L’Arte dell’improvvisazione, che in altri tempi faceva parta del bagaglio dell’artista – soprattutto musico, strumentista e cantante, ma anche attore o pittore – sarà all’onore dal 22 al 25 giugno nei Corsi che la Scuola Internazionale di Improvvisazione, in partnership con l’Istituto Superiore di Studi Musicali “F. Vittadini” e con l’Associazione Culturale Musicale “Il Demetrio”, organizzerà a Pavia.
Imparare ad esprimersi affrontando la paura del vuoto, il silenzio del pubblico, un eventuale imprevisibile interlocutore (nel caso di improvvisazione tra due, o più interpreti) sarà il soggetto di una serie di incontri con artisti come Davide Monti (violinista specializzato nel repertorio antico, che è anche direttore artistico di Corsi), Ugo Nastrucci, Maria Christina Cleary (per l’arpa), Diego Fratelli (canto), Luigi Rovighi ed Emilia Fadini per l’approfondimento, Alessandro Bressanello per l’improvvisazione nella Commedia dell’Arte –
Kristine Kolrud per la pittura barocca e per finire, Giovanni Lodetti per la scherma. Quest’ultima partecipazione non deve stupire: Davide Monti, appassionato schermidore, ha avuto modo di percepire e stabilire interessanti connessioni tra l’arte del fioretto e quella dell’archetto, in particolare modo nei secoli passati che vedevano la spada come un’accessorio fondamentale nella vita pubblica e nella rappresentazione delle virtù del Gentiluomo (e la vita di numerosi artisti, dal Caravaggio a Benvenuto Cellini, o di musicisti come Alessandro Stradella o Giuseppe Tartini, fu determinata, se non condizionata, dagli slanci della loro lama quanto da quelli del loro archetto o pennello).
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