Addio al polistirolo per le industrie alimentari?

Pubblicato il 8 Gennaio 2015 in da redazione grey-panthers

Le prime 200 cassette realizzate in materiale totalmente biodegradabile verranno utilizzate per lo stoccaggio e la movimentazione del pesce

Nei prossimi giorni saranno consegnate a una cooperativa di San Benedetto del Tronto (AP) che commercializza prodotti ittici le prime 200 cassette realizzate in materiale totalmente biodegradabile, che verranno utilizzate per lo stoccaggio e la movimentazione del pesce. Un addio al più conosciuto polistirolo?

Se non proprio un addio, sicuramente un primo passo verso un modo diverso e più sostenibile di lavorare. Si chiama Polypla, è un materiale totalmente realizzato con materie prime naturali biodegradabili. “Tutto è nato da un progetto finanziato dal Fondo europeo per la pesca 2007-2013 – spiega Marco Benedetti, ricercatore e R&D Sviluppo prodotti di Green Evolution, società che ha aderito al Manifesto di Chimica Verde Bionet sullo Sviluppo Sostenibile – in base al quale è stato chiesto di individuare un materiale alternativo al polistirolo per realizzare le cassette destinate alla conservazione del pesce. Sono state presentate ben 180 soluzioni possibili. Il Polypla, materiale bio-based, totalmente realizzato con materie prime naturali biodegradabili, è stato considerato il più adatto a questo specifico utilizzo”.

Ogni anno, in Italia, solo nel settore ittico circolano ben 10 milioni di cassette in polistirolo che, una volta esaurito il loro impiego, devono essere smaltite e conferite nella raccolta rifiuti indifferenziata. Un costo economico importante, al quale si aggiunge un ulteriore aspetto non meno importante: l’elevato livello di inquinamento per l’ambiente, a iniziare dalle acque marine, che le cassette in polistirolo possono potenzialmente provocare. “Un rischio e un pericolo  – sottolinea Benedetti – che con la realizzazione delle cassette in materiale biodegradabile si elimina.”