Quando Josè Manuel Barroso ha presentato la tabella di marcia della Commissione per la stabilità e la crescita due settimane fa – invitando a intervenire in cinque aree fondamentali – aveva messo bene in chiaro che l’Europa avrebbe dovuto fornire una risposta globale alla crisi del debito sovrano. E ora c’è una direzione di marcia molto chiara. Infatti, su tutti i cinque punti di questa tabella di marcia, l’Europa ha compiuto passi in avanti importanti. In primo luogo, sulla Grecia. L’obiettivo primario è quello di riportare il debito del paese a livelli sostenibili. Questo è essenziale non solo per la Grecia, ma per l’Unione europea nel suo complesso: un livello adeguato di partecipazione volontaria degli investitori del settore privato, che permetterà di lavorare alla presentazione di un secondo programma di assistenza finanziaria per la Grecia. Il Summit Euro ha chiesto alla Commissione di svolgere un ruolo ancora più attivo nel monitorare l’attuazione di questo secondo programma. La Grecia deve continuare con le riforme strutturali e le misure di risanamento fiscale in modo da trasformare la sua capacità di generare crescita. In secondo luogo, si è concordato di sostenere due opzioni per ampliare il Fondo Salva-Stati (EFSF), che permetteranno di prevenire più efficacemente il contagio tra gli Stati in difficoltà. In terzo luogo, tutti gli Stati membri dell’Unione europea hanno concordato una serie di misure per ristabilire la fiducia nel settore bancario. Queste misure affrontano le questioni del capitale e del finanziamento. L’obiettivo è quello di garantire che le banche continuino a dare credito all’economia reale. Autorità di vigilanza nazionali devono lavorare perché questo accada, in particolare con l’Autorità bancaria europea (EBA). Le banche dovrebbero poi essere soggette a vincoli per quanto riguarda la distribuzione dei dividendi e bonus fino a quando la ricapitalizzazione è completa. Poiché al centro di questo approccio ci sono anche una maggiore responsabilità e un giusto contributo del settore finanziario. Quarto: l’Europa non dovrà mai più trovarsi in questa situazione. Questo è il motivo per cui è necessario migliorare ulteriormente la governance economica, in particolare nella zona euro. Il Vertice Euro apre la strada ad un ulteriore rafforzamento del coordinamento e della sorveglianza. Su questo punto, il ruolo centrale della Commissione è rinforzato. Due sono le idee concrete solle quali si sta lavorando che verranno presentate in un futuro molto vicino. Esse vanno al di là del recente accordo “Six Pack”, quindi oltre la normativa recentemente approvata. Infine, i temi della stabilità e crescita. C’è bisogno di disciplina fiscale, ma allo stesso tempo anche di dimostrare ai cittadini che c’è speranza, che si possa rilanciare la crescita attraverso l’approfondimento del mercato interno, attraverso riforme strutturali, ma anche i singoli Paesi devono proseguire i loro sforzi in termini di stabilità. Per questo sono stati favorevolmente accolti gli annunci fatti dall’Italia. Per concludere, il pacchetto concordato è un pacchetto completo che conferma che l’Europa farà quello che serve per salvaguardare la stabilità finanziaria. Questa è una maratona, non uno sprint. Il lavoro tecnico necessario per finalizzare alcuni aspetti di questo pacchetto sarà completato dalle autorità competenti nelle prossime settimane. E la Commissione presenterà ulteriori proposte per un metodo comunitario per uscire da questa crisi. Un accordo per concludere le misure per ripristinare la fiducia nel settore bancario europeo; garantendo le adeguate salvaguardie; accelerando il programma di crescita e rafforzando ulteriormente la sorveglianza economica e il coordinamento. Per mostrare ai partner del G20 e ai cittadini che siamo pronti a completare la nostra unione monetaria con una vera unione economica.
(Dal Discorso del Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso del 27/10/2011)