Taglia-bollette: nel 2015 l’energia scenderà di 2,7 miliardi

Pubblicato il 10 Febbraio 2015 in da redazione grey-panthers
bollette

Nel 2015 il costo delle bollette per gli italiani sarà più basso di circa 3 miliardi. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nella sua enews. Secondo le stime del ministero dello Sviluppo economico, “grazie al taglia-bollette contenuto nel decreto Competitività e agli altri provvedimenti attuati, imprese e famiglie spenderanno nel corso del 2015 molto meno”.

Nel dettaglio, per le imprese il minore esborso determinato dal taglia-bollette ammonterà a 910 milioni, mentre per le famiglie sarà pari a 313 milioni. Le ulteriori misure varate impatteranno positivamente per 771 milioni sulle aziende e per 694 milioni sui consumatori. Il rimanente miliardo andrà a favore dei consumatori.

È quanto emerge dai dati elaborati dal Ministero dello Sviluppo Economico, secondo cui grazie al “taglia-bollette” contenuto nel Decreto Competitività e agli altri provvedimenti attuati imprese e famiglie spenderanno nel corso del 2015 molto meno. “L’impegno che il Governo si è assunto per favorire la competitività attraverso la riduzione degli oneri di sistema che gravano sulla bolletta elettrica è andato a segno e gli effetti sono già nero su bianco”.

“Sono numeri molto positivi: i provvedimenti attuati per incidere sui costi energetici delle imprese, insieme ai segnali molto incoraggianti che arrivano dagli investimenti in nuovi macchinari rappresentano un’ulteriore prova che le scelte del governo per aumentare la competitività delle imprese vanno nella giusta direzione”, ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. La manovra dispiegherà i propri effetti complessivi, con gradualità, nel corso del 2015. Ulteriori riduzioni della spesa deriveranno, oltre che dal pacchetto a favore delle Pmi, da altre misure su componenti regolate della bolletta e da interventi pro-concorrenza sul mercato elettrico. I consumatori beneficiano inoltre del calo dei prezzi dei combustibili impiegati per la produzione elettrica e di una riduzione del costo del dispacciamento.

L’Autorità per l’Energia elettrica e il gas stima che i due fenomeni incideranno sulla spesa di una famiglia tipo (3 chilowatt di potenza impegnata e consumi pari a 2.700 chilowattora l’anno) per circa il 3% nel primo trimestre.

Ne deriva uno scenario di riduzione complessiva della fattura energetica, con effetti notevoli a beneficio della competitività delle imprese e dei redditi delle famiglie. La riduzione per le Pmi non energivore è ancora più significativa: su base annua si stima attorno all’8-10% in media, sebbene possano esserci differenze tra impresa e impresa.

Sulla base dei dati aggiornati sul numero di Pmi beneficiarie delle misure e sui relativi consumi di energia elettrica, indicati dall’Autorità, e facendo riferimento ai soli interventi sulle componenti regolate delle tariffe già avviate all’inizio del 2015, le misure messe in campo, comprese quelle con effetto una tantum, equivalgono a un risparmio medio di 740 euro su base annua per le 845mila imprese in bassa tensione con potenza superiore a 16,5 chilowatt e di circa 10.500 euro su base annua per le 100mila imprese in media tensione non energivore. Considerando che per le Pmi il costo dell’elettricità sia pari a quello definito dall’Autorità per l’applicazione delle agevolazioni alle imprese energivore, i suddetti risparmi corrispondono a una riduzione media percentuale del 8,5% per le imprese in bassa tensione e del 10% per le imprese in media tensione. Il beneficio non sarà cumulabile, a regime, con le agevolazioni attualmente previste a favore delle imprese ad elevata intensità energetica.

La manovra dispiegherà i propri effetti complessivi, con gradualità, nel corso del 2015. Ulteriori riduzioni della spesa deriveranno, oltre che dal pacchetto a favore delle Pmi, da altre misure su componenti regolate della bolletta e da interventi pro-concorrenza sul mercato elettrico. Bene per il Codacons il taglio delle bollette, ma è necessario fare ancora di più, riducendo la tassazione sulle forniture energetiche ed equiparando i costi alla media europea.