Secondo la relazione annuale della Commissione sulla “tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea”, nel 2012 le frodi ai danni del bilancio dell’UE sono lievemente aumentate rispetto al 2011.
Sul fronte della spesa, le frodi hanno interessato in totale 315 milioni di euro di fondi UE, pari allo 0,25% del bilancio di spesa, contro 295 milioni di euro l’anno precedente. Questo aumento è dovuto quasi esclusivamente a due casi di frode a danno dei fondi preadesione, che riguardano importi molto consistenti. Sul fronte delle entrate di bilancio, le frodi presunte o accertate sono ammontate a 77,6 milioni di euro, pari allo 0,42% delle risorse proprie tradizionali riscosse complessivamente per il 2012, contro 109 milioni di euro l’anno precedente.
Nel 2012 la Commissione ha intrapreso diverse iniziative di rilievo per intensificare la lotta contro le frodi. Oltre all’attuazione della nuova strategia antifrode (IP/13/530), l’anno scorso sono stati compiuti notevoli progressi, tra cui:
· la proposta di creare una Procura europea. Questa nuova istituzione potenzierà notevolmente le indagini e le azioni penali sulle pratiche criminali a danno del bilancio dell’UE;
· il nuovo regolamento OLAF, che rafforzerà l’ufficio antifrode dell’UE ;
· una comunicazione su come migliorare ulteriormente la gestione dell’OLAF, basandosi sulla riforma concordata dell’Ufficio e tenendo conto della proposta sulla Procura europea;
· la proposta sulla tutela degli interessi finanziari dell’Unione attraverso il diritto penale. Anche l’armonizzazione delle definizioni dei reati a danno del bilancio dell’UE e l’introduzione di sanzioni minime contro questi reati potrebbero contribuire in misura considerevole a tutelare i fondi e a scoraggiare le frodi in tutta l’Unione.
La relazione odierna esamina inoltre le misure adottate nel 2012 dagli Stati membri per proteggere il bilancio dell’UE e prende atto dei buoni risultati ottenuti in alcuni settori. La Commissione sottolinea tuttavia la necessità di armonizzare e rafforzare ulteriormente le politiche degli Stati membri per garantire che le frodi siano contrastate in misura equivalente in tutta l’Unione. Agli Stati membri sono rivolte diverse raccomandazioni per migliorare la prevenzione e l’individuazione delle frodi.