Vi ho dato, nello scorso numero, nutriti consigli – e spero abbastanza variati – per un regalo di Natale in musica che potrà partecipare la vostra passione a parenti o amici dai gusti più diversi, se non addirittura refrattari alla musica classica, nella speranza di far loro scoprire questo nuovo, magico mondo.
Ed ecco che ricevo, in tempo limite, un’affascinante novità, un cd particolarmente adatto all’occasione. Ed una sorpresa: la Tromba di Natale è Benoit d’Hau, illuminato ed appassionato manager di Indésens, una casa discografica di cui parlo spesso per le sue sempre interessanti registrazioni, sopratutto dedicate agli strumenti a fiato (ma non soltanto) e ad un repertorio originale e stimolante. «Figlio d’arte», Benoit, per quanto impegnatissimo nella sua attività editoriale, non ha completamente tralasciato il suo strumento favorito – che egli ha studiato con Eric Aubier e perfezionato con Maurice André e Winton Marsalis – e lo tira fiori dalla custodia in questa molto particolare occasione per offrirci un glorioso programma di tipo anglosassone, un misto di composizioni religiose e profane dedicate, appunto, a Natale e dintorni.
Sono pezzi di bravura che appartengono ad un repertorio universale, popolare, immortale e che col tempo non hanno perso il loro fascino ed il loro potere di suggestione, ma Benoit d’Hau ne rinnova – se possibile – la magia con un’interpretazione coinvolgente e piena di emozione, che s’invola, accompagnato da Pierre Cambourian e Vincent Rigot, sulle ali possenti degli organi della cattedrale di Saint Louis des Invalides e della chiesa di San Vincenzo de’ Paoli a Parigi.
Christmas Trumpet
Benoit d’Hau: tromba, Pierre Cambourian, Vincent Rigot: organo – Indésens ( 67’38)
Telemann
Complete Concertos & Trio Sonatas – Ensemble ‘Opera Prima’, Cristiano Contadin: viola da gamba e direzione – Brilliant Classic (75’50 + 74’18 + 66’26 + 53’07 + 46’21)
Corrette
Les délices de la solitude, Sonatas op.20 – Ensemble ‘Opera Prima’, Cristiano Contadin: viola da gamba e direzione – Brilliant Classic (75’48)
Di Cristiano Contadin vi ho già parlato (nello scorso numero) a proposito delle Delizie della solitudine, che vi ricordo come un raffinato regalo, ideale per le anime sensibili al fascino della nostalgia e delle sfumate atmosfere evocate dalla viola da gamba. Ancora questo magico strumento – che è tra i miei favoriti – in un completissimo cofanetto di 5 cd che racchiude l’integrale delle Triosonate e dei Concerti nei quali Georg Philipp Telemann ha impiegato questo strumento, come protagonista o comprimario. Cristiano Contadin è il geniale interprete di queste composizioni in cui la viola da gamba afferma ancora la sua gloriosa identità prima di ritirarsi nell’ombra (in attesa della sua sorprendente resurrezione in tempi moderni) sopraffatta dal violoncello.
Mozart
Die Entführung aus dem Serail – Le Cercle de l’Harmonie, Jérémie Rhorer – Alpha (12’51)
Parlo, in questa pagina, rarissimamente d’Opera, poiché sono, di solito, le grandi label, le multinazionali della musica, a produrre questo genere di registrazioni, ed io trovo più interessane occuparmi delle cosiddette «indipendenti», giovani case discografiche che, lavorando in stretta collaborazione con giovani interpreti, possono permettersi soltanto piccole produzioni e, occupandosi sopratutto del repertorio strumentale o cameristico, tendono piuttosto alla riscoperta di musiche dimenticate o a rivisitare, dando loro una nuova luce, i capolavori logorati e banalizzati dalle troppe letture e dalla poca fantasia.
Ed ecco che una gloriosa eccezione mi permette di suggerirvi il regalo ideale per gli appassionati d’Opera (ma anche per chi – e ce ne sono tanti – nutre per questo genere una retorica diffidenza). Si tratta del Ratto dal serraglio di Wolfgang Amadeus Mozart, un singspiel (i personaggi recitano, oltre che cantare) dall’intrigo geniale e inondato di musica.
L’interpretazione che vi propongo è quella esaltante del giovane Jérémie Rhorer, considerato oggi come uno dei migliori interpreti della musica di Mozart e delle sue opere in particolare, che con la sua orchestra Le Cercle de l’Harmonie ha già presentato l’opera al Festival di Aix en Provence l’anno scorso, poi, in concerto, al Teatro des Champs Elysées a Parigi, ove è stata effettuata live la registrazione.
Brahms
String Quartets & Piano Quintet – Belcea Quartet, Till Fellner: pianoforte – Alpha (149’40)
La sensazione di quest’anno, per la musica da camera, è venuta dal Quartetto Belcea, con l’integrale dei Quartetti di Johannes Brahms (due cd che comprendono anche il Quintetto con pianoforte). Già due anni fa questo glorioso ensemble figurava nella mia lista di Natale con i Quartetti di Ludwig van Beethoven, ed il suo ritorno è oggi ben più impegnativo e significativo, con la sua possente, drammatica lettura di questi capolavori che non hanno, nella discografia, l’evidenza che meritano, pur essendo stati in passato onorati da sommi interpreti, come il Quartetto Italiano. Preziosa la collaborazione, nel Quintetto, del geniale Till Fellner al pianoforte.
Un regalo «serio», impegnativo, una pagina fondamentale per gli appassionati di musica da camera.
Camille & Julie Berthollet
Camille Berthollet: violino e violoncello, Julie Berthollet: violino, Guillaume Vincent: pianoforte, Thomas Dutronc: chitarra, Orchestra Filarmonica di Montecarlo, Julien Masmondet – Warner Classics (73’50)
Un cd facile, di immediata seduzione. Camille Berthollet si è fatta conoscere due anni or sono in «Prodigi», un programma della televisione francese dedicato, appunto, ad ogni sorta di fenomeni minorili. Tra un’innumerevole sequenza di Ave Marie, Morti del cigno e Voli del calabrone, un gioiello, una pura meraviglia: Camille Berthollet ed il suo violino nell’Estate, dalle Quattro stagioni di Antonio Vivaldi. Intensa, matura malgrado i suoi 14 anni, si è imposta per il suo virtuosismo, ma le sue pur straordinarie capacità tecniche sono sopratutto al servizio della sua eccezionale musicalità.
Dopo questa vittoria ed un primo cd per Warner Music – con la sorella Julie al violino e quella star del violoncello che è Gauthier Capuçon – dopo qualche mese soltanto premiato con un Disco d’oro, Camille ritorna ora, al violino ed al violoncello, con un programma facile all’ascolto ma che la giovane virtuosa rinnova con l’entusiasmante freschezza della sua interpretazione.
Romain Leleu
Inspiration – Romain Leleu: tromba, Ensemble Convergences – Aparté (68’10)
L’ultimo, piacevolissimo, cd di Romain Leleu, di cui ho parlato qualche tempo fa. Avendo già dato grandi prove del suo virtuosismo, e sopratutto della sua versatilità, questa volta Romain si associa ai cinque solisti dell’Ensemble Convergences per un programma di grande fascino, associando temi leggendari – dalle Feuilles mortes alla Fantasia sui temi di Carmen ed al tema di Morricone per Cinema Paradiso – all’Aria dalla III Suite di Johann Sebastian Bach, ed ancora alle melodie di Astor Piazzolla, Carlos Jobim e Luiz Bonfá, senza tralasciare occasioni come Hora Staccato (Dinicu) o Zapateado di Pablo de Sarasate per dar prova della sua tecnica mozzafiato.
Olivier Messiaen
Vingt regards sur l’Enfant Jesus – Jean-Luc Ayroles: pianoforte – Calliope (57’05 + 74’23)
Un cd dal misticismo austero, nel quale il Natale risuona al di là dei clamori festivi e delle innocenti baldorie domestiche. Jean-Luc Ayroles è uno dei più grandi esperti di Olivier Messiaen; giovanissimo egli ha incontrato la sua musica ed, al tempo stesso, San Francesco d’Assisi, e questi due vertici di spiritualità hanno definitivamente segnato le sue scelte e la sua carriera musicale. I Venti sguardi sul Bambin Gesù fanno da tempo parte del suo repertorio (sono oltre due ore di musica che egli suona in concerto a memoria, realizzando un formidabile exploit, fisico e mentale …) ma soltanto a novembre di quest’anno si è deciso a registrarli in disco.
Un regalo da offrire a chi, rifuggendo dai festeggiamenti frivoli e profani, vuol fare, di questi giorni, un’occasione di riflessione e di recupero spirituale.
Vingt regards sur l’Enfant Jesus
Les Trompes de Chambord
Musique de vénerie – Ad Vitam Records (59’05’’)
Per l’amico cacciatore che certamente, almeno una volta, avrà sognato di forzare a cavallo, e dietro una fragorosa muta di segugi, cervi o volpi, questo affascinante cd assicura il fondo musicale per incoraggiare e accompagnare questi sogni, o per evocare, comunque, ad occhi aperti foreste ancora velate dalla bruma mattutina, hallalì trionfali o esausti ritorni al castello accompagnati dai suoni delle trombe divenute nostalgiche. Effettuata in quel che era il Domaine royal del castello di Chambord – destinato alle cacce dei Luigi di Francia -, questa registrazione ha tutto il fascino dei rituali cinegetici ormai dimenticati (ma che in Francia hanno ancora molti appassionati pronti a farli rivivere, eventualmente a piedi e senza selvaggina …).