In Italia è record di longevità: ci sono più di mille abitanti che hanno raggiunto e superato i 105 anni di età e 9 su 10 sono donne
Al 1° gennaio 2023 si contano in Italia 17.177 persone residenti di 100 anni e oltre. Nell’83% dei casi si tratta di donne. Nello specifico sono 1.111 gli individui residenti che hanno raggiunto e superato i 105 anni di età, circa 9 su 10 sono donne, mentre 17 donne hanno raggiunto e superato i 110 anni di età e vengono quindi definite supercentenarie. Questi i dati certificati dall’Istat che raccontano il record di longevità del nostro Paese.
In crescita continua
Dal 2009 al 2021 le persone residenti di 100 anni e oltre sono passate da poco più di 10mila a 17mila. Quelle di 105 anni e oltre sono più che raddoppiate (+136%), passando da 472 a 1.111. A oggi la persona vivente più anziana in Italia è una donna residente nelle Marche che è alle soglie dei 112 anni; tra gli uomini il decano risiede in Toscana e ha quasi 110 anni.
Le donne sono molto più longeve degli uomini
Quasi il 90% della popolazione che ha raggiunto o superato i 105 anni è composta da donne: sono 988 (88,9%) contro 123 uomini (11,1%). Solo 17 individui hanno raggiunto e superato i 110 anni di età, e sono tutte donne. La maggior parte delle persone che hanno fatto raggiungere il record di longevità risiede nel Nord Italia: 284 nel Nord-ovest e 243 nel Nord-est, al Sud sono 238, al Centro 225 e nelle Isole 121.
A livello regionale la maggior parte dei centenari risiede nel Nord Italia. Considerando gli individui di almeno 105 anni di età, 284 sono residenti nel Nord-ovest e 243 nel Nord-est; al Sud vivono 238 persone, al Centro 225 e nelle Isole 121. La regione con il rapporto più alto tra popolazione di 105 anni e oltre e il totale della popolazione residente è il Molise (4,1 per 100 mila), seguita da Valle d’Aosta (3,2 per 100 mila), Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Abruzzo (3,0 per 100 mila in tutte e tre le regioni). La Lombardia, nonostante abbia il maggior numero di residenti con almeno 105 anni in valore assoluto (161), presenta un rapporto di 1,6 per 100 mila, leggermente sotto la media nazionale (1,9 per 100 mila).
Meno colpiti dal Covid 19
A differenza delle altre fasce di età di popolazione anziana, per la popolazione di 105 anni e più non si è registrata una crescita dei decessi nel corso del 2020, anno caratterizzato dalla pandemia da Covid-19. Analizzando le probabilità di morte di questa sotto-popolazione dal 2009 al 2020 (deceduti/popolazione residente al 1° gennaio, per 100), si nota come il valore relativo al 2020 sia in linea con quello degli anni passati: circa 66 decessi ogni 100 individui.
A livello di ripartizione territoriale si evidenziano invece alcune differenze: al Nord, zona più colpita dalla pandemia, si registra il valore più alto della serie (71 ogni 100), al Centro il valore più basso (54 ogni 100). Probabilmente le misure di contenimento adottate nell’anno hanno preservato questa fascia di popolazione da altre infezioni.
Le differenze con il resto della popolazione sono verosimilmente legate al fatto che la popolazione di 105 anni e più è una popolazione geneticamente selezionata, più resistente. Inoltre quasi 9 di queste persone su 10 vivono ‘protetti’ in famiglia, mentre il 12% risiede in una convivenza.
A differenza delle altre fasce di età di popolazione anziana, per chi ha raggiunto o superato i 105 anni di età non si è osservata una crescita rilevante dei decessi nel corso del 2020, primo anno della pandemia da Covid-19.
Una curiosità
I nomi più diffusi tra chi ha almeno 105 anni di età sono Giuseppe per gli uomini e Maria per le donne. Nessuno dei due è fra i dieci nomi più diffusi tra i nuovi nati negli ultimi 10 anni.