Secondo un recentissimo sondaggio il 95% degli europei considera l’accesso all’energia un fattore essenziale per superare la povertà. Nove cittadini europei su dieci sono del parere che l’UE debba sostenere l’approvvigionamento energetico nei paesi in via di sviluppo.
Il sondaggio Flash Eurobarometro è stato pubblicato a pochi giorni dal “Vertice europeo sull’energia sostenibile per tutti” che riunirà, il prossimo 16 aprile a Bruxelles, l’Unione europea, l’ONU, i paesi in via di sviluppo e i rappresentanti del comparto industriale, della società civile e del settore privato. L’evento si svolgerà in presenza del Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, del Presidente della Commissione José Manuel Barroso, del Direttore generale dell’UNIDO Kandeh Yumkella e del Direttore esecutivo di UN Women Michelle Bachelet.
“Constato con soddisfazione che gli europei individuano nell’energia un prerequisito vitale per permettere ai paesi in via di sviluppo di uscire dalla povertà.L’energia è un fattore essenziale per garantire salute, istruzione, cibo e per soddisfare tutti i bisogni di base. Investire affinché i paesi più poveri abbiano accesso all’energia pulita vuol dire realizzare un duplice obiettivo: favorire una crescita sostenibile e inclusiva e attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici”, ha commentato Andris Piebalgs, Commissario europeo per lo sviluppo, aggiungendo “Al prossimo vertice europeo sull’energia l’Unione europea annuncerà che intende dare avvio a una nuova fase: ‘energizzare lo sviluppo energetico’. Continueremo a fare da guida sul cammino dei paesi in via di sviluppo verso l’accesso universale all’energia”.
Principali risultati del Flash Eurobarometro
Gli europei ritengono a vasta maggioranza (95%) che l’approvvigionamento energetico sia importante per superare la povertà (61% molto importante; 34% abbastanza importante). Il peso attribuitogli è di poco inferiore a quello di altri fattori proposti dal sondaggio, come acqua e impianti igienico-sanitari (100%), cibo (98%) o pace e sicurezza (99%).
Per il 90% degli intervistati l’Unione europea deve sostenere gli sforzi dei paesi in via di sviluppo per migliorare l’approvvigionamento energetico (48% completamente d’accordo; 42% tendenzialmente d’accordo).
Quanto alla percentuale di aiuti allo sviluppo destinati dall’Unione a migliorare l’approvvigionamento energetico, l’82% ritiene che il livello debba essere superiore all’attuale 2% (42% completamente d’accordo; 40% tendenzialmente d’ accordo).
Le energie rinnovabili – energia eolica, solare e idraulica – sono individuate come principali fonti energetiche future dei paesi in via di sviluppo (77% dei rispondenti) e solo in pochi ritengono che vada data priorità a petrolio, carbone e gas (7%), energia nucleare (6%) o biomassa (4%).
Non avere accesso all’energia è per la maggior parte dei rispondenti la principale fonte di difficoltà, soprattutto per la cottura e la conservazione dei cibi (58%) e l’accesso alle cure mediche (52%) (il questionario contemplava massimo due risposte).
L’83% delle persone intervistate ritiene infine che il sostegno UE ai paesi in via di sviluppo per migliorare l’approvvigionamento energetico sia vantaggioso per la stessa Unione, in termini ad esempio di scambi o di creazione di posti di lavoro (41% completamente d’accordo; 42% tendenzialmente d’ accordo).
Per ulteriori informazioni
Flash Eurobarometro 348:
http://ec.europa.eu/public_opinion/index_en.htm
Sito Internet di Andris Piebalgs, Commissario europeo per lo sviluppo:
http://ec.europa.eu/commission_2010-2014/piebalgs/index_en.htm
Sito Internet della DG Sviluppo e cooperazione – EuropeAid: