Le aperture
Il Corriere della Sera. “La Borsa promuove Marchionne. Ottimo esordio per i nuovi titoli Fiat: più 3 e più 5 per cento. Tensione tra Cgil e Fiom. Il manager: se vince il no saltano gli investimenti”. A centro pagina: “Bossi: cimici in casa e ufficio. La Procura apre una inchiesta. E Fini presenta denuncia per cospirazione sul caso escort”. In evidenza sul quotidiano milanese anche la notizia della denuncia da parte di Fini: “Fini presenta denuncia per cospirazione sul caso escort”. L’editoriale, firmato da Franco Venturini, si sofferma sulla strage di cristiani copti in Egitto: “La fragilità del faraone. La strage di copti e il dopo Mubarak”.
La Stampa: “La Borsa promuove la nuova Fiat. L’ad in piazza Affari per la prima giornata di contrattazioni. Mercato auto, il 2010 finisce con il segno rosso. Volano le due azioni. Marchionne: possiamo produrre con o senza Fiom”. In evidenza sul quotidiano anche il successo del cinepanettone di Aldo Giovanni e Giacomo, che batte l’altro cinepanettone, “Natale in Sudafrica”.
La Repubblica: “Se vince il no salta Mirafiori. L’autaut di Marchionne. Bene i titoli in Borsa, ma crollano le vendite auto. L’ad del Lingotto a Piazza Affari per l’esordio dello spin-off: produciamo vetture anche senza la Fiom. Il sindacato: è autoritario”. A centro pagina reportage da Alessandria d’Egitto: “Nella chiesa di Alessandria: sfidiamo il terrore pregando”. In prima anche la politica interna: “Voto, pressing di Bossi. ‘Nel mio ufficio ho trovato microspie'”. E poi un retroscena sull’appuntamento di questa sera: una cena sulle alpi tra Bossi e Tremonti (e forse anche Berlusconi).
L’Unità, con foto di Marchionne: “Ultimatum. Marchionne minaccia. ‘Se il referendum non passa niente investimenti a Mirafiori”. E poi: “Confronto a sinistra. Interviste a Damiano e Cofferati. ‘Autoescludersi è un errore. La firma tecnica? Surreale”.
Il Sole 24 Ore: “La doppia Fiat vince in Borsa. Al debutto sul listino le due società Industrial e Auto capitalizzano il 3,8 per cento più di prima. Vendite: Torino cala del 16 per cento nel 2010”. “Marchionne alla Fiom: con i no salta Mirafiori. Damiano (Pd): bene Camusso”. In prima anche un richiamo ad una intervista al ministro Calderoli: “Senza il federalismo fiscale si va alle elezioni anticipate”.
Il Foglio: “Casa Agnelli, auto o non auto non sarà più roba da Agnelli. Il botto per Detroit, Italia. Esordio, in Borsa per il Lingotto dopo la scissione in due. La finanziaria di famiglia gioisce per il futuro extra Fiat. Incubo immatricolazioni”. Di spalla un titolo su Tremonti: “La flemma tremontiana? Né meno tasse, né nuova patrimoniale alla Amato. I tempi della concertazione, il mantra del gettito invariato, i cattivi esempi stranieri di aumenti dei tributi”.
Libero: “Ecco chi ci ha rovinato. Fino al 1980 il debito pubblico aveva dimensioni umane. In trent’anni è raddoppiato e oggi siamo al 115 per cento del Pil. Il campione del rosso, a sorpresa, è Ciampi. Ma pure Amato, Craxi e Fanfani…” L’editoriale, firmato da Maurizio Belpietro, è titolato: “Fatti due conti teniamoci stretto l’odiato Giulio”.
Il Giornale: “Tremonti, non fare Fini. Il capo dell’Economia incassa un nuovo successo, ma non cada nel trappolone dei giochi di Palazzo”. A centro pagina, la vicenda Battisti: “In galera”. E poi: “Battisti, oggi tutti in piazza a Roma”. A fondo pagina la notizia di una “svolta” al processo di beatificazione per Giovanni Paolo II: “E’ ufficiale: Wojtyla sarà santo (subito)”.
Il Riformista: “La cimice. Bossi ne trova due in casa e in studio, il Cav pensa di averne una nel governo”. La foto è quella di Giulio Tremonti, e l’editoriale del direttore Cappellini è titolato: “Addavenì Tremonti”. A centro pagina: “L’opposizione egiziana in piazza con i copti. Dal Vaticano stop alle polemiche con l’Islam. ‘Tutti uniti contro il terrorismo’”.
Battisti
Su Battisti il Corriere della Sera offre una intervista ad Arrigo Cavallina, uno dei fondatori dei Proletari Armati per il comunismo, il gruppo di cui Battisti fece parte. “Lui è rabbioso con me, è convinto che sono io che l’accuso, ma non è vero, non l’ho mai fatto, ha avuto informazioni sbagliate, per questo ce l’ho su tanto con la Vargas (Fred Vargas, la scrittrice francese che da anni si batte per la liberazione di Battisti ndr). Un giorno verà fuori il ruolo nefasto che ha avuto, è lei l’anima nera della situazione”. E poi: “Era un malavitosetto romano dall’intelligenza vivace, poi con me ha creduto di diventare anche politico. Era simpatico, e aveva delle doti umane indubbio che gli stono state utili nell’intrecciare rapporti ad alti livelli”. “Battisti avrebbe potuto dire all’inizio: mi dispiace. Ma non si è mai assunto le sue responsabilità, se avesse detto la verità al processo oggi sarebbe fuori da un pezzo. E invece ha scleto di giocarsi fino in fondo il ruolo del perseguitato, della vittima, e lo ha fatto per potersi garantire un giro di protezione”. Cavallina dice che comunque l’ergastolo “sarebbe l’ennesima distruzione di una vita che non porterebbe giustizia a nessuno”.
Politica
Su La Repubblica Massimo Giannini scrive del “pressing del Senatur e Tremonti”, e spiega l’appuntamento di questa sera “la cena degli ossi, una tradizione alpina”, in cui potrebbero essere allo stesso tavolo il premier, il leader della Lega e il ministro dell’Economia. “La posizione del premier è nota: vuole durare a qualsiasi prezzo”. Ma Tremonti e Bossi “la vedono in tutt’altro modo”, perché la maggioranza è fragile e “le elezioni anticipate sono e restano lo scenario più probabile'”. Insomma: una minoranza “cadornista “rischia di essere “solo un danno”. La linea di Cadorna insomma “non conviene alla Lega” ma neppure allo stesso Berlusconi.
Il Riformista titola: “Il Cav: Giulio vuole il mio posto’. Maroni fa la corrente anti Tremonti”. Accanto, un altro articolo spiega: “Quanto vacilla la bicamerale sul federalismo”. Infatti, una delle commissioni in cui i numeri della maggioranza sono a rischio è la cosiddetta “bicameralina” sul federalismo fiscale. Ne parla il ministro Calderoli (Sole 24 Ore), e spiega come il mese di gennaio devono essere varati i decreti attuativi sul federalismo municipale. E poi entro il 21 maggio l’intera delega sul federalismo fiscale deve essere vvarata. “Come tempi ci siamo. Dal consiglio dei ministri sono usciti tutti i decreti a parte quello sulle funzioni di Roma capitale per cui Alemanno mi ha chiesto una proroga. Il fisco regionale sta arrivando in parlamento, ma se c’è volonta su quello municipale anche il regionale passerà in carrozza”. Alla domanda: quanti deputati in più servono per governare? 20 o 40?, risponde: “Non sta a me dirlo. Dico solo che la bicamerale è il problema minore, perché in caso di pareggio il governo può andare avanti lo stesso mentre senza maggioranza nella prima e nella quinta commissione (affari costituzionali e bilancio) non si governa”.
Per tornare al Riformista, da segnalare una intervista al deputato del Pd Daniele Marantelli: “Occhi, che all’Umberto gli girano come non mai”.
E poi
Su La Stampa si racconta l’intenzione del governo greco, esplicitata ieri dal ministro della protezione civile di Atene, di costruire un muro di protezione sul confine orientale. “Atene vuole un muro contro gli immigrati”, il titolo. “Timori a Bruxelles, dovrebbe correre lungo il confine “caldo” con la Turchia”.
Sullo stesso quotidiano si parla di Erin Brockovich, la promotrice di una notissima class action negli Usa, vicenda poi diventata un film con il volto di Julia Roberts. Una ricerca indipendente condotta dalla Loma Linda University per conto del California Cancer Registry dimostrrebber che le morti per tumore nella zona che sarebbe stata inquinata sono state nella media. Anzi: “A Hinckley (la città al centro della vicenda) il tumore uccide meno che altrove”.
La Repubblica offre un commento di Renzo Guolo dedicato alla “battaglia della Lega contro la moschea di Torino”. La vicenda, dice l’esperto di islam, dimostra tutta l’arretratezza del dibattito pubblico italiano, ancora imperniato sul libero esercizio del diritto di culto.
Il Corriere della Sera intervista il teologo svizzero Daniel Marguerat, pastore protestante ed esegeta biblico: “Non può esserci dialogo con i cristiani se l’Islam non si apre al pensiero critico”.
Alcuni quotidiani (La Stampa, Il Fatto quotidiano, L’Unità) si occupano dell’imminente referendum in Sudan, dove il nove gennaio si vota (nel sud) per decidere sul distacco da Khartoum. “Sudan a rischio scissione. Il Sud vuole l’indipendenza”, scrive il quotidiano di Concita de Gregorio.
Sul L’Unità anche la recensione di un volume appena uscito per Bompiani: 165 articoli firmati da Albert Camus, corrispondenze scritte tra il 1944 e il 1947 per il quotidiano della Resistenza francese Combat.
(Fonte: La Rassegna italiana di Caffeeuropa, di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)