La Commissione europea lancia oggi una serie di principi, da osservare su base volontaria, a favore della qualità del turismo europeo, in modo che chi viaggi in altri Stati membri o visiti il nostro continente a partire da paesi terzi tragga il massimo profitto da questa sua attività.
I principi riguardano soprattutto quattro temi: addestramento professionale (deve avvenire sotto la supervisione di un coordinatore della qualità); soddisfazione dei consumatori (i turisti devono poter aver fiducia nel fatto che i loro reclami siano tenuti nel debito conto); pulizia e manutenzione; correttezza e affidabilità delle informazioni (da diffondere almeno nelle principali lingue straniere).
Un accesso a informazioni affidabili e aggiornate sulla qualità dei servizi turistici permetterà ai turisti di differenziare tra prodotti concorrenti, di effettuare scelte ponderate e di superare difficoltà linguistiche. Aderendo a questi principi, per le piccole e medie imprese (PMI) sarà più semplice radicare l’idea che esse offrono servizi di alta qualità. La proposta mira pertanto ad aiutare le PMI, che rappresentano più del 90% del settore turistico della UE.
Principi a livello europeo che aiutano le imprese e i consumatori
I principi raccomandati aiuteranno i prestatori di servizi turistici a ottenere visibilità sui grandi mercati soprattutto dei paesi non europei. Le differenze che oggi caratterizzano la valutazione della qualità dei servizi turistici possono infatti generare confusione nei turisti. Il turismo transfrontaliero, ad esempio, può aver difficoltà a trovare informazioni coerenti che diano rapidamente un’idea della qualità del servizio che il consumatore può attendersi dai vari fornitori di servizi. Ciò riduce la sua capacità di effettuare scelte ponderate, soprattutto quando visiti un altro Stato membro o giunga da paesi terzi. Le differenze finiscono perciò per penalizzare le imprese che investono nella qualità: una situazione che scoraggia le imprese, soprattutto quelle, come le PMI, che non dispongono di grandi risorse finanziarie. È questo il motivo per cui la Commissione propone oggi i seguenti principi che le imprese dovranno rispettare se decidono di farli propri:
1. I prestatori di servizi turistici che adottano i principi devono garantire la formazione di tutti i lavoratori coinvolti nella prestazione di servizi direttamente destinati ai consumatori affinché assolvano in modo soddisfacente i compiti loro assegnati. Questa raccomandazione impone loro anche di:
- registrare la presenza dei dipendenti ai corsi di formazione in appositi registri di formazione
- nominare un coordinatore della qualità al fine di garantire un approccio coerente alla gestione della qualità dei servizi forniti e
- coinvolgere i dipendenti nel processo di garanzia della qualità.
2. Applicare una politica di soddisfazione dei consumatori che preveda anche l’istituzione di un meccanismo per trattare i reclami dei consumatori nel luogo in cui è avvenuta la prestazione del servizio o via Internet e garantire che i reclami ottengano risposte tempestive. Inoltre i prestatori di servizi turistici dovranno analizzare in appositi studi la soddisfazione dei consumatori e tener conto dei risultati di tali analisi per migliorare la qualità del servizio.
3. I prestatori di servizi turistici saranno tenuti a conservare e documentare un proprio programma di pulizia e manutenzione degli impianti.
4. I prestatori di servizi turistici dovranno pure informare i consumatori sulle consuetudini, il retaggio culturale, le tradizioni, i servizi, i prodotti e gli aspetti di sostenibilità tipici di una determinata località.
5. Essi dovranno inoltre garantire che queste informazioni siano corrette, affidabili, chiare e accessibili almeno nella lingua straniera più diffusa se confacente al luogo e al modello imprenditoriale.
In pratica, come funzionerà l’applicazione dei principi?
Per gli Stati membri, questa iniziativa è facoltativa. In tal modo, non vengono imposti oneri inutili alle amministrazioni degli Stati membri. Esse sono comunque tenute a coordinare, monitorare e promuovere l’applicazione dei principi all’interno dei rispettivi territori. Le raccomandazioni proposte saranno ora discusse in sede di Consiglio UE durante le presidenze greca e italiana.