Orti, giardini e prati. Se in città manca il posto, la soluzione è realizzarne sui tetti. E se i ‘rooftop garden’ fino a qualche tempo fa erano vanto esclusivo delle città del nord Europa, oggi il ‘verde pensile’ si sta diffondendo anche in Italia.
Belli sicuramente, ma anche ‘ecofriendly’ perché migliorano il microclima (il verde pensile contribuisce nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica), mentre la ritenzione idrica può toccare picchi del 70-90%, con alleggerimento del carico sulla rete di canalizzazione delle acque bianche rendendo percorribile la strada del riutilizzo delle acque piovane per usi irrigui, previo recupero e filtrazione.
I giardini pensili realizzati su tetti di garage o terrazzi, vere e proprie oasi verdi all’interno delle città, stanno diventando una soluzione richiesta ad architetti, progettisti e garden designer. Il verde pensile è inoltre un elemento di riqualificazione di aree urbane degradate attraverso i criteri del greenbuilding e della pianificazione sostenibile, per raggiungere obiettivi di compensazione, mitigazione e miglioramento ambientale.
Ma non soltanto. Il verde sui tetti contribuisce al filtraggio delle polveri (10-20% in meno) e al fissaggio di sostanze nutritive dall’aria e dalle piogge, ma anche a proteggere dal rumore attraverso minore riflessione ed insonorizzazione delle superfici sommitali e influsso positivo sul clima degli ambienti interni. Il verde pensile apporta anche notevoli vantaggi economici tangibili sia nel breve che nel lungo periodo, come ad esempio la durata maggiore dell’impermeabilizzazione e delle coperture attraverso la protezione dagli agenti atmosferici, un migliore isolamento termico delle coperture e quindi risparmio energetico e aumento di valore degli immobili.
“Oltre a incrementare il valore dell’immobile, i giardini pensili garantiscono indiscussi benefici economici ed ambientali”, spiega Maurizio Crasso, geologo a capo della divisione Seic Verde Pensile di Harpo Group, azienda di Trieste che da anni realizzare aree verdi sui tetti di edifici degradati e con scarse possibilità di investimento, bonificando spazi comuni e creando spazi di social-housing per la comunità.
Tanti i benefici ambientali del verde pensile. ”Si parte dal miglioramento della temperatura urbana grazie a una corretta distribuzione della copertura verde – continua Crasso – fino ad arrivare alla riduzione dell’inquinamento acustico e dei picchi di corrivazione (flussi delle acqua) attraverso una parziale ritenzione idrica. I giardini pensili contribuiscono alla tutela della biodiversità, infatti possono ricreare veri e proprio micro-habitat”.
Il verde pensile non é più solo il lusso di potersi permettere un giardino sul tetto, ma significa anche riqualificazione di aree urbane degradate, attraverso criteri di greenbuilding e pianificazione sostenibile.
Il verde pensile consente la realizzazione di veri e propri giardini su tetti, cortili, garage, parcheggi e tutti quei luoghi privi di terreno coltivabile. Soluzioni che contribuiscono a raggiungere obiettivi di compensazione, mitigazione e miglioramento ambientale, con ricadute economiche importanti.
Fonte: www.verdecologia.it