La moglie di coccio e altre novelle quasi vere, di Donatella Cinelli Colombini

Pubblicato il 24 Novembre 2015 in , da Vitalba Paesano

La conoscono tutti come una delle più significative signore del Vino perchè le sue bottiglie, riempite con amore certosino, hanno fatto il giro del Mondo. Molti la conoscono come appassionata ed esperta operatrice di turismo, visto che anni fa è stata assessore al turismo di Siena. Donatelli Cinelli Colombini, brillante signora che porta onore alla schiera dei grep-panther, questa volta ci sorprende davvero. Ha dato alle stampe, infatti, proprio a ridosso del Natale, a 5 fiabe per adulti scritte da lei e illustrate dal pittore senese Alessandro Grazi. Fantasia e storia vera, sogni e riflessioni sulla realtà.

Dopo due libri di marketing del turismo del vino e tanti ricettari, Donatella Cinelli Colombini si cimenta adesso nelle novelle. Non è impazzita, ma ha dato, piuttosto, libero sfogo alla fantasia. Il risultato sembra davvero eccellente

Cinque novelle per adulti ma anche per bambini. O meglio per bambini intelligenti o per adulti rimasti nel cuore ancora un po’ bambini. Un taglio che rimanda alle fiabe di Calvino e Rodari per il modo giocoso di proporre metafore della realtà, messaggi sotto traccia che mettono in luce i paradossi contemporanei come la convinzione di dominare la natura oppure la mercificazione delle cose più belle e più sacre. I suoi personaggi sono da novella epica: uno chef lupo che è l’opposto dei cuochi televisivi, il folletto Dorian che sta negli specchi della Fattoria del Colle e imbruttisce i turisti meno innamorati della Toscana oppure lo spagnolo Don Garcia bello e innamorato che ci mostra come i miracoli avvengono dove meno te li aspetti.

Racconti molto diversi dunque, scritti dal 1999 al 2005 e poi rimasti nel cassetto finché la voglia di farli conoscere è diventata forte. Per illustrarli Donatella ha chiamato il pittore senese Alessandro Grazi che condivide con lei una lunga amicizia e la predilezione per un universo fantastico dove la realtà cambia forma e si colora di arcobaleno ma ha sempre contenuti etici.

Il libro si intitola “La moglie di coccio” come la prima fiaba scritta dalla Cinelli Colombini. Racconta di una statua di terracotta che magicamente diventa viva grazie a una candela (la luce dell’intelletto) infilata nella testa e fa impazzire il marito pinocchio con i suoi capricci. Ogni mattina Pinocchio fa rimodellare la statua dai maestri ceramisti di Petroio ma la moglie viene sempre diversa da come vuole lui. La natura, infatti è più forte dell’uomo e rifugge da ogni costrizione.

La prima edizione del libro sarà limitatissima. Per averlo è meglio andare alle cantine e nel negozio Toscana Lover di Donatella Cinelli Colombini oppure ordinarlo online a Agra Editrice ( 14,5€ ). Da non perdere.

CHI è l’autrice:

UnknownNata in una delle maggiori famiglie produttrici di Brunello di Montalcino ha utilizzato la sua esperienza nella cantina di Montalcino per ideare, nel 1993 l’evento “Cantine Aperte” e fondare l’associazione “Movimento del turismo del vino” che ha guidato fino al 2011. Le due iniziative hanno diffuso il turismo del vino in Italia che oggi riguarda circa 3 milioni di enoturisti. Attualmente insegna tecnica di gestione e marketing del turismo del vino in master post laurea.

images-2Nel 1998 ha fondato la sua azienda dove ha creato un progetto e un premio per la valorizzazione del ruolo femminile nella società e nel lavoro con specifico riferimento al settore enologico. Dal 2001 al 2011 è stata Assessore al turismo del Comune di Siena dove ha ideato il “Trekking urbano”[, una forma di turismo sportivo in città a cui viene dedicata una giornata nazionale ogni anno in oltre 30 capoluoghi di provincia italiani. Nel 2003 ha vinto l’Oscar di miglior produttore italiano[3] e nel 2012 le è stato assegnato il “Premio Internazionale Vinitaly”

images-1Dal 2013 è vicepresidente dell’Associazione nazionale Donne del vino[5] e Presidente del Consorzio del vino Orcia e membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Vino Brunello di Montalcino.

 

 

 

Premio Minerva 2015 a Donatella Cinelli ColombiniUltimissime

Premio Minerva 2015 a Donatella Cinelli Colombini

26 novembre, Roma Sala della Protomoteca in Campidoglio, Donatella Cinelli Colombini vignaiola di Montalcino riceve il Premio Minerva Anna Maria Mammoliti

Si tratta del primo riconoscimento italiano dedicato alle donne, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica.

Il premio è giunto quest’anno alla XXVI edizione e fu creato da Anna Maria Mammoliti fondatrice del Mensile Minerva  e Club delle Donne un’associazione che mira alla valorizzazione della qualità del lavoro femminile in tutti i campi del sapere. Il Premio Minerva  ha per simbolo una spilla in oro e pietre preziose appositamente disegnata dal maestro Renato Guttuso e viene attribuito ogni anno, dal 1983,  a donne che si siano distinte nei vari campi del sapere e che, simbolicamente, rappresentano esemplari modelli femminili per le loro capacità professionali e per i valori positivi di cui sono portatrici.

La lista delle vincitrici delle passate edizioni è di altissimo profilo: Simone Veil, Camilla Cederna, Elda Pucci, Diane Fainstein (Sindaco di San Francisco), Nilde Iotti, Olga Villa, Margherita Hack, la pittrice Paola Levi Montalcini, Vasso Papandreu, Wanda Rutkiewic prima donna a scalare l’Everest, Elena Bonner Sacharova, Helen Hancock presidente CPD dell’IBM, Kazimira Pruskiene ex primo ministro lituano, Emma Bonino, Barbara Spinelli, Susanna Agnelli, Tullia Zevi, Lubna Al-Qasimi (Ministro del Bilancio e della Pianificazione degli Emirati Arabi Uniti).

Per Donatella, vignaiola di Montalcino il Premio Minerva è arrivato inaspettato e graditissimo. Inaspettato perché raramente una vignaiola accede a riconoscimenti di questa importanza, più spesso destinati a personalità della cultura e della politica. Forse per questo Donatella ha salito le scale del Campidoglio con l’emozione e l’orgoglio di portare con se il lavoro e l’impegno di tante donne che, come lei, hanno aperto un ambito quasi esclusivamente maschile, al protagonismo femminile.  Le cantine di Donatella Cinelli Colombini – Casato Prime Donne a Montalcino e Fattoria del Colle a Trequanda – sono le prime in Italia con un organico interamente rosa, quasi una bandiera per le pari opportunità nel vino.

Con Donatella Cinelli Colombini sono stati premiate importanti personalità dell’economia, della cultura, della ricerca e della politica. Fra di loro Susanna Petruni vice direttore del TG1 con delega su Uno Mattina e Francesca lo Schiavo vincitrice, insieme al marito Dante Ferretti, di 3 premi Oscar per la scenografia.

Nel corso della cerimonia Donatella ha ricevuto domande da una delle Giurate, Daniela Viglione << cosa rende diversa un’azienda produttrice di vino al femminile? >> ed ecco la risposta << le cantine delle Donne del vino somigliano a orchestre Jazz mentre quelle degli uomini a orchestre sinfoniche. Per questo le aziende in rosa, che sono circa il 30% in Italia, hanno retto meglio alla crisi perché sono più flessibili e con potere più decentrato e collettivo. Le donne hanno spesso una laurea in tasca e una buona capacità nel marketing e nella comunicazione, qualità particolarmente importanti nelle imprese che arrivano sul mercato con il proprio marchio. La sfida attuale è quella di valorizzarle di più >>.