Il racconto della gastronomia e del costume culinario di Milano. Un libro che ripercorre la storia, gli aneddoti, gli ingredienti, le tecniche, i prodotti e la lingua di una cucina unica, parte integrante della vita e della cultura milanese
A scriverlo è Fabiano Guatteri, nostro prezioso collaboratore e “giornalista di cibo e di vino”, come ama definirsi sinteticamente, tagliando corto su un’esperienza ultra trentennale, fatta di ricerca, studio e passione. Questo nuovo volume, che riesce a colmare un vuoto nella pur ricca panoramica dei libri gastronomici presenti nelle librerie, contiene oltre 160 ricette, tradizionali e rivisitate, che rappresentano il canone culinario meneghino, impreziosito dalle illustrazioni di Andrea Antinori e da un testo introduttivo di Luigi Veronelli.
L’autore sa destreggiarsi sapientemente tra le riflessioni storiche che riguardano la Milano antica e Rinascimentale, le dominazioni straniere, la Milano moderna e contemporanea. Ripercorre le ricette che cadenzano le ricorrenze più tradizionali della città: il Carnevale, Pasqua, San Giorgio, i Morti, Sant’Ambrogio, Natale e San Silvestro, ma affronta con competenza le cotture e gli ingredienti cari alla cucina milanese: le carni bovine, le suine, i volatili, il burro, lo zafferano, le uova, la verza.
Un’occasione, per i lettori, per riscoprire sapori dell’infanzia, ricette di mamme e nonne, apparentemente perse nel tempo. Una cultura del cibo che le donne senior ben conoscono e che le giovani generazioni invece ignorano, confuse tra “apericene” e “light lunch”. Un libro strenna da mettere sotto l’albero di Natale (forse addirittura digitale, proiettato sul muro come abbiamo visto di recente?) delle signore agè che recupereranno così la passione e l’abitudine a cucinare con amore, ma anche delle 20-30 enni alle quali nessuno ha insegnato a cucinare, perchè loro apparivano sfuggenti tra mille attività e a nonne e mamme sembrava poco emancipato richiamarle ai fornelli.
Bravo Guatteri, che ci offre una lettura Doc, di qualità, ma anche di valore sociale, per ritornare ab imo e riappropriarci della nostra cultura di famiglia e del territorio. Per scoprire quanto è bello ritrovarsi al “desco”, davanti a un buon piatto, ricco di sapori che davvero non hanno età!