Johann Sebastian Bach
Oeuvres pour clavecin luth – Olivier Baumont: clavicembalo-liuto – Euromusic (54’)
Sembra che il clavicembalo-liuto fosse lo strumento a tastiera favorito di Johann Sebastian Bach (l’inventario stabilito alla sua morte fa atto di due Lautenwerck – valutati 30 Reichsthaler l’uno) con le sue corde in budello – invece che di metallo – ed un suono dolce e «rotondo» che fa pensare alle sonorità voluttuose e seducenti del liuto o della tiorba (un liuto con un manico più lungo e che può produrre suoni più gravi). È quindi un mistero la sua scomparsa, anche per l’esecuzione di opere che Bach – particolarmente durante la sua giovinezza – aveva specificamente dedicate a questo strumento.
Che io sappia, è stato il clavicembalista americano – che oggi vive in Francia – Robert Hill, il primo a registrare musiche di Bach con il clavicembalo-liuto, grazie, sopratutto, all’opera del fratello Keith che ha ricostruito dei bellissimi esemplari di questo strumento (sembra che nessun originale sia sopravvissuto sino ai nostri giorni).
Uno splendido Preludio in do minore BWV 997 – con l’incredibile plasticità dei suoi arpeggi «all’italiana» – apre il programma di questo prezioso cd che testimonia l’esaltante scoperta che del clavicembalo-liuto ha fatto Olivier Baumont, di questa «tastiera dell’illusione» che gli ha dato la sensazione di toccare direttamente le corde con le dita, lasciandole «libere di suonare e vibrare a volontà». Seguono altre composizioni di Johann Sebastian Bach, dedicate specificatamente al clavicembalo-liuto o al «liuto o clavicembalo», e conclude una vibrante Fantasia cromatica e fuga in re minore BWV 903, illuminata di nuova luce.
Conoscevo Olivier Baumont per le sue splendide registrazioni dei grandi clavicembalisti francesi – e per le notevolissime integrali Couperin e Rameau. Questo disco ci svela non soltanto nuovi orizzonti di luci e sonorità per musiche di Bach che già conoscevamo, ma un’interpretazione elegante e matura nella sua intensa discrezione.
ascoltate il Lautenwerck di Olivier Baumont
Jean-Marie Leclair
Six Sonates en Trio, oeuvre IV – Ensemble Rosasolis – Musica Ficta (71’18)
Personaggio contraddittorio, massimo rappresentante della scuola violinistica francese e protagonista della vita musicale di corte (ma capace di abbandonare su un colpo di testa la carica prestigiosa di primo violino della Chambre du Roi), irrequieto viaggiatore musicale – da Torino, ove frequentò il Somis, allievo di Corelli, ad Amsterdam per incontrare Locatelli, in confronto clamoroso dei due dei massimi virtuosi di violino dell’epoca. Per finire assassinato a coltellate in un quartiere malfamato della capitale francese (il colpevole non fu mai trovato).
La sua musica è rara nei cataloghi discografici, molto probabilmente per le innumerevoli difficoltà che deve affrontare il violino, sempre confrontato a un virtuosismo non esibizionistico o acrobatico come quello di altri compositori suoi contemporanei, ma teso su percorsi di una raffinatezza che non tollera approssimazioni. I giovani solisti dell’Ensemble Rosasolis affrontano questa musica coscienti dell’impegno, in un’interpretazione che è rigorosa senza essere rigida ed elegante senza esser superficiale.
Splendida registrazione in un luogo fuor dal comune: alla Ferme de Villefavard, in un antico deposito di granaglie nella campagna vicino Limoges, divenuto centro di progetti artistici e discografici, grazie soprattutto alla maestria di quel grande esperto di acustica che è Albert Yaying Xu, a cui si devono alcune delle più belle sale da concerto contemporanee, dalla Cité de la Musique di Parigi all’Opera di Pechino.
ascoltate l’Ensemble Rosasolis nel Cantabile della Sonata op.4 n°2 di Jean-Marie Leclair
Ophélie Gaillard
Carl Philipp Emanuel Bach – Pulcinella Orchestra, Ophelie Gaillard: violoncello e direzione – Aparté (72’)
In questo trecentesimo anniversario della nascita di Carl Philipp Emanuel Bach, quale omaggio più bello, ricco e rappresentativo di questo disco nel quale Ophelie Gaillard – violoncellista e leader della Pulcinella Orchestra – un ensemble che ci ha già presentato straordinarie registrazioni di musiche di Johann Sebastian Bach, Vivaldi e sopratutto un elegantissimo Boccherini – interpreta quattro opere maggiori del più sorprendente e famoso dei figli di Bach. Due Concerti per violoncello, naturalmente, nei quali lo splendido Goffriller 1737 di Ophelie, agile e suadente senza esser mai aggressivo né massiccio, percorre il meraviglioso tessuto sonoro della partitura con l’intenso lirismo che ben illustra le prime manifestazioni dello Sturm und Drang (Tempesta e Passione), il movimento artistico anticipatore del romanticismo, che questo figlio devoto, che si afferma senza ribellarsi, incarna esemplarmente in musica. Poi una Sinfonia: la n°5, in si minore, con la sua estetica in rottura con quel che era il repertorio dell’epoca. È la prima volta che ascolto queste opere «accompagnate» e sostenute dal fortepiano; una scelta estremamente convincente – che inquadra gli insieme dell’orchestra con meno piccante che il clavicembalo, ma con un suono ricco e sontuoso che magnifica la densità degli archi senza frastagliarne troppo crudamente i contorni.
E, per finire, Sanguineus et Melancholicus (Sanguigno e Malinconico), lo Zwey Trio, una straordinaria Sonata per due violini, nella quale Carl Philipp Emanuel «mette in scena le contraddizioni di un temperamento; come se l’ascoltatore, per un movimento introspettivo, esplorasse i conflitti e le incertezze nell’animo dello stesso individuo. Si può, forse, dire che si passa in tal modo … dall’espressività di un personaggio, di una figura, di un archetipo, a quella di un essere vivente, impregnato delle sue contraddizioni» (Ophelie Gaillard).
ascoltate Ophelie Gaillard al violoncello e in un’intervista (in francese) con filmati delle sedute di registrazione