Le misure Ue per affrontare la disoccupazione giovanile

Pubblicato il 13 Novembre 2013 in , da redazione grey-panthers

Attualmente, in Europa, 5,6 milioni di giovani sono disoccupati, circa il 23,5% del totale; più di un ragazzo su cinque non riesce a trovare un posto di lavoro fisso e in Grecia e in Spagna la percentuale è addirittura di uno ogni due.

Sviluppare misure concrete per fare fronte a questa grave situazione è una delle priorità dell’UE; una tavola rotonda sul tema, alla quale parteciperà il Commissario per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, László Andor, è in programma venerdì a Milano all’ISPI. L’evento sarà dedicato ad un esame delle nuove ricette proposte dall’UE per arginare l’emergenza della disoccupazione giovanile e promuovere nuove politiche di investimento sociale.

L’Unione europea intende reagire a questa emergenza sociale investendo direttamente sui giovani, in particolare attraverso la “Garanzia per i giovani”. L’obiettivo è assicurare a tutti i ragazzi europei la possibilità di ottenere un lavoro di qualità, di proseguire gli studi o di acquisire competenze attraverso periodi di apprendistato o tirocinio entro quattro mesi dalla fine del percorso scolastico o del periodo di disoccupazione. Proprio ieri il Presidente Barroso ha ribadito con forza la necessità di attuare quanto prima questo strumento. Lo ha fatto intervenendo al secondo Vertice europeo sull’occupazione giovanile che ha riunito all’Eliseo i leader europei.

La logica del progetto è molto semplice: assicurare che i ragazzi sotto i 25 anni siano attivamente aiutati dai servizi pubblici per trovare un impiego coerente alla loro formazione e  acquisire le competenze e l’esperienza richieste dai datori di lavoro, aumentando così le loro possibilità per un’occupazione futura e rendendo più agevole il passaggio scuola-lavoro.

A tal proposito, la più importante fonte di finanziamenti dell’UE per sostenere e realizzare questo strumento e le altre misure per contrastare la disoccupazione giovanile è rappresentata dal Fondo Sociale Europeo (FSE), il quale dovrebbe fornire annualmente circa 10 miliardi di euro per il periodo 2014-2020.

Negli ultimi anni, il Fondo ha fornito un sostegno mirato all’occupazione giovanile; in particolare, il 68% del bilancio del FSE è rivolto attualmente a progetti di cui possono beneficiarne anche i giovani; dal 2007 al 2012, inoltre, quasi 20 milioni di ragazzi sotto i 25 anni hanno usufruito dei fondi tramite programmi di formazione e tutoraggio. Perché il FSE abbia un ruolo fondamentale anche nel nuovo periodo finanziario e nell’ambito del semestre europeo, è pertanto necessario che gli Stati mettano a disposizione del Fondo risorse adeguate, come è stato costantemente evidenziato dalla Commissione europea.

E sempre ieri a Parigi è stato annunciato che a Roma all’inizio dell’anno prossimo si svolgerà il terzo Vertice europeo sull’occupazione giovanile, un’occasione importante di verifica dei programmi UE e della loro attuazione.


Francesco Laera

Rappresentanza a Milano