Interdisciplinarietà, giovani e dialoghi per indagare le origini: così torna il Festival della Mente per la 18^ edizione, a Sarzana il 3-4 e 5 settembre. Dopo un’edizione ridotta come quella dello scorso anno, condizionata dalla pandemia, anche se solo in maniera blanda, questa edizione 2021 riporta il Festival della Mente come lo abbiamo sempre conosciuto: incontri in presenza, i volontari che guideranno i visitatori e gli eventi per bambini.
Il tema cardine è il concetto di ‘Origine’ sempre presente nel dna del Festival che da 18 anni si dedica a ricercare il perché nascano le idee. Quest’anno però ci si è ispirati a Wilson, che sente come necessaria l’unione tra il sapere scientifico e umanistico che secondo lui sono complementari. Il Festival è da sempre multidisciplinare, ma quest’anno lo sarà ancora di più. Origine non è un concetto solo rivolto al passato, ma è adatto a capire le ragioni del presente e immaginare il futuro ed altri mondi possibili per una società più giusta e umana. Come ogni anno i relatori non presenteranno semplicemente i loro libri, ma sono chiamati a confrontarsi sul tema proposto, quest’anno inoltre vi saranno più dialoghi tra relatori di diverse discipline. Inoltre ci saranno molti relatori giovani. Tornano i volontari ai quali abbiamo dovuto rinunciare lo scorso anno”.
IL PROGRAMMA
Apre il festival la lezione magistrale Dante e la creazione dell’italiano letterario del linguista Luca Serianni, membro dell’Accademia dei Lincei, della Crusca, dell’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Arcadia. Nell’anno delle celebrazioni dantesche, non poteva mancare una riflessione su come la Divina Commedia abbia costituito il fondamento e l’origine della lingua della nostra letteratura. L’Alighieri ha introdotto molte parole ed espressioni che ora sono di uso corrente; ha inventato la terzina dantesca e, attingendo al mondo classico, a quello biblico e all’esperienza personale, ha ampliato considerevolmente il repertorio delle similitudini, rendendole uno strumento tipico dei poeti. Inoltre, ha adeguato il lessico al cammino delle Cantiche, dalle espressioni più colorite e, a volte, triviali dell’Inferno, ai versi aulici del Paradiso. L’evento si inserisce nel progetto condiviso “Piazza Dante. #Festivalinrete”, sostenuto dal Comitato Nazionale per le celebrazioni dantesche istituito dal Ministero della Cultura.
Lo scrittore e studioso del pensiero antico Matteo Nucci tiene due lectio filosofiche: Origine della sapienza: l’enigma e Origine della filosofia: la dialettica. Nel primo appuntamento racconta dei pensatori greci più antichi, come Eraclito di Efeso e Parmenide di Elea, i quali, convinti che gli dèi comunicassero attraverso gli oracoli, tentarono di penetrare le verità nascoste degli enigmi oracolari, per abbandonarsi al divino.
Nel secondo la protagonista è la dialettica: la sfida per la sapienza fra due esseri umani che, dialogando, cercano la verità. L’esempio più famoso è quello di Socrate, il primo filosofo della nostra storia. A seguirlo, il migliore dei suoi discepoli, Platone, con il quale si compie un ulteriore passo avanti, delineando con chiarezza i criteri che distinguono il filosofo dal sofista: la ricerca dei principi della verità.
Appuntamento imprescindibile per i frequentatori del festival è quello con la trilogia dello storico Alessandro Barbero, che chiude ciascuna giornata, come di consueto, in Piazza Matteotti. Approfondisce, in tre serate, Le origini delle guerre civili. Si parte venerdì con quella inglese, che si concluse con la decapitazione del re Carlo I: fu l’affermazione, per la prima volta, che i re governavano al servizio del popolo e, se non obbedivano alla sua volontà, erano colpevoli di alto tradimento. Quindi sabato con quella americana, scatenata dall’elezione di Abraham Lincoln, nella quale morirono più americani che in tutte le guerre del Novecento. Chiude il festival la lezione sulla guerra civile francese: la soppressione sanguinosa della Comune di Parigi, esattamente centocinquant’anni fa, fu la prima guerra civile a vedere in campo un movimento operaio sovversivo e comunista contro i difensori della legge e dell’ordine, della religione e del capitalismo.
La fotografa di fama internazionale Letizia Battaglia, grande narratrice visuale della vita, ripercorre, in un dialogo con l’esperto di fotografia Michele Smargiassi, sessant’anni di storia, arte, cultura e politica italiana, raccontandoli attraverso i suoi celebri scatti. Palermitana d’origine, con le sue foto ha voluto svelare la sua città in tutti i suoi tratti: miseria e splendore, tradizioni, quartieri, feste, lutti. Tutti gli aspetti della vita quotidiana e i volti del potere di una città dalle mille contraddizioni. Lo sport è catalizzatore di emozioni collettive e le imprese sportive hanno regalato e regalano tanto al nostro immaginario. Lo skipper e team director di Luna Rossa, Max Sirena, alla sua settima partecipazione all’America’s Cup, in un dialogo con il giornalista Michele Lupi svela le idee e le visioni che oggi lo influenzano e guidano nella vita, raccontando i retroscena, gli aneddoti e le storie inedite di una carriera che l’ha visto due volte vincitore, con team stranieri, della Coppa America e del suo sogno di portare per la prima volta in Italia il prestigioso trofeo.
Gli spettacoli
Un momento di intrattenimento speciale, un viaggio tra musica e parole verso l’origine dell’ispirazione artistica: sul palco del festival sale la musicista e cantautrice Malika Ayane che, in un dialogo con lo scrittore Matteo Nucci, spiega al pubblico come nasce una canzone destinata a entrare nella memoria, quali sono le radici del talento e quale il ruolo della disciplina. Durante l’incontro, accompagnata al pianoforte dal musicista Carlo Gaudiello, eseguirà alcuni dei suoi pezzi, discutendone poi la nascita e l’evoluzione.
Il drammaturgo e romanziere Davide Enia, accompagnato dal musicista Giulio Barocchieri, racconta il massacro del 9 maggio 1943 a Palermo, in uno spettacolo originato dalla narrazione di chi quel giorno si trovava in città: frammenti di memoria che Enia scompone e intreccia per incastonarli in una storia unica.
Il più giovane stand up comedian italiano, Davide Calgaro – che a soli 15 anni ha cominciato a scrivere e provare monologhi comici nei laboratori di Zelig – oggi, ventunenne, ci rivela cosa vuol dire andare a vivere da solo e i problemi di chi come lui, proprio perché giovane, non viene mai preso sul serio: un racconto divertente del passaggio dall’adolescenza all’età adulta e i guai che ne derivano. Risate intelligenti assicurate.
Gli eventi sono visibili anche in streaming, gratuitamente, nei tre giorni della manifestazione su www.festivaldellamente.it e sui canali Facebook e YouTube
Biglietti e ingressi: lezione inaugurale gratuita con prenotazione obbligatoria; tutti gli appuntamenti 4,00 € a eccezione dello spettacolo di Davide Enia e Giulio Barocchieri (n. 4) e di Malika Ayane e Matteo Nucci (n. 11) 10,00 €
Biglietti disponibili sul sito del Festival della Mente e a Sarzana presso la biglietteria del Teatro degli Impavidi (informazioni e orari nella sezione “biglietti” del sito).