“Vietato non toccare”, ammonisce il curatore Stefano Mirti introducendo la mostra “999 domande sull’abitare contemporaneo” , alla Triennale di Milano fino al 2 aprile. Vietato non mettersi in ascolto e non essere pronti ad accogliere le storie che le case ci raccontano. “E’ una grande indagine sul nuovo concetto di casa, di abitare, di senso di dimora nell’era tra mondo fisico e mondo digitale. – ha detto Mirti – . Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo”. Si tratta di una mostra che parte dalle tre grandi innovazioni di questi anni: da quella della tecnologica a quella del costume, fino ai cambiamenti del concetto stesso di famiglia e quindi di casa.
Nello spazio allestito in Triennale, una cinquantina di co-curatori provenienti da vari ambiti hanno allestito i loro suggerimenti per la casa vissuta da diversi punti di vista. Soluzioni per chi condivide l’abitazione con sconosciuti (l’isolamento acustico, la divisione degli spazi) o la casa vista da chi è malato di Alzheimer o chi in casa ci lavora. Soluzioni artigianali, di laboratorio, una manifattura digitale e con rispetto per l’ambiente. Come il laboratorio sui Lari, figure degli spiriti dei defunti tenuti in casa come protezione, reinterpretati in chiave moderna. Apre un’installazione Edison, partner della mostra, con le 999 domande a cui la nuova casa dovrebbe dare delle risposte.
Ciascun visitatore può inoltre comporre il suo catalogo della casa dei sogni, assemblando una serie di brochure dai formati disparati, scelte tra quelle messe a disposizione su un tavolo, e facendole rilegare sul posto nella “stamperia domestica” allestita da Torino Print Club.
“999 domande sull’abitare contemporaneo” –
fino al 2 aprile 2018
Palazzo della Triennale, Milano
Orari: Martedì – Domenica 10.30 – 20.30
Prezzi: Intero 9 euro, ridotto (over65) 7,5 euro
Informazioni: +39.02.724341, info@triennale.org