Tra i vialetti del giardino dell’Agdal a Marrakech, il più antico del Marocco, la guida mostra orgogliosa il sistema di irrigazione fatto costruire dagli Almohadi nel lontano 1100. Un piccolo capolavoro di ingegneria ambientale, per quei tempi. «Certo, oggi sarebbe più efficiente l’irrigazione a goccia. Arriveremo anche a quello…». Duecento chilometri più a sud, verso il deserto, sono cominciati i lavori del complesso solare a concentrazione di Ouarzazate, il più grande del genere al mondo. Il progetto è il primo nell’ambito del Piano solare del Marocco – che punta a installare una potenza di 2 mila MW entro il 2019 in cinque diversi siti – e il più ampio del Piano solare Mediterraneo, il cui scopo è di attrezzare l’intera regione con una capacità di 20 GW da fonti rinnovabili entro il 2020.