Cinque etichette, le migliori occasioni per stapparli. Vini per le feste dotati di una nota distintiva che li rende particolari, per scelta del vitigno, per metodo di vinificazione o per caratteristiche organolettiche
Le festività che da Natale portano all’Epifania passando per San Silvestro sono le più conviviali dell’anno e i brindisi non si contano. Festività che hanno molti ambiti, dal raccoglimento famigliare della natività all’esplosione mondana del Capodanno, sempre cadenzati da un buon calice. Abbiamo pertanto selezionato cinque etichette e di ciascuna vi suggeriamo le migliori occasioni in cui stapparli, segnalando vini che, a loro volta, sono dotati di una nota distintiva che li rende particolari, per scelta del vitigno, per metodo di vinificazione o per caratteristiche organolettiche.
Vini per le feste, le bollicine
Partiamo dalle bollicine, considerato che durante le festività natalizie gli spumanti registrano il massimo consumo. Il primo vino da stappare è pertanto il Metodo Classico Demetra Pinot Bianco Brut Nature VSQ Mirabella. Lo abbiamo scelto perché in genere gli spumanti Metodo Classico sono prodotti con uve chardonnay e/o pinot nero mentre il pinot bianco, se presente, è sempre aggiunto in piccole quote. Demetra nasce in Franciacorta ed è prodotto invece esclusivamente con uve pinot bianco che gli conferiscono un particolare profumo fruttato. Il vino matura 6 mesi poi è imbottigliato per la presa di spuma secondo i dettami del Metodo Classico e dopo 24 mesi è stappato e rabboccato con lo stesso vino, senza altre aggiunte perché possa esprimere al meglio la sua natura cui seguono circa 3 mesi di affinamento dopo la tappatura definitiva.
Possiede colore paglierino con riflessi verdi; le bollicine sono fini e persistenti.
Il profumo è elegante, di frutta a polpa bianca, con sentori di fiori banchi e ricordi di crosta di pane appena sfornato. In bocca ha freschezza che conferisce tensione al sorso e piacevolezza alla beva; si avvertono inoltre sapidità, mineralità.
Quando stapparlo? Apre ogni pranzo e cena soprattutto la vigilia e Natale, è irrinunciabile per il brindisi allo scoccare del nuovo anno, ed è prefetto per accompagnare il cotechino con le lenticchie. Da proporre con gli appetizer dell’aperitivo, ma anche con molti piatti di pesce ed è imbattibile con i fritti di mare e dell’orto. C’è inoltre chi lo vuole con i frutti di mare e le tartine con caviale che talvolta addobbano la tavola della vigilia.
Vini per le feste, un vino bianco
Seguendo un ipotetico menu dei vini, dopo lo spumante è la volta del vino bianco. Il Friuli Colli Orientali Malvasia MYÒ Zorzettig, a dispetto della dominazione, non è né dolce, né aromatico in quanto nasce dalla malvasia della varietà istriana che si scosta dalle omonime uve in quanto ha un profumo più sobrio e si vinifica senza lasciare residui zuccherini evidenti.
La rarità di questo vino risiede nell’età del vigneto messo a dimora nel 1933 e pertanto le uve sono di particolare pregio. Inoltre dopo la raccolta e la pigiatura, mosto e bucce non sono separate come solitamente avviene nella vinificazione dei bianchi, ma lasciate macerare per 18 ore a 10 °C per favorire l’estrazione degli aromi all’interno delle bucce così da conferire al vino profumi più intensi. Segue la pressatura soffice e il mosto fermenta a temperatura controllata, per circa 10 giorni quindi Il vino matura sino a marzo sui lieviti prima di essere imbottigliato.
Nel calice riflette colore oro verde. Il profumo è fruttato con note agrumate, oltre a essere floreale con vaghi ricordi di macis. In bocca è fresco con piacevolissimo tocco sapido e nuance speziata già avvertita odorandolo. Di grande pulizia prepara la bocca al sorso successivo.
È un vino da aperitivo, in alternativa alle bollicine e in genere accompagna antipasti, come il salmone affumicato, le tartine e i crostacei i gelatinati che aprono i pranzi e le cene natalizie, ma anche le portate di pesce e vegetariane. È il vino da stappare in attesa che arrivino gli amici del cenone sgranocchiando pistacchi e salatini.
Vini per le feste, un vino rosato
In rappresentanza dei vini rosati vi proponiamo Nudo Cannonau di Sardegna DOC Rosato Siddùra. Nudo è prodotto con uve cannonau pressate e lasciate macerare sin quando il mosto assume la coloritura desiderata, quindi il solo mosto svolge la fermentazione alcolica in acciaio e in acciaio il vino ottenuto matura sui lieviti fini sino all’imbottigliamento.
Nel calice presenta colore rosa tenue. Al naso il profumo è intenso, caratterizzato da note agrumate di pompelmo rosa, cui si uniscono sentori di ananas e di macchia mediterranea. L’impatto gustativo è morbido e si avverte piacevole, vibrante freschezza con ricordi salini.
È un vino eclettico in quanto può sostituire il vino bianco nelle preparazioni di pesce specie se saporite, che spesso compongono il menu della vigilia e di San Silvestro, compreso il salmone bollito in bella vista e gli aspic di mare. Ma anche con le carni più delicate come quelle bianche di pollo e di vitello variamente cucinate per le occasioni. Potete servirlo con la quasi totalità dei primi piatti come i tortelli di erbette della Vigilia di Santo Stefano.
Vini per le feste, un vino rosso
Con i piatti forti delle festività occorre un rosso come Mimesi Sangiovese Terre di Pisa DOC, Tenuta di Ghizzano. È prodotto unicamente con uve sangiovese in purezza da conduzione biologica. I grappoli sono selezionati prima in fase di raccolta, poi sul tavolo di cernita prima della diraspatura, infine gli acini sono ulteriormente controllati su un apposito tavolo. La pigiatura non avviene con macchinari, ma con i piedi e il pigiato fermenta in vasche di cemento. Il vino ottenuto è fatto maturare per 15 mesi in anfore di cocciopesto Drunk Turtle, materiale che affina il vino senza però rilasciare le sostanze del legno come i tannini. Il vino rimane 10 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.
Possiede colore rosso rubino con sfumature granate. Libera profumi fruttati, frutta estiva come la prugna, la mora, ma anche ricordi agrumati, oltre a sentori floreali di viola, di liquirizia e balsamici.
In bocca è pieno, ampio, rotondo, fresco, con tannino ben intessuto.
È il vino rosso che non può mancare per accompagnare i piatti più strutturati in genere i grandi secondi piatti delle feste solitamente a base di carne siano esse il cappone ripieno o gli arrosti in genere. Se alla vigilia non entra in scena, da Natale e per tutti i pranzi e le cene importanti delle festività fa mostra di sé anche con i formaggi stagionati, ma non piccanti.
Vini per le feste, un vino dolce
Il quinto vino è dolce. Ne abbiamo scelto uno particolarmente avvolgente ossia Passito di Noto DOC Planeta. Prodotto unicamente con uve moscato di Noto dopo la raccolta ha inizio un lungo percorso che definirà questo vino pregiato. I grappoli sono messi ad appassire per 40 giorni, in cella a temperatura e umidità controllate, sino ad arrivare a un calo di peso del 42%. Seguono la cernita dei grappoli in cantina e il passaggio in pressa. Il mosto così ottenuto è mantenuto a 6 °C con i lieviti, per 15 giorni. Al termine, si svolge la fermentazione del mosto limpido, che dopo 45 giorni raggiunge l’equilibrio zuccheri/alcol ideale; è quindi bloccata l’attività fermentativa e dopo alcuni mesi il vino è imbottigliato. Di colore dorato, al naso è intenso, denso, fruttato con ricordi di albicocca fresca e disidratata, di nespola, di mango, di pesca, e note floreali. In bocca è vellutato, dolce, con sentori di miele, di frutta matura e con una piacevole vena acidula che equilibra la componente zuccherina; finale leggermente salino e lunga persistenza concludono il sorso.
Questo vino è molto più versatile delle bollicine dolci, perché oltre ad abbinarsi ai dolci lievitati come panettone e pandoro, meglio dello spumante si abbina al panforte, ai regionali pan speziati natalizi, ai dolci farciti di crema, ai dolci al cucchiaio, insuperabile con quelli al cioccolato come le mousse. Ma lo stapperete anche con i formaggi erborinati e quelli stagionati più piccanti come certi pecorini che precederanno i dolci nei pranzi più importanti. E se a Natale o Capodanno è previsto il foie gras non troverete un abbinamento migliore.