L’UE si impegna a promuovere i suoi valori nel mondo e a garantire:
- la pace e la sicurezza,
- lo sviluppo sostenibile del pianeta,
- la solidarietà e il rispetto reciproco fra i popoli,
- un commercio libero ed equo,
- l’eliminazione della povertà,
- la protezione dei diritti dell’uomo,
- il rispetto e il miglioramento del diritto internazionale così come è definito, in particolare, nella Carta delle Nazioni Unite.
L’UE è la prima potenza commerciale del mondo e il primo donatore e fornitore di aiuti ai paesi in via di sviluppo.
La nomina di un Alto responsabile dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché Vicepresidente della Commissione, garantirà ulteriore coerenza alle azioni svolte dall’UE all’esterno e consentirà all’Unione europea di parlare con un’unica voce fuori dal suo territorio. La persona nominata a tal fine si gioverà dell’assistenza di un servizio europeo per l’azione esterna.
Il Trattato di Lisbona precisa il ruolo dell’UE nel campo della politica estera e della sicurezza comune. Le decisioni riguardanti le questioni attinenti alla difesa continueranno ad essere prese all’unanimità dei 27 Stati membri.
Le missioni svolte dall’UE fuori dal suo territorio mirano al mantenimento della pace, alla prevenzione dei conflitti e al miglioramento della sicurezza internazionale nel quadro della Carta delle Nazioni Unite.
Il Trattato amplia il ruolo dell’UE estendendolo ad interventi di smilitarizzazione, a consulenze militari e al ripristino della stabilità dopo i conflitti.
Esso prevede parimenti la possibilità di un potenziamento della cooperazione fra gli Stati membri che intendano collaborare in maniera più stretta nel settore della difesa.
Il Trattato prevede che gli Stati membri mettano a disposizione dell’Unione le loro capacità civili e militari necessarie all’attuazione della politica di difesa e di sicurezza comune. Esso descrive del pari il ruolo dell’Agenzia europea per la difesa.
Il Trattato comprende una clausola di solidarietà (su base volontaria), applicabile nel caso in cui uno Stato membro risultasse vittima di un attacco terroristico o di una catastrofe naturale o di origine umana.
Il Trattato di Lisbona sottolinea ulteriormente l’importanza degli obiettivi sociali dell’UE. In tutte le sue politiche e le sue azioni, l’Unione si adopererà al fine di promuovere un elevato livello di occupazione.
Il Trattato riconosce il ruolo fondamentale dei servizi quali i trasporti pubblici, le telecomunicazioni, i servizi postali, nonché i servizi di erogazione di gas ed elettricità.
In questi settori il potere dell’Unione è limitato e gli Stati membri hanno un maggior margine di manovra per quanto riguarda la fornitura, l’organizzazione e la gestione di tali servizi per poter far fronte con la massima efficacia ai bisogni nazionali.
L’UE deve astenersi dall’intervenire in una maniera che indebolisca il ruolo degli Stati membri nei servizi di interesse generale quali la sanità, i servizi sociali, le forze di polizia e di sicurezza e l’istruzione pubblica.
Le retribuzioni, il diritto di associazione e il diritto di sciopero continuano a rientrare nella sfera di competenza degli Stati membri.
Il Trattato regolamenta un certo numero di nuovi settori politici e dota l’Unione di maggiori capacità per lottare contro la criminalità transfrontaliera internazionale, l’immigrazione clandestina, la tratta di donne e bambini, il traffico di armi e di droga.
Due altri settori sono particolarmente importanti nel mondo di oggi:
Il cambiamento climatico: il Trattato assegna una priorità all’obiettivo comunitario di promuovere lo sviluppo sostenibile in Europa, grazie ad un elevato livello di protezione e di miglioramento dell’ambiente.
Il Trattato garantisce la promozione a livello internazionale di misure volte a risolvere i problemi ambientali regionali e mondiali, segnatamente per quanto attiene al cambiamento climatico.
Potenziando il ruolo dell’UE in ordine al cambiamento climatico, viene garantito che l’Europa continui a svolgere un ruolo importante nella lotta contro il surriscaldamento globale.
L’energia: il Trattato prevede nuove disposizioni che garantiscono il buon funzionamento del mercato dell’energia, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, l’efficienza energetica e le economie di energia, nonché per quanto attiene allo sviluppo di fonti di energie nuove e rinnovabili.
La sicurezza energetica costituirà per tutti gli Stati membri una sfida importante per il futuro.
Il Trattato ribadisce l’impegno dell’UE in favore di una politica europea unita riguardante l’energia sostenibile.
Il Trattato definisce parimenti una nuova base di cooperazione fra gli Stati membri nei settori dello sport, degli aiuti umanitari, della protezione civile, del turismo e della ricerca spaziale.
Il Trattato di Lisbona riconosce i diritti, le libertà e i principi contenuti nella Carta dei diritti fondamentali e la rende giuridicamente vincolante.
Gli Stati membri hanno firmato la Carta nel 2000. A partire da adesso ha un valore giuridico vincolante.
Pertanto, nel proporre e applicare le leggi, l’UE è tenuta a rispettare i diritti contenuti in tale Carta. Lo stesso vale per gli Stati membri quando recepiscono la legislazione comunitaria.
Ogni persona gode in particolare dei diritti seguenti: protezione dei dati aventi carattere personale, diritto d’asilo, uguaglianza davanti alla legge e non discriminazione, uguaglianza fra uomini e donne, diritti del bambino e delle persone anziane, diritti sociali importanti quali la tutela dal licenziamento arbitrario e l’accesso alla previdenza e all’assistenza sociale.
Il Trattato permette del pari all’UE di aderire alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La Convenzione, così come la Corte europea dei diritti dell’uomo che garantisce il rispetto di tale Convenzione, costituiscono le fondamenta della protezione dei diritti dell’uomo in Europa.