Rapporto Onu: urgenti cambiamenti strutturali dell’economia globale. Secondo lo studio, non è necessario scegliere tra lotta contro il cambiamento climatico e crescita economica, che al contrario possono andare avanti di pari passo. Interpellanza del Pd. Intervento di Violante
Nei prossimi 15 anni verranno spesi 90mila miliardi di dollari per le infrastrutture in tutto il mondo: la grande sfida per i governi è adottare norme che reindirizzino gran parte di tale investimento verso opzioni a basse emissioni. Lo afferma un nuovo rapporto Better Growth, Better Climate, presentato al Palazzo di Vetro.
Secondo lo studio, non è necessario scegliere tra lotta contro il cambiamento climatico e crescita economica, che al contrario possono andare avanti di pari passo.
“L’idea che dobbiamo scegliere tra i due aspetti è un falso dilemma”, ha affermato l’ex presidente messicano Felipe Calderon, a capo della Global commission on the economy and climate che ha redatto lo studio.
Calderon ha presentato il documento alla presenza del segretario generale Onu, Ban Ki-moon, il quale ha sottolineato che “c’è bisogno di cambiamenti strutturali nell’economia globale”.
“Non c’è altro tempo da perdere”, ha poi chiosato il segretario generale, sottolineando che per questo ha convocato il vertice sul clima per il 23 settembre, in apertura dell’Assemblea Generale Onu.
“L’attenzione – ha aggiunto Calderon – deve concentrarsi su tre aspetti chiave, ossia energia, città, e uso del suolo”. Per esempio, costruire città meglio collegate con sistemi di trasporto pubblico di massa consentirebbe di risparmiare tremila miliardi di dollari di investimenti nei prossimi 15 anni.
E ripristinare solo il 12% delle terre degradate del mondo potrebbe fornire cibo per altre 200 milioni di persone ed aumentare il reddito degli agricoltori di 40 milioni di dollari l’anno.
Il rapporto evidenzia inoltre come i cambiamenti tecnologici siano in grado di fornire nuove opportunità per la crescita, creare nuovi posti di lavoro e allo stesso tempo affrontare la sfida del cambiamento climatico riducendo le emissioni di carbonio.
I senatori del Pd Stefano Vaccari e Massimo Caleo, segretario e capogruppo Pd della commissione Ambiente, hanno presentato un’interpellanza urgente al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti per chiedere “se sia in grado di fornire informazioni sullo stato attuale dell’iter di elaborazione e adozione della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e quali misure intenda intraprendere affinché si arrivi in breve tempo alla sua completa definizione, adozione e attuazione”.
Il percorso verso gli obiettivi Ue al 2030 per clima e ambiente “sarà sostenibile, soltanto se l’applicazione sarà flessibile e gli obiettivi saranno parametrati al reale sviluppo di tecnologie, sistemi, servizi, strumenti regolatori, capacità innovative, in grado di abilitare quegli stessi obiettivi in ciascun Paese”. Lo ha detto il presidente di Italiadecide, Luciano Violante, aprendo alla Camera il seminario “Verso l’Unione energetica europea: il ruolo della ricerca comunitaria e nazionale”. Violante ha ricordato che il tavolo di lavoro aperto quest’anno presso l’associazione ha affrontato un aspetto cruciale della proposta della Commissione Ue per una politica clima-energia al 2030, ovvero la conversione degli obiettivi europei (di riduzione delle emissioni di CO2 e/o di quota di fonti rinnovabili) in obiettivi nazionali, con modalità che non compromettano la competitività economica, ma anzi la promuovano.