Curcuma e altre spezie per l’artrite?

Pubblicato il 6 Ottobre 2010 in da Vitalba Paesano

Una buona notizia per gli amanti delle spezie. Un recente studio condotto dalla Indena S.p.A., azienda italiana specializzata in prodotti naturali, ha messo in luce le proprietà benefiche della curcumina (il principio attivo contenuto nella curcuma) nelle persone affette da osteoartrite. Più precisamente, hanno spiegato i ricercatori, perfino basse dosi della pianta in questione possono alleviare il dolore e aumentare la mobilità. Lo studio – pubblicato sulla rivista “Panminerva Medica” – ha preso in esame 50 volontari affetti da osteoartrite al ginocchio. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: il primo ha ricevuto della curcumina addizionata con la fosfatidilcolina estratta dalla soia (un supplemento chiamato Meriva) nella dose di un grammo al giorno; il secondo ha invece semplicemente continuato la terapia consigliata dal medico.
Prima e dopo la cura, i partecipanti hanno camminato su un tapis roulant (alla velocità di 3 km all’ora con un’inclinazione al 10 per cento): in questo modo i ricercatori hanno potuto valutare le diverse reazioni delle ginocchia. Gli studiosi hanno registrato il numero e la durata delle soste e controllato la proteina C reattiva (CRP), preciso marker dell’infiammazione. Chiari i risultati ottenuti: dopo tre mesi le persone appartenenti al primo gruppo hanno mostrato una maggiore resistenza al tapis roulant (da 72 a ben 332 metri in media), una significativa riduzione dei sintomi dell’osteoartrite e della proteina C reattiva. Nessun miglioramento, invece, per il secondo gruppo, escluso dalla terapia a base di curcumina. «Il nostro studio – hanno commentato i ricercatori – mostra le indiscusse qualità della curcuma e getta le basi per nuove e più ampie indagini».
Ma non basta. Oltre a risolvere i problemi di artrite, le spezie fanno bene anche all’ambiente: secondo uno studio realizzato dall’Università di Newcastle, nel Regno Unito, le piante sarebbero infatti in grado di ridurre notevolmente (addirittura del 40 per cento) le emissioni di metano prodotto dagli animali d’allevamento come, per esempio, le mucche e le pecore. Come? Semplice: «Le spezie – ha spiegato il professor Abdul Shakoor Chaudhry, responsabile della ricerca britannica – agiscono come degli antibiotici in grado di uccidere i batteri dannosi presenti nell’intestino, lasciando però intatti i batteri buoni».

(fonte: anziani.it)