Con 12 milioni di posti di lavoro legati a questo settore, l’industria automobilistica è essenziale per la prosperità dell’Europa e per la creazione di impiego. L’UE deve mantenere un’industria automobilistica di livello mondiale che produca i veicoli più sicuri e più efficienti nell’uso energetico che esistano al mondo e che offra posti di lavoro altamente qualificati a milioni di persone. Affinché ciò si realizzi la Commissione europea ha presentato oggi il Piano d’azione CARS 2020 volto a rafforzare la competitività e la sostenibilità dell’industria nella prospettiva del 2020.
La Commissione propone una forte spinta innovativa consistente nello snellire le attività di ricerca e innovazione nell’ambito dell’iniziativa europea per i veicoli verdi. Verrà rafforzata la cooperazione con la Banca europea per gli investimenti al fine di finanziare vigorosamente l’innovazione e agevolare l’accesso delle PMI al credito. Un’interfaccia di ricarica standardizzata a livello di UE assicurerà la certezza normativa necessaria per incoraggiare una svolta decisiva nella produzione su grande scala dei veicoli elettrici.
Si stimolerà l’innovazione dell’industria automobilistica anche mediante un ampio pacchetto di misure volte a ridurre le emissioni di CO2, di inquinanti e il rumore, a promuovere miglioramenti in tema di sicurezza stradale e a sviluppare sistemi di trasporto intelligenti (ITS) di punta sul piano tecnologico.
Parallelamente la Commissione intende inoltre affrontare i problemi immediati che gravano sul settore automobilistico. In risposta ad una contrazione della domanda sui mercati automobilistici europei e agli annunci di chiusure di impianti la Commissione riunirà a novembre i fabbricanti di automobili e i sindacati e, prima del prossimo Consiglio Competitività, i ministri dell’industria per passare in rassegna le misure atte ad affrontare la crisi attuale in modo coordinato. L’industria automobilistica ha una dimensione tale da interessare tutta l’Europa e pertanto occorre una risposta europea. Tale risposta dovrebbe concentrarsi sui problemi della sovraccapacità, degli investimenti sociali e tecnologici, nonché sugli aiuti di Stato e sulle misure riguardanti il lato della domanda e a ciò farà seguito una discussione a livello politico.