Gli obiettivi di riduzione delle emissioni si allontanano e presto il mondo potrebbe trovarsi di fronte a un disastro climatico. È questa, in sintesi, la considerazione espressa dai ministri dell’Energia dell’Unione europea che si sono incontrati a Londra. Un allarme condiviso da Maria van der Hoeven, direttore esecutivo dell’Iea, l’Agenzia internazionale dell’energia. Che aggiunge: “Il sistema mondiale è arrivato a un punto di rottura, la nostra dipendenza da combustibili fossili diventa ogni anno più forte. E questo nonostante siano disponibili molte tecnologie che offrono soluzioni di approvvigionamento energetico pulito”.
Secondo gli esperti climatici, il mondo è sulla buona strada per arrivare, entro la fine del secolo, a un aumento della temperatura di 6 gradi. Un livello che distruggerebbe le aree agricole di molti paesi e che ne farebbe scomparire altri, sommersi dall’innalzamento delle acque provocato dallo scioglimento dei poli. Il direttore dell’Iea accusa i politici “responsabili della gravità della situazione. “Con le politiche attuali – spiega Maria van der Hoeven – si stima che il consumo energetico e le emissioni di CO2 aumenteranno di un terzo entro il 2020 e di quasi il doppio nel 2050. Il mondo ha bisogno di generare il 28% della sua elettricità da fonti rinnovabili entro il 2020 e il 47% entro il 2035. Un obiettivo che sembra ormai irraggiungibile, considerando che le energie verdi ora costituiscono appena il 16% dell’approvvigionamento globale”.
Il riscaldamento globale da gas serra, inoltre, fa sprigionare veleni nell’atmosfera. È quanto emerge da uno studio compiuto dal Jet propulsion laboratory di Pasadena, in California. Gli scienziati Usa hanno rilevato grandi quantità di metano in remote regioni del Polo Nord, ben lontane da qualunque fonte umana del gas, durante dei voli in Artico compiuti dal 2009 al 2010. In sostanza, spiegano, quando il ghiaccio dell’Artico si scioglie enormi quantità di metano provenienti dalle acque sottostanti vengono rilasciate nell’atmosfera.
Il metano è uno dei gas serra più potenti, e un rilascio di grandi quantità nell’aria aumenterebbe di molto il riscaldamento globale, a sua volta causa dello scioglimento dei ghiacci.