Il patchwork
Sequenza del film Gli anni dei ricordi
La nostra storia non è lineare, e tantomeno lo è la memoria. Se ci si sforza di ricordare in ordine, rispettando le date, la sequenza oggettiva dei fatti, il prima e il dopo, le cause e gli effetti, nel peggiore dei casi ci si arena in piccoli e grandi pozzi di dimenticanza. Nel migliore, si delinea una cronaca arida, che non risuona. La memoria viva è quella che emerge spontanea, che spunta ai crocevia, che sveglia le connessioni più profonde, che illumina i bivi, che ritma l’intrecciarsi di più versioni, di più io che si incontrano attraversando il tempo. I ricordi attivi fanno parlare gli oggetti, ripopolano le case, danno linfa alle radici, confondono i sentimenti, sognano il futuro. La vera storia è un mosaico: molte tessere resteranno mute, le altre comporranno un disegno indimenticabile. Insieme – vuoti e pieni, luci e ombre, chiari e scuri – racconteranno di noi.
Esercizio : Componete il patchwork della vostra storia attraverso un incontro, un luogo, un’esperienza, un oggetto (vedi tabella e i suoi esempi)
Infanzia | Giovinezza | Maturità | Vecchiaia | |
Radici | Lago di Como | La prima casa editrice | In me stesso | La mia rete di affetti |
Trasgressione | Origliare alle porte | Berlino 1989 | Lisbona 1996 | La giovinezza |
Crisi | Un trasloco oltreoceano | Morte del papà | Un sms inaspettato | La malattia di Cinzia |
Ali | Gli amici | Mozart | Reinventarsi un lavoro | Il sesso con mia moglie |
Sfide | I miei fratelli | La solitudine | Saper invecchiare | Resistere all’oblio |
Delusioni | L’esame di V elementare | Il primo amore si fidanza | Il capo “muro di gomma” | Quella lettera di mio fratello |
Sorprese | La prima neve | Murakami Haruki | Mio figlio che cresce | Un’attrazione repentina |