Delinea l’insieme di azioni e priorità volte a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici sull’ambiente, sui settori socio-economici e sui sistemi naturali del nostro Paese. Il documento redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con il coordinamento scientifico del CMCC ha ottenuto il parere positivo della Conferenza Unificata. Dalla collaborazione tra pianificazione politica e conoscenza scientifica, un passo in avanti verso uno sviluppo sostenibile del Paese, con nuovi strumenti per prevenzione e gestione dei rischi dei cambiamenti climatici nei settori chiave del nostro Paese e per creare valore aggiunto dalla conoscenza sui cambiamenti climatici.
Via libera della Conferenza Unificata alla Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, un importante documento che fornisce una visione strategica nazionale su come affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici e rappresentare un quadro di riferimento per l’adattamento per le Regioni e le municipalità fornendo obiettivi, principi ed un set di azioni settoriali ed intersettoriali di adattamento (settori come risorse idriche, agricoltura, salute, trasporti, energia, ecc.).
Adattamento ai cambiamenti climatici significa ridurre il rischio e i danni derivanti dagli impatti negativi (presenti e futuri) dei cambiamenti climatici in maniera efficace dal punto di vista socio-economico e sfruttare i potenziali benefici della situazione. Prevenire gli impatti significa ridurre l’ammontare dei danni e dei costi dei futuri ed eventuali disastri.
La strategia nazionale di adattamento è nata attraverso un lungo lavoro che ha visto la collaborazione tra un tavolo tecnico, coordinato dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici con Sergio Castellari, che ha compreso un centinaio di esperti della comunità scientifica nazionale, un tavolo istituzionale, coordinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, composto dai rappresentanti dei Ministeri e di altre istituzioni rilevanti (come Protezione Civile, ANCI ecc.), che ha fornito contributi al processo, contribuendo all’elaborazione dei tre rapporti. I portatori d’interesse sono stati coinvolti in questo processo fin dall’inizio, mediante un sondaggio realizzato tramite un questionario, una consultazione on-line del documento strategico e varie consultazioni in forma di incontri ad hoc.
La collaborazione tra i decisori politici, tecnici e ricerca scientifica ha prodotto dunque un documento molto rilevante, strumento essenziale per lo sviluppo sostenibile del sostenibile dei nostri sistemi socio-economici.
Ora, sarà importante elaborare al più presto strategie e piani di adattamento regionali e locali.