In chiusura la terza e ultima finestra dell’anno per la domanda di APE Social 2022, prorogata ed estesa dalla Legge di Bilancio e probabilmente prorogata anche per il 2023, ma ancora senza certezze sulle categorie ammesse. Entro il 30 novembre 2022 è intanto necessario richiedere all’INPS la certificazione del diritto alla pensione anticipata agevolata per chi sceglie di aderirvi, accogliendo per quest’anno anche nuovi addetti a mansioni gravose e ai disoccupati subito dopo la NASpI.
Vediamo i dettagli.
La procedura avviene in due tempi: prima bisogna chiedere all’INPS la certificazione del diritto e, dopo aver ottenuto risposta positiva si può procedere alla domanda vera e propria. Chi ha già tutti i i requisiti può inoltrare le due domande contemporaneamente, ma deve comunque attendere la risposta INPS.
Calendario adempimenti
Per quanto riguarda calendario della domanda, è stato confermato anche per il 2022 quanto sempre previsto:
- domanda di certificazione del diritto: entro il 31 marzo (esito entro il 30 giugno)
- seconda finestra per la domanda di certificazione: entro il 15 luglio (esito entro il 15 ottobre).
- domanda tardiva, considerata solo se residuano risorse: entro il 30 novembre (esito entro il 31 dicembre).
La norma primaria (legge 232/2016, commi da 179 a 186) consente di inoltrare la domanda utilizzando la “finestra tardiva” entro fine novembre, ma l’Istituto di previdenza prende in considerazione queste richieste solo se non sono esaurite le risorse disponibili per l’anno. E la risposta arriva entro il 31 dicembre.
La pensione con APE Social è riconosciuta a coloro che hanno almeno 63 anni di età e 30 o 36 di contributi a seconda della categoria di appartenenza. Sono quattro le tipologie di lavoratori ammissibili:
- disoccupati che hanno terminato di percepire l’indennità di disoccupazione,
- caregiver che assistono da sei mesi portatori di handicap grave,
- lavoratori con invalidità pari almeno al 74%,
- addetti in lavori gravosi per almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette.
Nei primi tre casi ci vogliono 30 anni di contributi versati, per gli addetti ai lavori gravosi il requisito sale a 36 anni di contributi.
La Legge di Bilancio 2022 ha potenziato l’APE Sociale con l’estensione della platea dei beneficiari a nuove categorie di lavoratori. Si tratta di una delle poche misure previdenziali decise dal Governo, che ha rimandato la riforma pensioni, destinata a slittare almeno al 2023, prevedendo ancora una volta soltanto qualche proroga e qualche anticipo “ponte”. Per il 2022, possono accedere all’APE Sociale i dipendenti che svolgono le seguenti professioni, salvo il possesso degli altri requisiti richiesti.
Le anticipazioni per la Legge di Bilancio 2023
Si resta in attesa delle decisioni del Governo Meloni sulla proroga APE Sociale 2023, data per molto probabile ma ancora non confermata: la premier ha anticipato la volontà di inserire alcune misure di proroga nella Manovra economica ma lo schema di legge non è stato ancora predisposto, per cui è da capire se le (poche) ricorse finanziare a disposizione saranno usate per replicare le formule di flessibilità in uscita 2022 per quanto riguarda APE Sociale e Opzione Donna, declinando Quota 102 secondo una formula che integra anche la Quota 41 (in pensione a 61 anni con 41 anni di contributi).