Cari amici, con molta tenerezza e anche con un po’ di orgoglio ho scoperto che Elda Lanza, giornalista e scrittrice certo molto conosciuta nel pubblico dei senior, è anche lei una grey-panther! Davvero benvenuta da parte nostra e da tutta la famiglia degli over 50 che poco alla volta si è aggregata intorno a questo spazio. Elda Lanza sta scrivendo un libro, e quando le abbiamo chiesto di suggerirci la lettura di uno dei suoi successi letterari, ci ha fatto pervenire questo scritto che molto volentieri pubblichiamo. Il suo messaggio comunica tutta la passione per la vita. Benvenuta tra noi Elda, dunque!
“Una stagione incerta è il romanzo, edito da Marsilio e vincitore del premio letterario “Antonio Sebastiani Minturno” a Roma, che ho scritto nel 2006 sull’amore controverso di due protagonisti non più giovani.
L’ho scritto in un momento in cui anch’io stavo facendo i conti con la mia età e con quella dell’uomo che ho accanto da oltre sessant’anni, mio marito, la passione della mia vita. Una lunga e felice riflessione sull’amore delle persone anziane, di cui si parla sottovoce, con pudore o con malizia.
Il racconto potrebbe essere riassunto dalle parole di Edgarda, la protagonista del romanzo, che si chiede: Che cosa sa una donna di trent’anni di quali sentimenti si è capaci a settanta? La mia vecchiaia è stata capace di sentimenti, di energia, di emozioni, di sogni, di progetti. Come si può definire vecchiaia quella stagione incerta che stavo vivendo?
La stagione incerta della nostra vita è quella terra di nessuno in cui un uomo – sta per umanità – non più giovane sa di non essere già vecchio e non accetta il ruolo passivo che gli è destinato. A settant’anni l’amore si vive come una colpa, perché è difficile nella vita comune, in tanti anni passati insieme, ritrovare ancora un gesto, qualche fantasia, una complicità da condividere.
In questa storia vissuta con tenerezza dai due protagonisti, fino al termine di un viaggio che li condurrà per mano nell’oblio di una seconda infanzia, il vero protagonista è il tema dell’amore che salva. Che ripropone il finale di quella straordinaria poesia di Prévert: Cet amour.: Tendici la mano, e salvaci .
Ecco, io credo fermamente in quell’amore.”