La più grande centrale elettrica che produrrà energia dalle maree sarà installata in Scozia nello stretto di Islay, tra l’omonima isola famosa per il whisky e quella di Jura. Il progetto è stato approvato dal governo scozzese lo scorso marzo: l’esecutivo si sta infatti lanciando sulle energie rinnovabili in previsione del prossimo esaurimento dei giacimenti di petrolio e gas del mare del Nord.
ScottishPower Renewables (Spr) svilupperà il progetto da 10 megawatt grazie all’installazione sul fondo marino di dieci turbine, ognuna da 1 MW. Il mastodontico impianto è alto 22,5 metri (come un palazzo di circa sei piani), pesa 130 tonnellate, è munito di due serie di pale dal diametro di 18 metri ciascuna. Potrà garantire energia sufficiente per almeno un migliaio di abitazioni.
Turbine simili sono già state in azione da sei anni in Norvegia e sono in corso di posizionamento entro la fine dell’anno in un altro impianto sottomarino scozzese alle isole Orcadi. Il posizionamento delle prime turbine avverrà il prossimo anno mentre l’entrata in esercizio della centrale è prevista tra il 2013 e il 2015. L‘investimento è di 40 milioni di sterline, circa 45,5 milioni di euro.
La Scozia è ritenuta il posto ideale al mondo per lo sfruttamento dell’energia dalle maree – un quarto di tutto il potenziale europeo, secondo John Swinney, ministro delle Finanze scozzese – e il progetto di Islay, oltre naturalmente a produrre energia, servirà anche per studiare e sviluppare la tecnologia legata a questo importante settore delle energie rinnovabili. La scelta dello stretto di Islay non è dovuta solo alle forti maree presenti – con un flusso che arriva a una velocità di 11,4 chilometri all’ora – ma anche perché è protetto dall’arrivo di forti onde e di tempeste e l’isola ha già una rete elettrica sviluppata.
(Fonte: Corriere della Sera del 28 marzo 2011)