I nostri studenti devono essere spendibili sul mercato del lavoro mondiale.
Da “LA REPUBBLICA” di sabato 3 marzo 2012
Dall`inglese al cirillico ecco l`università poliglotta CORRADO ZUNINO SIAMO in fondo alle classifiche universitarie mondiali anche qui, ma cresceremo.
«Dobbiamo sprovincializzarci», dice il ministro dell`Istruzione Francesco Profumo, «aprire i nostri atenei agli studenti e ai professori stranieri».
In mano trattiene il dato degli studenti foreigner che frequentano le 66 università pubbliche italiane e le 18 private riconosciute.
Solio 63 mila studenti stranieri in tutto, su un milione e 750 mila iscritti. Il 3,6 per cento.
«Troppo pochi, l`Italia ha bisogno di contaminazione». La media degli stranieri nelle università dei paesi industrializzati è del 10%, nel Regno Unito gli immigrati per studio sono uno ogni cinque.
Il ministro Profumo ha da poco lasciato la guida di un Politecnico di Torino che negli ultimi sei anni – sfidando interrogazioni parlamentari-ha chiuso corsi in italiano per riaprirli in inglese, ha tolto tasse a chi li frequentava e attratto, grazie all`uso crescente della lingua inglese, una poderosa comunità da Pechino. Oggi sono 797 i cinesi aspiranti ingegneri. Due settimane fa il Politecnico di Milano, che ha realizzato un progetto integrato con l`Università Jiao Tong di Shanghai e ospita 516 giovani stranieri provenienti da 114 paesi, ha annunciato che dal 2014 tutti i corsi di laurea magistrale, il biennio, saranno completamente in lingua inglese. Le spiegazioni saranno in inglese, così i libri di testo, le slide da mostrare a lezione, quindi gli esami. Dottorati e lauree specialistiche da tempo sono in inglese, e non solo qui. Ci vogliono insegnanti con una conoscenza linguistica di livello, una buona esperienza all`estero: il rettore Giovanni Azzone ha annunciato infatti un investimento di 3,2 milioni per richiamare da università intemazionali 120 “visiting professor”, 30-35 post-dottorati e 15 docenti associati.
«I nostri studenti devono essere spendibili sul mercato del lavoro mondiale, vogliamo attrarre le persone migliori dall`Italia e dall`estero».
Al Politecnico di Milano sono previste borse di studio per chi andrà fuori. Si vuole attrarre dall`estero e spingere all`estero, ecco:
internazionalizzare le nostre università.
La Bocconi nel 2001 introdusse la prima laurea in International economics and management e oggihamedie di accoglienza-studenti da Regno Unito. La Sapienza di Roma, 6.500 stranieri per la facoltà più grande d`Europa, ha corsi “in english” in Medicina e Farmacia. Il rettore della Luiss Massimo Egidi ha impegnato diverse “mission” per costruire un ponte universitario tra Roma e Nuova Delhi e grazie al rapporto di Confindustria con i produttori del petrolio ha calamitato diversi universitari dagli EmiratiArabi.AUdine si stanno varando lezioni in russo e lo studio della Filologia cinese prevede l`apprendimento di quellalingua. Sono parititi corsi in inglese totale o parziale a Macerata, a Cagliari, a Bari. L`Università di Trento si è messa nel solco degli atenei tedeschi e francesi e offre doppia laurea per un mercato del lavoro doppio. «Un diplomaviene emesso dalnostro ateneo, un secondo da un`università di un altro paese convenzionata dove lo studente dovrà studiare almeno due anni», spiega il rettore Davide Bassi. E Marco Gilli, al comando del Politecnico di Torino:
«Il nostro corso di Automotive engeneering è realizzato in inglese, in collaborazione con laFiat e con l`università canadese di Windsor. Sta crescendo lapartecipazione dei ragazzi italiani».
Gli studenti cinesi crescono del 10 per cento l`anno, la comunità più altain Italiarestaperò quella albanese.
Le facoltà più richieste sono Economia, Medicina, Ingegneria e Lettere. Il ministero, per questa che considera una priorità, sta avviando il nuovo portale “Studyin Italy”: indicherà borse di studio possibili e indici di prestazione della singola facoltà quando fino a ieri offriva la ricetta della pizza napoletana e i consigli per evitare i borseggi sui bus. Quindi, ha ampliato l`accordo con l`Università di Cambridge.
«A settembre ci saranno esami in inglese in Francia e negli Stati Uniti, in Brasile, Russia, India e Cina: gli studenti stranieri potranno sostenere il test di accesso ininglese nelloro paese e usarlo per l`accesso a un`università italiana».