Settembre è un mese particolare.
Io ci sono nata, e forse è per quello che ne amo la luce morbida e un po’ struggente, nelle giornate che si accorciano e nelle sere che si fanno più fresche.
Si sente l’estate che se ne va, e un po’ dispiace, che all’estate associamo la leggerezza, le vacanze, la libertà, e un po’ fa piacere, perché è bello che le stagioni cambino, è bello che dopo le canottiere ci si mettano i maglioni, che le foglie ingialliscano e cadano. Perché qualcosa deve finire perché qualcos’altro incominci.
E poi è un classico tornare dalle vacanze piene di energia e di idee.
È un classico iscriversi in palestra, a un corso di lingua, decidere di imparare l’uncinetto o le arti marziali. O almeno pensarci, e raccogliere le informazioni. Salvo poi lasciar perdere poco dopo, quando ci rendiamo conto che le vacanze non hanno cambiato la nostra vita quotidiana, e che i mille impegni di sempre continuano a esserci, così come i nostri gusti e le nostre attitudini: c’è chi proprio la palestra non la sopporta, chi non è portato per le lingue, chi in fondo non ha voglia di prendersi altri impegni.
Quindi, mentre ci si può continuare a vestire d’estate, con pantaloni o gonne leggere, camicie e verso sera un pullover, ancora di cotone, si può cominciare a pensare all’autunno e poi all’inverno. I negozi saranno già pieni di cappotti e stivali, mentre noi ce ne andiamo ancora in giro con i sandali… ma può essere un buon momento per comprare, se se ne ha voglia, perché ci sono tutte le taglie e tutti i colori.
Io personalmente non riesco a scegliere cosa mi metterò fintanto che non arriva la stagione giusta, e ci metto anche un po’ a passare da un periodo all’altro. E poi preferisco sempre passare in rassegna quello che ho. Vi dirò, in generale, mi piace comprare qualcosa di nuovo solo quando vedo un capo che mi attira davvero. Oppure quando ne ho davvero bisogno.
Penso di essere un po’ come tutte voi, ho l’armadio fin troppo pieno (anche se poi mi sembra di non avere niente da mettermi) e non ho più tutta questa voglia di cose nuove. Mi piace la comodità, mi piace che i miei vestiti abbiano una storia, alle volte mi piace di più mettere in ordine quello che ho che non uscire a cercare qualcosa di nuovo.
Per cui settembre è un buon momento, secondo me, per alleggerire il guardaroba.
Eliminando quelle cose che proprio non ci piacciono più. Immagino che capiti anche a voi di tenere qualcosa solo per ragioni affettive: perché ve l’ha regalato un’amica e ci ha messo il cuore, perché l’avete portato tanto e in tanti bei momenti, perché vi piaceva così tanto che non capite perché ora non avete più voglia di metterlo, e chissà per quali mille altre ragioni. Tutte lecite e legittime.
Poi però l’armadio si appesantisce e facciamo fatica a trovare quel che ci serve. E più accumuliamo più diventa scoraggiante pensare di sfoltire… mentre nello slancio del dopo vacanze possiamo trovare l’estro per cominciare.
Sapendo che dovremo affrontare un certo senso di colpa, nel renderci conto di quanto abbiamo, e prepararci alla possibilità del rimpianto: le mode vanno e vengono, magari tra qualche anno ci dispiacerà aver dato via quel cappottino che ora non mettiamo mai.
Credo ci possa aiutare trovare una destinazione ai vestiti vecchi, che non sia il bidone giallo della Caritas; quello lo possiamo lasciare per i capi davvero in fin di vita. Per tutti quelli ancora come nuovi esistono in tutte le città molte organizzazioni che selezionano e rivendono (a Milano per esempio Share), dando lavoro a immigrati e altre persone bisognose, e contribuendo all’economia circolare.
Avrete notato il proliferare di negozi vintage. Spesso hanno qualche pezzo davvero vintage, e poi molti capi contemporanei, ma non nuovi, magari anche solo comprati e mai portati. Io ci vado spesso a fare un giro, e ci ho anche comprato diverse cose. Ad esempio in un delizioso negozietto in Germania, a Friburgo, dove mi trovavo in vacanza, ho preso una giacchina di pelle e un vestitino estivo fantasia molto carino. Sono tra i capi più ammirati del mio guardaroba, e quando dico dove li ho presi e quanto li ho pagati le colleghe e conoscenti mi guardano con una certa invidia e ammirazione. Certo ci vuole pazienza e un po’ di tempo, e anche la voglia, ma perché non provarci?
E alleggerendo il nostro guardaroba alimentiamo questo mercato sano e circolare… non è bellissimo?
Ecco alle volte basta guardare le cose da un angolo diverso, e si scoprono possibilità che non si credeva esistessero.
In fondo è questo anche il bello della rete, dell’incontrarsi anche solo virtualmente.
Spero di esservi stata utile, e vi do appuntamento a ottobre!