Nel corso di un recente convegno il segretario del PDL, Alfano, ha svolto un interessante tema che può essere così riepilogato, se non ho inteso male: la politica in generale tiene conto, o meglio dovrebbe tener conto, del bene della cittadinanza e deve avere la capacità di rispondere in modo congruo e rapido alle necessità sociali ed alla costruzione del benessere inteso nel più ampio senso della parola; proseguendo, sempre Alfano, ha sostenuto la tesi, che ritengo giusta, che la politica deve soprattutto tener conto della molteplice unicità delle Persone che compongono il variegato popolo di una Nazione.
Sin qui pieno accordo. Nel passaggio successivo il discorso si è spostato dall’Italia all’Europa che è stata accusata, nelle sue strutture politiche e funzionali, di eccesso di “lontananza di pensiero” e, burocraticismo esasperato, quasi fosse un qualche stato estero indipendente che ci soffoca.
E’ vero che sino ad oggi gli Italiani hanno avuto una scarsa fiducia nelle “istituzioni di Brussels”, hanno verificato una limitata capacità delle rappresentanze italiane (soprattutto per beghe interne) di fare fronte unico con la conseguenza di sentirsi incapaci di considerarsi realmente europei .
E’ vero che molti Cittadini degli Stati Europei non credono in un bene comune dell’Europa e che i loro rappresentanti, quale che sia la loro estrazione, fanno sempre fonte comune per far prevalere il bene della singola Nazione.
Tutto ciò premesso, mi sembra giusto sottolineare che “la struttura di Brussels” non è ci viene recapitata da Cielo in un pacco sigillato preconfezionato non modificabile.
“La struttura di Bruxelles” è costituita da organismi, uffici, commissioni formate da “DELEGATI NAZIONALI” liberamente scelti e nominati e quindi è il risultato finale delle scelte dei Governi Nazionali.
Sino a che continueremo a considerare l’Europa come un astratto organo extraterritoriale, sino a quel momento non riusciremo a costruire la grande nazione Europea degli Europei e sino ad allora, nel mondo ormai globale, le nostre piccole Nazioni, che a noi sembrano importantissime, conteranno sempre meno.
Forse è giunto il momento di aprire gli occhi e di capire che un Nobile decaduto molte volte diventa solo patetico.
Ed infine, tornando alle frasi iniziali, è giusto che sempre la Persona sia al centro di tutte le istituzioni, ma anche corretto dire che la Persona delega Persone, a tutti i livelli, a decidere e governare per suo nome e conto e, ove questa delega non sia rispettata, nel mondo civile si cambiano i delegati e, sempre nel mondo civile, non si può mai dire “Piove Governo ladro!!”!
di Attilio Romita