Circa un anno fa, nel primo articolo della nostra rubrica, abbiamo presentato qualche numero che aiutasse i lettori a rivalutare il proprio rapporto con la plastica, uno dei più grandi nemici moderni dell’equilibrio ambientale del pianeta. Come infatti molti probabilmente sanno, grazie a una direttiva della Commissione Europea, dal 2021 saranno messe al bando tutte le plastiche monouso (cannucce, piatti, posate, bastoncini per palloncini, …), i cui residui non solo rappresentato il 70% dei rifiuti marini globali, ma sono anche in grado di entrare all’interno della catena alimentare, ingeriti da pesci e molluschi, arrivando così sulle nostre tavole.
Tante sono state le iniziative fino a ora messe in atto da diverse realtà: molte mense, soprattutto universitarie, sono diventate plastic free, si parla di introdurre la sostenibilità come materia scolastica in tutte le scuole italiane, e intere città come Torino, Verona, Milano e Firenze stanno cercando di diventare esempi urbani virtuosi, eliminando la plastica da tutte le forniture comunali e rivedendo le forniture dei distributori automatici all’interno dei loro uffici. I maggiori colossi economici del mondo, come Amazon, LG e Samsung, stanno cercando di ridurre la loro carbon footprint, sostituendo i materiali dei loro imballaggi e ottimizzando il loro sistema di spedizioni.
Insomma, va riconosciuto che sono tante e diverse le realtà che si stanno impegnando, facendo il loro massimo contro questo nemico comune. Purtroppo, in questo momento critico per la storia moderna, quello che finalmente eravamo riusciti a riconoscere come nemico sta tornando ad assumere il suo vecchio ruolo di alleato nella battaglia contro Covid-19. Avrei voluto fare il punto della situazione sulla plastica con voi in modo differente, ma trovo questo momento fondamentale per condividere con voi un utile spunto di riflessione su come cercare di essere ecosostenibili nella vita domestica, con la quale siamo tornati a confrontarci per tempi molto più lunghi del normale a causa delle recenti misure di sicurezza governative.
Qualche settimana fa, prima del vero grande scoppio della pandemia, mi trovavo a Londra dove è pratica comune nelle grandi catene di caffetteria sparse per la città permettere ai clienti di portare la propria tazza da casa, così da evitare sprechi. Ovviamente, per cercare di contenere l’avanzata del virus, non è più permesso mettere in atto simili pratiche sostenibili. Da qui mi è scaturita la riflessione che volevo condividere con voi su come, in questo momento storico più unico che raro, la più grande minaccia per i movimenti zero waste (ndr: letteralmente “zero rifiuti”) e no plastic provenga da cambiamenti anche minimi nelle nostre routine quotidiane. Quello delle tazze è solo un esempio dei vari eco-comportamenti che non ci è più permesso mettere in atto.
Per fortuna però sono molti i modi in cui possiamo ancora agire, cambiando drasticamente o mantenendo le nostre abitudini a seconda dei casi, non solo per ridurre il consumo di plastica, ma anche per essere più ecosostenibili e rispettosi dell’ambiente in tutti gli spazi della nostra casa.
Ecco, quindi, un piccolo elenco che sarò felice di aggiornare anche con i vostri suggerimenti.
In cucina
In questo periodo gran parte di noi ha dato sfoggio delle proprie abilità ai fornelli cucinando lasagne, paste fresche, dolci e chi più ne ha più ne metta. Questa è già di per sé una cosa ottima perché con le pietanze fatte in casa, oltre a far un favore ai nostri stomaci, non consumiamo prodotti preconfezionati e quindi risparmiamo plastica!
Quando cuciniamo evitiamo contenitori usa e getta. Cerchiamo quindi di preferire teglie e stoviglie riutilizzabili, in vetro o ceramica ad esempio, più salutari per l’ambiente e per noi stessi (non dovremmo infatti andare a comprarne di nuove al supermercato!).
Nel riporre gli avanzi in frigo, inseriamoli in contenitori riutilizzabili e non utilizziamo la pellicola in plastica o alluminio. Su internet è possibile anche trovare involucri a base di resina e cera d’api, 100% naturali e riutilizzabili, con cui è possibile sostituire la pellicola.
Pianifichiamo la nostra spesa in modo tale da non uscire tutti i giorni e non andare incontro allo spreco. Se possibile, serviamoci da produttori locali, in modo tale da non far consumare energia risparmiabile per il loro trasporto. A tal proposito troverete tanti suggerimenti all’interno della sezione Food del nostro sito. Siamo sostenibili a tutto tondo: prediligiamo prodotti confezionati in vetro o in alluminio (riciclabili) e tè e tisane sfuse piuttosto che quelli in bustina.
Continuiamo sempre a fare la raccolta differenziata secondo le regole del nostro Comune.
Cerchiamo di bere l’acqua del rubinetto rispetto a quella in bottiglia. In questo modo consumiamo meno plastica e riduciamo le possibili fonti di esposizione al virus. Continuiamo sempre a fare la raccolta differenziata secondo le regole del nostro Comune ma ATTENZIONE! L’Istituto Superiore di Sanità raccomanda che se sei positivo o in quarantena obbligatoria non bisogna più differenziare i rifiuti della propria abitazione! Vanno utilizzati due o tre sacchetti resistenti da mettere uno dentro l’altro e poi gettare il tutto, ben chiuso, nell’indifferenziata.
Cerchiamo di bere l’acqua del rubinetto rispetto a quella in bottiglia. In questo modo consumiamo meno plastica e riduciamo le possibili fonti di esposizione al virus.
In bagno
Facciamo attenzione ai prodotti che compriamo. In questo periodo è fortemente consigliato l’utilizzo di prodotti liquidi per l’igiene personale rispetto ai più ecologici solidi. Cerchiamo però di controllare sempre l’INCI, evitando il più possibile prodotti contenenti le dannose microplastiche. Ricordiamo anche che, per i più smanettoni, è possibile ordinare su internet. Difatti molte catene di prodotti di bellezza bio hanno mantenuto attivo lo shopping online. Prodotti ecologici potranno dunque arrivare comodamente a casa vostra senza bisogno di uscire di casa.
Utilizziamo spazzolini biodegradabili in bambù e sostituiamo salviette e dischetti struccanti usa e getta con un asciugamanino, un panno di lino o in microfibra. Quest’ultimo, essendo sintetico, non accoglie le comunità batteriche e può essere utilizzato molteplici volte prima del lavaggio. Anche per simili prodotti possiamo trovare online delle valide alternative.
Per chi le usa, ricordiamoci di non gettare le lenti a contatto nel wc. Sono materiali plastici non riciclabili e vanno nell’indifferenziata.
Facciamo lavatrici (e lavapiatti) intelligenti, massimizzando il carico per risparmiare elettricità. Se il nostro contratto lo prevede, facciamo il bucato nelle fasce orarie più economiche.
Non sprechiamo acqua nel lavarci al mattino e nel farci la doccia.
Nel resto della casa
Risparmiamo corrente, svolgendo attività che non comportano unicamente l’uso di apparecchi elettronici. Ricordiamoci il piacere di leggere un libro, sfogliare un vecchio album di foto, fare a maglia un maglione per uno dei nostri cari, giocare in famiglia a carte o giochi da tavola, disegnare, praticare un po’ di sport secondo le nostre possibilità in modo da rimanere in forma.
Spegniamo le luci quando usciamo dalle stanze in modo tale da non sprecare energia elettrica.
Regoliamo le temperature dei riscaldamenti. La temperatura consigliata in inverno è tra i 19 e i 21°, per ogni grado in più il consumo aumenta del 7% circa e la differenza in bolletta, oltre che l’impatto sull’ambiente, sarà poi evidente.
Tanti sono gli accorgimenti che possiamo adottare per essere utili all’ambiente e a noi stessi, nessuno dei quali comporta chissà quale gran sacrificio. Provate a metterli in atto durante le prossime settimane e, mi raccomando, state in casa.