La musica non esiste fisicamente, non possiamo toccarla, non possiamo vederla, non possiamo plasmarla con le mani, possiamo scriverla, ma solo simbolicamente, non c’è; eppure, nonostante sia la più astratta fra le Arti, è incredibilmente concreta. Entra nella nostra persona attraverso l’udito, si insinua nel cervello, ci crea sensazioni, stati d’animo, ci rende felici, leggeri, oppure ci rattrista, ci incupisce; e quindi esiste !!!
Come possiamo “vedere” la musica attraverso il filtro della nostra fotocamera? Ecco come hanno concretizzato il tema alcuni allievi del mio corso di fotografia artistica “ Fotografia e (è) arte” presso la Soc. Humaniter.
©-Silvia-Demichele
La musica è anche leggerezza, lo sfioramento dei tasti del pianoforte crea musica. Una piuma è scesa per esprimere una nota, il tasto è premuto e noi “possiamo” sentirla nella nostra interiorità.
© Ennio Fava
La festa, il ballo, la danza, il senso di allegria della musica e la scelta del Bianco e nero ci porta indietro nel tempo quasi a sentire quella fisarmonica ormai in disuso.
©-Adriana-Franzoni
La musica può essere “celestiale”, e quale migliore rappresentazione dell’elevazione delle note dalle trombe angeliche verso l’immensità del cielo e l’ intensità del tramonto.
©-Daniela-Canali
Una diagonale attraversa la fotografia e separa l’origine della musica (il violino) dall’espressione dell’intensità del sentimento scatenato dalla melodia.
©-Barbara-Pedrinelli
Folklore, festa , colore, allegria, possibili solo con lo scatenarsi della musica.
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