La pensione di vecchiaia rappresenta da sempre la principale forma di previdenza pubblica in Italia. Si tratta della prestazione economica che viene erogata mensilmente dall’INPS in favore dei lavoratori dipendenti e autonomi che abbiano maturato determinati requisiti in termini di età anagrafica e anzianità contributiva. L’età minima per ottenere la pensione di vecchiaia, per il 2022 fissata a 67 anni con 20 anni di contributi versati, è soggetta nel tempo all’adeguamento delle aspettative di vita, da cui scaturiscono a cadenza prefissata gli scatti pensione, ossia l’innalzamento dell’età pensionabile. oggetto di vari ritocchi al rialzo, negli ultimi anni.
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Vediamo dunque quali sono attualmente i requisiti e i criteri di accesso alla pensione di vecchiaia, come si presenta domanda di pensionamento e quali sono i documenti richiesti.
Pensione di vecchiaia 2022: guida ai requisiti
La pensione di vecchiaia è una prestazione rivolta a tutti i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria AGO (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti FPLD e gestioni speciali dei lavoratori autonomi: artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni), agli iscritti alla Gestione Separata e ai lavoratori iscritti ai fondi pensione esclusivi e sostituivi dell’AGO.
Quando si va in pensione di vecchiaia?
Attualmente per accedere alla pensione di vecchiaia sono richiesti, a seconda dei casi, i seguenti requisiti di età e di contribuzione versata:
- 67 anni di età e 20 di contributi per la generalità dei lavoratori;
- 66 anni e 7 mesi di età per addetti a mansioni gravose;
- 15 anni di contributi per i quindicenni che possono ancora accedere alla deroga Amato;
- 5 anni di contributi per chi ha compiuto i 71 anni e rientra interamente nel regime contributivo.
A chi rientra nel sistema misto viene anche richiesto di aver maturato alla data di richiesta del pensionamento un assegno previdenziale pari almeno a 1,5 volte l’assegno sociale. Ai fini del conseguimento della pensione di vecchiaia è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è invece richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratore autonomo o parasubordinato.
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Come sapere quanti anni mancano alla pensione?
Per sapere quanti anni mancano al raggiungimento dei requisiti minimi di accesso ala pensione è possibile:
- richiedere un estratto conto contributivo (che comunque ha un valore generalmente puramente indicativo) al proprio ente pensionistico;
- rivolgersi ai patronati per inoltrare tale richiesta
Pensione di vecchiaia: come si fa la domanda?
La domanda di pensione di vecchiaia si presenta all’INPS nei seguenti modi:
- online, attraverso i servizi telematici dell’INPS accessibili tramite SPID, CIE o CNS;
- chiamando il call center dell’INPS raggiungibile da rete fissa (803 164), telefonia mobile (06 164 164) e internet (Voip e Skype);
- rivolgendosi agli enti di patronato.
Che documenti servono per fare la domanda di pensione?
I documenti da allegare alla domanda di pensionamento sono:
- copia documento identità del richiedente;
- autocertificazione attestante la residenza effettiva ed abituale in Italia;
- autocertificazione stato civile con precisa indicazione della data di matrimonio in caso di stato civile coniugato;
- eventuale copia del provvedimento giudiziale di separazione o divorzio.
Pensione di vecchiaia: quando arriva il primo assegno?
La pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di perfezionamento di tutti requisiti richiesti, ovvero, su richiesta dell’interessato, dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, non trovando applicazione per questa prestazione il meccanismo delle finestre mobili.
A quanto ammonta la pensione di vecchiaia a 67 anni?
La pensione di vecchiaia ammonta in media a 1300 euro lordi al mese, considerando i dati dell’Osservatorio INPS, in base ai quali il 15,1% delle pensioni pubbliche ha un importo mensile lordo inferiore a mille euro, il 45,3% tra mille e 2mila euro, il 29,6% entro i 3mila euro ed il 10% oltre tale soglia. Ovviamente, l’importo reale è dato dal montante contributivo accumulato durante la propria vita lavorativa e dal metodo di calcolo pensione applicato: retributivo, contributivo o misto.