlusconi. I finiani: siamo indispensabili”. In prima anche l’intervento, pronunciato da Michael Bloomberg, sindaco di New York, sulla sua città e la tolleranza religiosa: “La moschea difende la libertà”. A centro pagina la Fiat: “Marchionne scrive a Napolitano”. All’interno il quotidiano dà la notizia di una missiva inviata dall’Ad della Fiat al Presidente, in cui si spiegano e si rivendicano le ragioni che hanno spinto la Fiat ad adottare i tre licenziamenti ed ad applicare la decisione della magistratura senza far tornare i tre al lavoro. “La Fiat non vuole alimentare tensioni e rispetta i verdetti della magistratura”.
Il Foglio: “Il Cav lascia Casini all’uscio e addomestica Bossi (ma non Tremonti?). Accordo fatto, niente dc e niente urne (per ora). Salta la riunione dei probiviri del Pdl, i finiani resteranno”. Di spalla: “Perché Marchionne può permettersi (un po’) di caos per temprare Fiat. Marcegaglia fa da scudo all’ad italo canadese, dalla Cei invece l’affondo. E se le interruzioni fossero preziose?”. In prima anche una notizia di cronaca nera da Londra: “Intrigo e morte nella City. La polizia britannica scopre il corpo di un uomo in una sacca sportiva, i giornali dicono che è il cadavere di una spia. Un caso misterioso riporta su Londra le nebbie e gli omicidi in stile Litvinenko”.
“Le dichiarazioni dei redditi dei Tulliani”, titola Il Giornale. Dove si spiega che “ora sono milionari, ma nel 2005 Elisabetta denunciava al disco 33.998 euro lordi, il padre 26.356 e la madre zero. Come hanno fato. E’ una domanda, non un linciaggio, come finge di credere la finiana (e doppiopesista) Perina. Alla direttrice del Secolo d’Italia è riservato anche l’editoriale, firmato da Vittorio Feltri, che le ricorda le campagne contro alcune esponenti del Pdl, a partire da Mara Carfagna, quando la Perina era “impegnata a lapidare le ragazze che ambivano a fare politica nonostante fossero carine”. In prima pagina il quotidiano offre anche uno scoop: “C’è la prova: Hitler era ebreo. Test genetico sui suoi eredi”. A centro pagina la situazione nella maggioranza: “Berlusconi e Bossi stanano Fini. Intesa tra i due alleati. Avanti ma senza Udc. Così il Fli non può più nascondersi”.
Libero: “La pulizia etnica di Fini”. Si parla di “licenziamenti al giornale di An per far posto solo ai fedelissimi. Redattrice in maternità cacciata due volte: il giudice la reintegra, ma Il Secolo ignora il verdetto”. A centro pagina, con caricatura di Bossi-colomba: “Bossi colomba per evitare Casini. Intesa premier-Lega: l’Udc rimane fuori dal governo”.
(Fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)