Sempre più persone in Italia stanno voltando le spalle alla carne. Secondo l’ultima indagine GfK vegetariani e vegani rappresentano ormai il 9% della popolazione, un trend in continua crescita. Esistono comunque molti prodotti vegetariani che reinterpretano la carne in modo innovativo. È il caso del muscolo di grano, la “fettina” vegetale prodotta in Calabria e apprezzata anche all’estero. Un prodotto che si è messo in luce anche al padiglione calabrese di Expo 2015, aggiudicandosi l’Oscar green come alimento più innovativo.
Un’idea innovativa: il muscolo di grano
Tutto inizia nel 1992, quando Enzo Marascio, inventore e produttore calabrese di questo prodotto, decide, a causa di ipertensione e diabete, di rendere più sana la propria alimentazione. «Provai a sostituire le proteine animali preparando in casa il seitan, la “carne” vegetale dei monaci buddisti a base di glutine di frumento, ma il risultato non era soddisfacente», racconta.
Durante varie sperimentazioni l’imprenditore inizia ad aggiungere all’impasto farina di lenticchie, spezie e olio extravergine per renderlo più saporito, ma soprattutto nutriente. «Sono andato avanti così, finché il mix ha preso una consistenza diversa dal solito, quasi avesse una muscolatura e una cotenna». Continuando a provare, si arriva alla versione definitiva della “carne vegetale” che incomincia a essere commercializzata con il nome appunto di “muscolo di grano”.
«Grazie all’associazione di farina di cereali e di legumi come lenticchie e soia, il muscolo di grano è molto ricco di proteine e ha un valore biologico elevato, perché contiene tutti gli aminoacidi essenziali, un po’ come la pasta e fagioli e il riso e piselli della nostra tradizione», spiega Diana Scatozza, specialista in Scienze dell’alimentazione. «E ha il vantaggio di non contenere grassi saturi e colesterolo».
Interessante poi, anche il valore ecologico e sociale del muscolo di grano. Per produrlo servono meno energia, acqua e risorse rispetto a quelle che occorrono per gli allevamenti intensivi.
La “carne” vegetale, poi, viene realizzata con ingredienti tipici della tradizione mediterranea, quindi legumi, olio d’oliva e il frumento Senatore Cappelli, una qualità tipica del sud e diffusa in Calabria.
L’alternativa vegana alla bistecca esiste, dunque.
(Fonte: Starbene.it, di Alessandro Pilo)