“Smetti di fumare con gusto” è il primo manuale per tutti i fumatori che vorrebbero smettere, ma non ci sono ancora riusciti. Gli autori sono Roberto Boffi e Anna Villarini, insieme a Lorella Beretta e allo chef Cesare Battisti
Tante testimonianze, diverse esperienze, un unico racconto per dimostrare che smettere di fumare è possibile e che, per quanto difficile, è un obiettivo raggiungibile grazie al supporto e alla strategia giusti. È questo che racchiude il libro “Smetti di fumare con gusto”, edito da Sperling & Kupfer, scritto da Roberto Boffi e Anna Villarini con la giornalista Lorella Beretta. Un mix di consigli scientifici e pratici, di storie e di ricette gastronomiche per ogni periodo dell’anno elaborate dallo chef Cesare Battisti, per aiutare i fumatori a spegnere per sempre l’ultima sigaretta. Il testo ha il coinvolgimento in fase di stesura dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT) e con l’acquisto si contribuisce alla ricerca sul cancro svolta da INT.
Disintossicarsi dal fumo non è semplice e questo è un pensiero condiviso da tutti coloro che smettono, perché il fumo rappresenta un vero e proprio piacere. Questo meccanismo che si instaura nel fumatore è avvalorato dalle ricerche scientifiche: la nicotina stimola la dopamina, un neurotrasmettitore prodotto a livello cerebrale che ha la capacità, tra le sue molte azioni, di agire sulla mente e sui sensi del piacere. Trovare quindi altre fonti che inducono le medesime sensazioni è un modo intelligente per superare la dipendenza da fumo.
Il punto di vista dei ricercatori
“Il nostro Istituto è da sempre in prima linea nella lotta contro il fumo e si è impegnato attivamente per rendere l’ospedale ‘smoke-free’. Non potevamo che essere al fianco di chi porta avanti iniziative di informazione e sensibilizzazione sui danni che il fumo reca alla salute e, tra i nostri medici, il dott. Roberto Boffi è uno dei più attivi in tal senso, sempre pronto a promuovere numerose attività sul territorio rivolte a giovani e adulti” – interviene Marco Votta, Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “L’augurio è che questo libro possa rappresentare un valido ed efficace supporto per chi vuole fare una scelta di salute e smettere di fumare”.
“La nicotina crea una vera e propria forma di dipendenza, ma le testimonianze raccolte nel libro dimostrano che oggi è possibile smettere di fumare, anche grazie a strategie che si ispirano a nuovi approcci integrati” – sottolinea Carlo Nicora, Direttore Generale INT. “Il volume rispecchia la mission di INT, che mette il paziente al primo posto e lo supporta lungo tutto il percorso di disassuefazione dal fumo”.
“Non è vero che i fumatori sono più deboli dei non-fumatori, ed è il motivo per cui non emetto giudizi ma cerco di capire le ragioni di un gesto così autodistruttivo” – racconta nel libro Roberto Boffi, Responsabile della Pneumologia e del Centro Antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT). “Cerco anche di non lasciare soli coloro che decidono di interrompere questo circolo. Perché non è vero che sia facile. Non basta la volontà, e nemmeno la determinazione: c’è bisogno di un supporto, che sia medico, psicologico o anche farmacologico”.
Testimonianze e ricette
Le testimonianze raccolte nel libro confermano le diverse le paure e difficoltà che accomunano i fumatori, prima tra tutte l’ansia di ingrassare per compensare con il cibo l’effetto euforizzante scatenato dalla sigaretta. “Bisogna far sì che l’alimentazione diventi un sostegno per combattere la voglia di fumare” – aggiunge Anna Villarini, biologa e specialista in Scienze dell’Alimentazione, Professore presso il Dipartimento di Medicina dell’Università degli studi di Perugia e coordinatore nazionale del progetto DianaWeb. “Nel libro cito diversi esempi e tra questi, una ricerca condotta in Israele. Gli studiosi hanno evidenziato che con un aumentato introito di omega-3, contenuti innanzitutto nel pesce azzurro, si può, al contrario, rafforzare la determinazione nel perseguire l’obiettivo prefissato. Queste sostanze, infatti, sembrano favorire a livello cerebrale la comunicazione tra quei neuroni presenti nelle aree coinvolte nel piacere e nella sensazione di soddisfazione, che giocano un ruolo essenziale nello stimolare la volontà di smettere di fumare”.
Quando si fuma, la nicotina aumenta il metabolismo basale e diminuisce il senso della fame, mentre quando si smette si consuma dal 3 al 5 per cento in meno di calorie per cui, almeno in un primo momento, mangiare come prima o anche un po’ di più può portare a un aumento di peso. Tuttavia, sul lungo periodo si registra un’inversione di tendenza e non fumare più porta ad affinare le proprie abitudini alimentari in termini sia quantitativi sia qualitativi, con un conseguente calo dell’indice di massa corporea del 2,5%, come ha messo in evidenza una ricerca delle Università di Bologna e di Saint Andrews, in Scozia.
“Un aumento di peso iniziale è il segno che il corpo si sta riappropriando delle funzioni fisiologiche alterate dal tabacco, ma diversi studi confermano che gli ex fumatori hanno una tendenza minore a ingrassare rispetto ai fumatori, anche per un fattore psicologico: chi smette di fumare finisce per prestare maggiore attenzione all’alimentazione, all’aspetto fisico e in generale alla propria salute” – aggiunge Boffi.
Secondo quanto riportato nell’ultima edizione de “I numeri del cancro in Italia” nel 2021 il 24% dei 18-69enni fuma e, di questi, 1 su 4 consuma più di un pacchetto di sigarette al giorno. Negli ultimi anni la percentuale di fumatori si è ridotta, lentamente ma significativamente: tra il 2008 e il 2021 la quota di fumatori è calata del 6%. Inoltre, la prevalenza di fumo fra gli uomini è sempre maggiore di circa 10 punti percentuali, ma va posta più attenzione alle donne che hanno meno propensione a smettere.