In casa non si fa più ed è difficile trovarla anche nei ristoranti, perfino su prenotazione. Si tratta di pasta e fagioli, un piatto che nel secolo scorso ha nutrito milioni di italiani e che era del tutto comune nelle famiglie. Nel passato, infatti, intere generazioni di italiani si sono formate principalmente con cereali e legumi, oltre che con frutta, verdure, olio d’oliva, vino e un po’ di formaggio, ovvero la arcinota dieta mediterranea che ha fatto il giro del mondo.
Purtroppo, la mancanza di tempo, gli impegni di lavoro e di vita sociale, i cambiamenti di abitudini e la massiccia diffusione di piatti pronti hanno ridotto ad una preziosa rarità la preparazione delle minestre di cereali e legumi, che sempre più raramente si trovano anche nei ristoranti.
Un etto di pasta di semola, un etto di fagioli secchi, un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva, dieci grammi di parmigiano grattugiato e mezzo pomodoro maturo, ovvero gli ingredienti usuali e tipicamente “mediterranei” di tale piatto, costano complessivamente mezzo euro, ma assicurano un apporto nutritivo di insospettabile ricchezza ed equilibrio. Confrontando i nutrienti giornalieri raccomandati con quelli apportati da un piatto di pasta e fagioli, infatti, si può osservare che, nel caso di un uomo adulto che svolga un lavoro moderato, essa assicura:
? quasi un terzo delle calorie;
? più della metà delle proteine;
? un quinto dei grassi;
? quasi tutto il fosforo, il magnesio ed il ferro;
? più della metà del calcio;
? metà della vitamina B1;
? un quinto dello zinco, delle vitamine B2 e C, dello iodio e della vitamina PP;
? una piccola parte della vitamina A, che potrebbe essere integrata con l’aggiunta di carota.
Non esiste l’alimento completo, poiché nessun alimento singolo contiene tutte le sostanze nutritive nelle quantità necessarie all’organismo, ma difficilmente un altro piatto “continentale” potrebbe dare lo stesso equilibrio nutrizionale, che si ritrova anche nella composizione qualitativa delle proteine fornite da pasta e fagioli. E’ noto che le proteine di origine vegetale, al contrario di quelle d’origine animale, sono biologicamente incomplete per l’alimentazione dell’uomo, essendo carenti di alcuni amminoacidi, i “mattoni” con i quali è costruita la proteine. Elaborando i cibi ingeriti, l’organismo scompone le proteine in amminoacidi per utilizzarli nella costruzione o nella riparazione dei tessuti, composti, appunto, da amminoacidi. In questo processo, l’organismo ha la capacità di trasformare alcuni amminoacidi in altri, compensando l’eventuale mancanza di determinati tipi di “mattoni”, ma non di tutti: ve ne sono otto “essenziali” che devono essere necessariamente ingeriti con i cibi, perché l’organismo non è capace di ricostruirli, e sono tutti presenti specialmente nell’uovo, che ha la composizione proteica migliore. Nella pasta, alcuni sono in quantità decisamente insufficiente, altri no, ma la combinazione con quelli apportati dai fagioli e dagli altri scarsi ingredienti del piatto determina, anche in questo caso, un matrimonio quasi perfetto. Un piatto adatto a tutti, over 50 compresi!
(fonte Unione Nazionale Consumatori )
mamma che buona !!!
La mia Mamma mi insegnò a farla, la pasta e fagioli, come tutti i più conosciuti piatti “casalinghi” di pasta e legumi……..ed io faccio leccare i baffi a tutti i componenti della mia famiglia……