Allargamento dell’Unione europea: priorità per il 2014

Pubblicato il 16 Ottobre 2013 in , da redazione grey-panthers

Oggi la Commissione europea ha adottato una serie di relazioni annuali in cui raccomanda di concedere all’Albania lo status di paese candidato all’UE e, per la quinta volta consecutiva, di avviare negoziati di adesione con l’ex Repubblica iugoslava di Macedonia. La Commissione valuta inoltre i progressi compiuti negli ultimi dodici mesi dagli altri paesi dei Balcani occidentali e dalla Turchia verso l’adesione all’Unione. Visto che il governo islandese ha deciso di sospendere i negoziati di adesione, una relazione semplificata sull’Islanda valuta il suo attuale grado di allineamento con l’UE.

Nel presentare il pacchetto annuale sull’allargamento, il Commissario Štefan Füle ha dichiarato: “Il processo di allargamento è in corso e, nonostante la crisi economica, si conferma una politica valida, che costituisce parte della soluzione. L’allargamento rimane una delle politiche più efficaci dell’UE. Affrontando in via prioritaria questioni fondamentali quali la lotta alla corruzione, la solidità della governance economica, la libertà di espressione e i media, i diritti umani e la tutela delle minoranze, l’allargamento consolida la stabilità politica ed economica nei paesi aspiranti e nell’intera UE.”

La strategia di allargamento adottata oggi conferma la pertinenza degli elementi fondamentali dei criteri di adesione di Copenaghen concordati dall’UE 20 anni fa.  Uno di questi è lo Stato di diritto, che rimane saldamente al centro del processo. I paesi interessati devono risolvere questioni come la riforma giudiziaria e la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione sin dalle prime fasi dei negoziati di adesione, per dimostrare di avere ottenuto risultati solidi e duraturi.

La crisi economica mondiale ha sottolineato la necessità per tutti i paesi di rafforzare la governance economica e di migliorare la competitività. La Commissione ha presentato una serie di proposte a sostegno di questo obiettivo, tra cui l’introduzione di strategie nazionali per le riforme economiche e di piani d’azione per la gestione delle finanze pubbliche.

I recenti avvenimenti verificatisi in diversi paesi  candidati all’adesione hanno ribadito l’importanza di rafforzare le istituzioni democratiche e di rendere più inclusivi i processi democratici. Tutti i paesi dei Balcani occidentali e la Turchia devono intraprendere ulteriori riforme per garantire l’effettivo rispetto della libertà di espressione e dei diritti delle persone appartenenti a minoranze, compresi i rom. Occorrono misure più incisive per difendere altri gruppi vulnerabili dalle discriminazioni, in particolare quelle basate sull’orientamento sessuale. La Commissione darà ulteriore centralità a questi temi nell’ambito del processo di adesione, anche attraverso finanziamenti preadesione più mirati e una maggiore assistenza per favorire l’inclusione dei rom mediante un meccanismo specifico.